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Dai meme coin agli NFT, come il Web3 guadagna dalla morte della Regina Elisabetta

RIP The Queen Official ha già venduto più di 8.000 opere d’arte digitali, QueenE Dao vanta invece pezzi comprati a oltre mille dollari.
A cura di Elisabetta Rosso
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Passano sei ore dall’annuncio della morte della Regina Elisabetta e sui mercati online compaiono più di 40 monete meme, 520 NFT legati alla monarca su Ethereum e Bilance Smart Chain e una galleria virtuale di opere su Opensea. Il Web3 risponde, per celebrarla, per lucrarci sopra. Una collezione intitolata RIP The Queen Official ha già iniziato a vendere 8.000 opere d’arte digitali. QueenE Dao vanta invece pezzi venduti a oltre 1.000 dollari, la media del suo mercato era inferiore ai 100 dollari per file.

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Gli acquirenti  possono scegliere tra diverse opere che ritraggono la Regina, tutte diverse. Formato fumetto, o una serie di immagini incastrate a griglia in stile Andy Warhol. Ritratti in bianco e nero, acquarellarti, pixelati, sovraesposti. Crescono anche i meme coin, le valute digitali con nomi legati alla Regina: Queen Elizabeth Inu, Save the Queen, Queen, QueenDoge, London Bridge is Down, sono i principali. Sulla base dei dati si Dex Screener, il meme coin Queen Elizabeth Inu sul sito di vendite PancakeSwap, ha guadagnato il valore più alto in 24 ore con un rialzo del 28,50% a partire dal lancio del 9 settembre. La quantità dei contenuti e la risposta immediata suggeriscono che, in realtà, era già tutto pronto. Il Web3, da tempo, aveva preparato dei coccodrilli in formato blockchain.

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All’interno della comunità delle crypto c’è anche chi ha puntato il dito contro gli Nft e i meme coin legati alla Regina. Un modo per capitalizzare la morte di Elisabetta II, dicono. Non solo, al cordoglio si aggiunge anche il rischio di speculazione.

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