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Cos’è Omegle, la chat pericolosa che lo speaker Piscina avrebbe usato per adescare i bambini

Fra le piattaforme citate nell’indagine che ha portato all’arresto di Andrea Piscina c’è anche Omegle, una servizio che faceva incontrare via chat persone da tutto il mondo. I match avvenivano sempre in modo casuale. Al netto di questa inchiesta, le piattaforme di questo tipo, ad esempio Chatroulette, possono aprire a vari tipi di rischi. Sconsigliamo sempre di usarle.
A cura di Valerio Berra
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«Sto andando in doccia, cerco uno per sbloccare la cam e mostrarmi nuda, se vi va top, se no cerco un altro. Sorry se vado dritta». C’è questa frase tra le prime informazioni emerse dall’inchiesta che ha portato in carcere Andrea Priscina, conduttore radiofonico di Rtl 102.5. Ora sospeso dalla radio.

Secondo le accuse avrebbe adescato diversi minori in rete con la finta identità di “Alessia”, una ragazza tra i 15 e i 16 anni che voleva parlare con altri coetanei in rete. Nelle prime informazioni pubblicate viene spiegato che una delle prove raccolte dagli investigatori è un archivio di “miniature” generate in automatico durante le videochiamate tra Piscina e le vittime.

Le piattaforme citate nell'indagine

Sono due le piattaforme su cui, sempre secondo le accuse, si sarebbe mosso Piscina: Instagram e Omegle. Se Instagram è ben nota come piattaforma, Omegle invece non è mai arrivata al grande pubblico, almeno in Italia. Questa chat però è stata per anni al centro di una lunga serie di polemiche, proprio per i casi di pedofilia in cui è stata coinvolta.

Omegle era una piattaforma di videochat in cui gli utenti venivano fatti incontrare in maniera casuale. Una volta completata l’iscrizione si entrava sul sito di Omegle e si veniva accoppiati con utenti sparsi in tutto il mondo. Gli incontri, i match, avvenivano con qualsiasi utente attivo. Dopo il match si poteva decidere iniziare la conversazione o passare a un altro utente. Si poteva scegliere anche se lasciare la telecamera attiva per tutti oppure avviarla in un secondo momento.

Il problema dei contenuti espliciti

Nella descrizione di Omegle è necessario l’imperfetto. Il servizio è stato chiuso in via definitiva nel novembre del 2023. Ora sulla pagina di Omegle compare solo una lunga lettera lasciata dal suo fondatore Leif K-Brooks. Nata nel 2009, la piattaforma doveva diventare un punto di incontro per gli utenti di tutto il mondo ma con il tempo si sono verificati parecchi casi di molestie e pedofilia.

Leif K-Brooks aveva fondato Omegle quando aveva poco più di 18 anni: “Omegle doveva basarsi sulle cose che amavo di internet. Se internet è una manifestazione del “villaggio globale”, Omegle doveva essere un modo per passeggiare per la strada di quel villaggio”. Al netto delle premesse, K-Brooks non è riuscito a proteggere gli utenti che passavano da quella strada:

“Per quanto vorrei che le circostanze fossero diverse, lo stress e le spese di questa lotta – insieme allo stress e alle spese esistenti per gestire Omegle e combatterne l’uso improprio – sono semplicemente eccessivi. Il funzionamento di Omegle non è più sostenibile”.

Il format che ha reso Omegle popolare tra i più piccoli

Uno degli elementi che hanno reso particolarmente problematico l’uso di Omegle è stata la sua popolarità tra il pubblico più giovane. Proprio la sua struttura, la possibilità di incontrare utenti di qualsiasi tipo e il rischio di trovare contenuti espliciti l’ha trasformata quasi in un format su YouTube.

In rete esistono migliaia di video girati da creator che raccontano dei loro incontri su Omegle. Un filone di contenuti iniziato nei primi anni della piattaforma e che ancora si poteva trovare poche settimane prima della sua chiusura. Anche in Italia non è difficile recuperare su YouTube video come Non andare MAI su omegle a quest’ora!. Settembre 2023, oltre 640.000 visualizzazioni.

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