Da oggi Gmail cambia, in Italia arriva l’intelligenza artificiale: è gratis e scrive le mail al tuo posto
L’intelligenza artificiale è sbarcata su Gmail, almeno nella suite Workspace. Questa mattina quando abbiamo aperto la mail è apparso subito uno alert targato Gemini, l’IA sviluppata da Google già introdotta in molti dispositivi che usano Android come sistema operativo. Il rilascio di Gemini su Gmail era nell’aria almeno da un paio di settimane.
Prima si poteva accedere a queste funzioni basate sull'intelligenza artificiale solo a pagamento, ora invece sono disponibili per tutti gli utenti. Secondo il magazine The Verge il passaggio a Gemini per tutti gli utenti è legato comunque a un aumento del costo dei piani su Workspace. Negli Stati Uniti dovrebbe aumentare di 2 dollari, anche se i contratti variano di azienda in azienda.
Cosa si può fare con l’intelligenza artificiale di Gemini
Le funzioni sono parecchie, anche guardando solo Gmail. Da desktop l’assistente virtuale di Gemini si apre con uno spazio sulla colonna destra in cui è possibile avviare una conversazione. Se volete aprire o chiudere questa sezione basta cliccare sul simbolo di Gemini che trovate in alto a destra, è vicino alla sezione Impostazioni.
La prima cosa interessante da fare è utilizzare questo spazio come un filtro in cui chiedere di mostrare diverse categorie di mail, come quelle da leggere o quelle che arrivano da un determinato indirizzo. Non solo. È possibile chiedere di mostrare anche le mail che parlano di un determinato argomento o che contengono inviti per eventi. Utilissima la funzione Trova negli allegati che permette di cercare all’interno della casella mail un singolo allegato, magari titolato in modo diverso rispetto al contenuto della mail che lo accompagna.
Gmail ora può scrivere le mail al tuo posto
Come potevamo immaginare, Gemini ha anche una funzione per la scrittura delle mail basata sull’intelligenza artificiale generativa. Abbiamo fatto qualche prova e sembra ottima per fornire una base su cui lavorare. Certo, ha sempre un tono molto neutro e formale ma bastano pochi comandi per modellarla come preferiamo. Le mail che abbiamo provato a scrivere con questa funzione rispondono alle nostre richieste. Almeno fino a un certo punto.
Finché sono state generiche ha funzionato, quando abbiamo fatto una richiesta più specifica chiedendo di scrivere una mail in inglese per chiedere un’intervista a un politico di uno Stato estero ci siamo scontrati con i limiti tecnici dell’app: “Sto ancora imparando: non posso aiutarti. Hai bisogno di aiuto per qualcos’altro?"