Cos’è la riprogrammazione cellulare: così i miliardari cercano l’immortalità
I sovrani del medioevo finanziavano la ricerca della pietra filosofale, i miliardari della Silicon Valley gli esperimenti per la riprogrammazione cellulare. La storia si ripete, soprattutto se si parla di sconfiggere la morte. Il nuovo piano per farlo è programmare il ringiovanimento progressivo di ogni cellula. L'obiettivo, l‘immortalità. La sfida affonda le sue radici in un panorama ben nutrito di filosofie che hanno instillato nella Silicon Valley il sogno di vivere per sempre. Da anni infatti gli imprenditori californiani sono affascinati dal movimento del sé quantificato. Un insieme di teorie per ottimizzare le proprie viscere. E così la riprogrammazione cellulare entra di diritto in quella strana industria della bellezza che macina milioni e attrae i signori delle Big tech che non vogliono invecchiare mai.
L'idea alla base è quella di rallentare l'invecchiamento biologico sviluppando farmaci in grado di eliminare le cellule senescenti. Secondo le teorie cellulari dell’invecchiamento, infatti, con il passare degli anni il nostro organismo perde la capacità di rigenerarsi, di rispondere a lesioni nocive e tende a sviluppare malattie croniche e degenerative. Invecchiando quindi le nostre cellule fanno fatica a riprodursi, e non sostituiscono quelle vecchie e danneggiate. Partendo da queste basi le start up della Silicon Valley stanno cercando di trovare la formula per programmare il ringiovanimento cellulare.
Le ricerche sulla riprogrammazione cellulare
Non c'è un'unica strategia, si va per tentativi. Per esempio Rubedo Life Sciences, guidata dall’italiano Marco Quarta, sta provando a sviluppare farmaci per eliminare le cellule senescenti, e molecole ingegnerizzate per agire solo sulle cellule senescenti. Nel laboratorio di Altos Labs, Richard Klausner e il suo team stanno invece applicando dosi limitate e controllate di proteine di riprogrammazione agli animali da laboratorio. “Pensiamo di poter tornare indietro nell’orologio”, ha spiegato Klausner.
Già 2015, un esperimento pubblicato dalla Mayo Clinic negli Stati Uniti, ha mostrato come l’uso combinato di farmaci esistenti fosse in grado di rimuovere le cellule senescenti nei topi invertendo il processo di invecchiamento. La riprogrammazione però rischia di cambiare le cellule in modo incontrollato, causando per esempio malattie come il cancro.
Il mercato dell'immortalità
Altos Labs ha raccolto più di 3 miliardi di dollari, tra i finanziatori c'è anche Jeff Bezos, fondatore di Amazon. Non solo, anche Brian Armstrong di Coinbase, ha investito 105 milioni di dollari nella sua società di riprogrammazione NewLimit per l' "estensione radicale della durata della salute umana". Sam Altman, Ceo di OpenAI, ha investito 180 milioni di dollari in Retro Biosciences un’azienda biotecnologica per “aggiungere 10 anni alla durata della vita umana”, e Peter Thiel, cofondatore di PayPal ha donato 3,5 milioni di dollari a un’organizzazione no-profit per rendere “i 90 anni i nuovi 50″ entro il 2030.
Già nel 2013 invece Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google, hanno investito sul progetto Calico, per contrastare l'invecchiamento. Al momento però mancano basi scientifiche per l'elisir di giovinezza.
Il caso Brian Johnson
C'è chi investe e chi diventa la cavia di progetti estremi per combattere la morte. È il caso di Brian Johnson che, per invertire il processo di invecchiamento ha iniziato una routine fatta di bibitoni verdi con peptidi di collagene, spazzoloni zuppi d’olio per lucidarsi i denti, e misurazioni costanti delle erezioni notturne.
Il miliardario ha reclutato 30 medici ed esperti che monitorano ogni sua funzione corporea, e il team, guidato da Oliver Zolman, specializzato in medicina rigenerativa, sta facendo tutto il possibile per far tornare giovane ogni organo di Johnson. Cervello, cuore, polmoni, fegato, reni, tendini, denti, pelle, capelli, vescica, pene e retto devono essere come quelli di un diciottenne. E per farlo servono più o meno 2 milioni di dollari all'anno.