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Cosa sta perdendo Chiara Ferragni da quando non mette più foto dei figli su Instagram

Nelle ultime settimane Chiara Ferragni ha smesso di pubblicare il volto dei suoi figli sui social. Nella narrazione dei creator su Instagram i bambini hanno un impatto fondamentale sulle interazioni: possono anche triplicarle. In Italia si comincia solo ora a parlare di una legge per regolamentare la loro presenza.
A cura di Valerio Berra
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Marzo 2023. Video di Chiara Ferragni in costume. Video di Chiara Ferragni in piscina con elefante alle spalle. Video di leoni nella savana. Video di Vittoria e Leone che giocano. Un altro video di Vittoria e Leone che giocano. Un altro video ancora di Vittoria e Leone che giocano. Un paio di video pubblicitari e poi ancora un altro video di Vittoria e Leone insieme.

I contenuti nel profilo Instagram di Chiara Ferragni che hanno come protagonisti i suoi figli sono stati per anni uno dei cardini della sua narrazione suoi social. Se ne trovano ancora fino al 17 marzo, poi qualcosa è cambiato. Dal 19 marzo i figli di Chiara Ferragni hanno iniziato ad apparire sui social solo di spalle, senza più mostrare il volto.

Il ruolo dei figli nella narrazione sui social

Serena Mazzini è una social media manager, insegna alla Naba e ha collaborato con Selvaggia Lucarelli per il podcast Il Sottosopra. Studia i social e negli ultimi anni ha iniziato a studiare nello specifico quello che succede quando le foto e i video di un minore vengono pubblicati su queste piattaforme.

“L’esposizione di un minore può aumentare fino a tre volte il tasso di interazione di un profilo”, spiega Mazzini. Non sono soltanto like, la creator economy esiste da anni e ormai sappiamo che i brand quando voglio collaborare con un influencer controllano principalmente due cose: il numero di follower e i tasso di interazione. Tutte metriche che quando si espone un minore, tendenzialmente un figlio, cambiano moltissimo.

“Partiamo dal caso di Chiara Ferragni. Dal matrimonio a oggi la sua base di follower è raddoppiata. L’annuncio di ogni gravidanza ha portato follower e interazioni”. La conseguenza di questo processo è chiara: “Più il genitore mostra il figlio sui social, più aumenta il valore commerciale del suo account”.

Cosa succede ora al profilo Instagram di Chiara Ferragni

Secondo Mazzini, se analizziamo il profilo di Chiara Ferragni possiamo vedere come ci sia qualcosa di molto diverso  negli ultimi post. Da quando pubblica i figli solo di spalle le interazioni sono rimaste le stesse ma è cambiato il sentiment dei commenti: "Mentre prima erano più o meno positivi, ora i suoi follower commentano solo il fatto che ora il volto dei figli è sempre nascosto”.

Questo può diventare un problema di strategia. Dopo il caso dei pandori Balocco, Chiara Ferragni ha cominciato un lento piano di ritorno sui social. Prima ha bloccato i commenti, poi li ha filtrati e solo alla fine ha aperto tutto lasciando spazio, ovviamente, anche alle critiche dei follower.

“In altri i casi – continua Mazzini – pubblicare contenuti con protagonisti i figli ha aiutato Chiara Ferragni a uscire da situazioni difficili. Nel settembre del 2022 aveva organizzato un aperitivo su un ghiacciaio. Dopo le critiche alla sera aveva pubblicato un video da una telecamera di sorveglianza con protagonista il figlio Leone”. Le critiche erano legate principalmente alla sostenibilità ambientale.

La legge sullo sharenting

Alleanza Verdi e Sinistra sta preparando una proposta di legge per regolamentare l’esposizione dei minori sui social. In gergo questa pratica si chiama sharenting: da "sharing" e "parenting". Mazzini ha contribuito a questo progetto con le sue ricerche e suggerisce una strada per definire meglio il ruolo dei minori sui social, soprattutto nei casi in cui il loro volto viene utilizzato negli account dei creator professionisti.

“La legge che abbiamo proposto vuole disciplinare il lavoro dei minori. Se inserisci tuo figlio nel tuo piano editoriale sui social devi prevedere almeno anche per lui un’entrata. Bisogna definire delle regole sul loro contratto di lavoro. Ora ci sono delle procedure che regolano il lavoro dei minori al cinema e in televisione. Deve essere così anche per i social”.

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