Cos’è il Baltic Jammer che sta mandando in tilt i segnali GPS fino a Berlino
Da diversi mesi i segnali GPS di Polonia, Lituania e Paesi della Penisola Scandinava affacciati sul Mar Baltico sono andati incontro a significativi disturbi, che in alcuni casi sono sfociati in vere e proprie interruzioni. Tra quelle più severe, come spiegato dal portale specializzato GPSWorld, vi è stata quella registrata a cavallo tra Natale e Santo Stefano del 2023, che ha interessato ben i due terzi del territorio polacco settentrionale, comportando enormi disagi alla navigazione (terrestre e in volo). Più recentemente questi disagi hanno coinvolto anche la Germania, con i disturbi dei segnali GPS registrati anche nella capitale Berlino. Secondo gli esperti che stanno monitorando la situazione da tempo ci sarebbe lo zampino della Russia, che avrebbe predisposto una “Baltic Jammer” con l'obiettivo di disturbare i segnali satellitari. In parole semplici, si tratterebbe di un sistema di guerra elettronica volto a confondere e disturbare le operazioni nell'area del Mar Baltico, i cui scopi potrebbero essere molteplici (non va infatti dimenticata la guerra in Ucraina in corso).
Come evidenziato dal sito specializzato GPSJam, l'area più disturbata dal fenomeno del jamming è quella attorno alla città di Kaliningrad, un exclave russa sita tra Polonia e Lituania. È fortemente militarizzata e qui sono dispiegate anche testate nucleari. Trovandosi in territorio europeo è considerata un luogo strategico da dover poter lanciare attacchi verso i Paesi della NATO. Inoltre attraverso il cosiddetto “Corridoio Suwalki” la città può essere collegata alla Bielorussia; non a caso, secondo un documento dei servizi segreti tedeschi, tale corridoio potrebbe essere attaccato dalla Russia nell'estate del 2025 proprio con questo obiettivo. Le interruzioni ai segnali GPS verificatesi nei Paesi affacciati sul Baltico all'inizio dell'anno, secondo l'Institute for the Study of War (Isw) statunitense, sarebbero state legate a esercitazioni di guerra elettronica condotte dai russi proprio a Kaliningrad. Trattandosi di una città così strategica non c'è da stupirsi che venga protetta da uno scudo jammer (molti missili, ad esempio, vengono guidati dai segnali satellitari). Proprio qui, come aveva indicato la stampa russa, la marina avrebbe testato il Borisoglebsk-2, un sistema d'armi multifunzione in grado di interrompere segnali GPS e comunicazioni. Si tratterebbe del principale sistema di guerra elettronica in dotazione a Mosca, secondo organi di stampa russi.
Il portale Yacht.de ha spiegato che i russi possono contare anche sui sistemi militari Zhitel che sarebbero in grado di disturbare i segnali GPS fino a 30 chilometri. Tali sistemi sono stati visti nell'Ucraina orientale sin dal 2015, secondo un rapporto OCSE. Il presunto Baltic Jammer russo potrebbe dunque basarsi su una rete di questi dispositivi. In parole molto semplici, i jammer per GPS emettono segnali radio ad alta potenza con frequenze sovrapponibili a quelle dei sistemi che acquisiscono i segnali satellitari, proprio per questo possono essere confusi e andare incontro a interruzioni. GPSworld sottolinea che oltre alle interruzioni di segnale si stanno verificando fenomeni di “circle spoofing” , nel quale il segnale GPS non viene interrotto ma “catturato elettronicamente e ‘spostato' in una posizione diversa”. Per la prima volta il fenomeno è stato osservato nell'area anche per il segnale di un aereo, che è stato spostato e mostrato come se volasse in circolo. Tutti questi eventi potrebbero far parte di un progetto più grande – il già citato Baltic Jammer – che sta influenzando tutta l'area attorno all'exclave russa.
È chiaro che al di là dei disagi di navigazione per chi si sposta sfruttando i segnali GPS (basti pensare ai navigatori satellitari su smartphone che usiamo quotidianamente) questi disturbi sono attenzionati dai servizi militari dei Paesi coinvolti, dato che possono essere configurati come veri e propri atti di guerra ibrida. Senza dimenticare che possono aumentare il rischio di incidenti aerei, come spiegato a GPSWorld da Joe Burns, capitano di una delle principali compagnie aeree internazionali.