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Elezioni USA 2024

Cosa succede se Trump vince e Musk arriva alla Casa Bianca

Negli ultimi tre mesi Elon Musk è diventato uno dei sostenitori più importanti di Donald Trump. Oltre a finanziare la sua campagna elettorale lo ha sostenuto con post e uscite pubbliche. Una svolta netta rispetto al passato. Nella sua ultima biografia Musk definiva Trump “uno dei raccontapalle più grandi del mondo”.
A cura di Valerio Berra
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Elon Musk è l’uomo più ricco del mondo. Guida l’azienda che ha cambiato il modo in cui andiamo nello Spazio. Guida l’azienda che ha cambiato il mercato delle auto elettriche. Guida un’azienda che si occupa di impiantare chip nel cervello delle persone. Guida un social network con 368 milioni di utenti attivi al mese. Ognuna di queste cariche, non sono tutte, meriterebbe almeno una serie Netflix. Ma forse in questi giorni la storyline più interessante di Elon Musk è quella che potrebbe portarlo alla Casa Bianca. Non esattamente allo Studio Ovale ma almeno molto vicino.

Elon Musk è diventato negli ultimi mesi uno dei più grandi sostenitori di Donald Trump. Sicuramente se parliamo di soldi. Secondo i documenti pubblicati dalla Commissione Elettorale degli Stati Uniti, ci sarebbero 75 milioni di dollari riconducibili a Elon Musk donati alla campagna elettorale di Donald Trump. Nello specifico all’America PAC. Senza contare la lotteria da un milione di dollari per gli elettori.

Ma non solo. Elon Musk è stato più volte sul palco con Trump, dai balzelli un po’ sconnessi di un evento in Pennsylvania. Ed è arrivato anche sul palco dell’evento al Madison Square Garden di New York, lo stesso in cui il comico Tony Hinchcliffe ha definito Porto Rico un’isola di spazzatura. Nel gioco dei futuri possibili non è difficile immaginare questo scenario: se Donald Trump riesce a vincere, Elon Musk avrà un filo diretto con la Casa Bianca.

Quando Elon Musk si è avvicinato a Donald Trump

Ci sono due momenti precisi che definiscono il rapporto di Elon Musk con Donald Trump. Il primo è stato raccontato nella biografia scritta da Walter Isaacson e pubblicata nel settembre del 2023. Dopo un incontro tra i due, Elon Musk aveva definito Trump “one of the world’s best bullshitters ever”. Aggiustando la traduzione “uno dei raccontapalle più grandi del mondo”.

Il secondo momento è stato il 13 luglio del 2024. È questo il giorno in cui la campagna elettorale di Donald Trump ha subito una svolta: Thomas Matthew Crooks, classe 2003, ha sparato dal palco per colpirlo. Il proiettile non ha colpito la testa per un paio di millimetri, ha solo sfiorato un orecchio. Poco dopo Musk ha scritto su X (fu Twitter): “Appoggio il presidente Trump e spero in una sua rapida guarigione”.

Dietro questo cambio di rotta ovviamente c’è stato un passaggio molto più complesso. Sciogliendo i nodi delle sue dichiarazione la visione di Elon Musk della politica è rappresentata da un meme, uno dei suoi linguaggi preferiti. Stando a quanto dice, Elon Musk è sempre stato un moderato con un’inclinazione verso il Partito Democratico. Secondo lui i dem si sono spostati troppo a sinistra negli ultimi anni, costringendolo a guardare verso i Repubblicani.

Cosa guadagna Elon Musk se Trump viene eletto alla Casa Bianca

Al netto delle ideologie, ci sono motivi molto pratici che possono portare Elon Musk vicino a Donald Trump. Il candidato dei Repubblicani promette di ridurre le tasse per le grandi aziende. Promette di definire una politica più stretta sui dazi, creando un vantaggio al mercato interno per Tesla e promette anche di avviare una politica di deregulation. Ma soprattutto ha già spiegato che Musk potrebbe avere un ruolo come consigliere alla Casa Bianca. Forse addirittura ministro. Se Elon Musk avesse appoggiato Kamala Harris non avrebbe potuto aspirare a tanto. Quindi, partiamo dal primo dato: oltre a un numero consistente di vantaggi per le sue aziende Elon Musk potrebbe avere anche un posto alla Casa Bianca.

C’è però un secondo ordine di vantaggi per Elon Musk. Se possibile ancora più interessante. Come noto, uno dei temi più importanti per le Big Tech in questi anni è quello della regolamentazione. In questo l’Unione Europea è in prima linea. Elon Musk potrebbe fare pressione sulle agenzie che dovrebbero occuparsi di regolare le sue aziende. E ancora. I contratti più succulenti di SpaceX sono proprio con la Nasa. Il futuro prossimo dell’esplorazione spaziale è ancora legato ai contratti con i Paesi che vogliono investire per garantirsi un primato verso i prossimi obiettivi. Già adesso Elon Musk ha un potere di contrattazione enorme, difficile pensare che diminuirà una volta alla Casa Bianca.

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