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Intelligenza artificiale (IA)

Cosa succederà ai bambini quando impareranno a leggere direttamente dall’intelligenza artificiale

Nel futuro della scuola ci sono i software. L’intelligenza artificiale potrebbe alleggerire il carico degli insegnanti e fornire un tutoraggio mirato agli studenti. Non mancano però i rischi. L’IA deve essere addestrata bene per non limitare lo spirito critico degli studenti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Secondo Bill Gates in 18 mesi un bambino potrebbe imparare a leggere bene, a condizione che l'insegnante sia l‘intelligenza artificiale (IA). La scuola sin da subito ha avuto un rapporto di amore e odio con l'IA. Le scuole di New York hanno bandito ChatGPT, e gli insegnanti hanno denunciato sui social studenti che usavano i chatbot per copiare, scrivere temi, tesi di laurea, o saggi. Ora si sta cominciando a immaginare una nuova didattica per integrare l'IA tra i banchi di scuola. Per Sarah Guo, fondatrice della società di capitali di rischio iniziale Conviction, "l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare l'istruzione, ridurre drasticamente i costi, rendere più equa la scuola e aumentare la produttività e la conoscenza degli studenti", ha detto alla Cnbc news.

Come sempre ci sono i pro e ci sono i contro. Da un lato l'intelligenza artificiale potrebbe creare programmi personalizzati per aiutare in modo mirato, i chatbot si trasformebbero quindi in tutor artificiali modellati sullo studente, dall'altro se usata in modo improprio l'IA potrebbe trasformare le classi in ambienti distopici e spersonalizzanti, piegando anche l'insegnamento ai suoi automatismi. Ci sono già esperimenti che stanno funzionando, per esempio la Khan Academy ha progettato Khanmigo un software di AI addestrato con il metodo socratico. Il chatbot infatti non dà risposte dirette come ChatGPT, ma stimola gli studenti a sviluppare capacità critiche fornendo gli strumenti per formulare le soluzioni in modo autonomo.

"Non lo dico con leggerezza, penso che probabilmente siamo di fronte alla più grande trasformazione della nostra vita, soprattutto nel campo dell’istruzione" ha spiegato al Financial Times Sal Khan, fondatore della Khan Academy. "È fondamentale non vietare l’uso dell’AI nella scuola, ma anzi, imparare a usarlo attraverso un pensiero critico e scettico, perché sarà lo strumento del nostro futuro”.

Un nuovo modello didattico

Come spiega Danny King, CEO e co-fondatore di Accredible, la piattaforma di credenziali digitali che lavora con Google, Harvard , MIT e McGraw Hill, gli insegnanti sono pochi, non abbastanza per coprire la richiesta di istruzione. Con l'intelligenza artificiale però si potrebbe ridurre il carico di lavoro delegando alle macchine le attività di routine, come far copiare ai bambini un libo di testo. In questo modo l'intelligenza artificiale regala più tempo per un insegnamento di qualità. “L'insegnamento meccanico può essere fatto fare alla tecnologia”, ha spiegato King. Con l’ascesa dell’intelligenza artificiale, gli insegnanti possono passare dall’essere un medico generico a uno specialista,  possono concentrarsi e aiutare i bambini con esercizi particolari e concetti specifici" ha aggiunto. "Gli insegnanti non dovranno essere distributori di conoscenza, perché l’intelligenza artificiale può automatizzarla”.

Il tutoraggio mirato per una scuola più equa

Oltre alla personalizzazione del materiale didattico l'intelligenza artificiale potrebbe anche essere una risorsa per gli insegnanti, per ridurre il carico di lavoro e sviluppare nuovi programmi .“Insegnare richiede molto tempo, rispondere alle domande degli studenti, dare un feedback specifico su cosa stanno sbagliando, o mostrare loro come migliorare le loro risposte”, ha detto Guo. “Con l’intelligenza artificiale, puoi creare nuovo materiale didattico e generare domande e quiz in pochi minuti invece di lavorarci sopra”.

In questo modo è possibile fornire anche un tutoraggio mirato. Secondo il team di Accredible, l'intelligenza artificiale potrebbe segnalare i punti deboli dello studente e proporre esercizi o test per potenziare le lacune. In realtà esiste da tempo il tutoraggio mirato, come spiega Guo, però è "assolutamente costosissimo", e quindi accessibile a pochi. L'aiuto personalizzato dell'IA potrebbe quindi garantire un'istruzione più equa, “possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale per aumentare l’accesso a un’istruzione di qualità e quindi amplificare l’incredibile lavoro svolto dagli insegnanti”.

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