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Cosa poteva fare la guida autonoma della Tesla coinvolta nell’incidente dove è morta Simona Cardone

Nell’incidente in via Laurentina a Roma in cui è morta Simona Cardone si sta parlando del ruolo dell’autopilota di Tesla. Una delle due macchine coinvolte nello schianto era una Model Y con a bordo cinque ragazzi.
A cura di Valerio Berra
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Via Laurentina, zona Sud di Roma. Nel pomeriggio di sabato 1° luglio una Tesla si è scontrata ad alta velocità e in contromano con una Lancia Y. Nello schianto è morta Simona Cardone, 67 anni, la donna che guidava la Lancia Y. Feriti alcuni dei ragazzi a bordo della Tesla. La dinamica dell’incidente deve ancora essere ricostruita, così come i comportamenti dei ragazzi a bordo dell’auto. Tra i commenti e le prime ricostruzioni dell’incidente si è cominciato però a parlare dell’autopilota di Tesla, una dotazione che viene inserita anche nelle auto vendute in Italia. Per le leggi italiane al momento anche con la funzione di Autopilot di Tesla attiva è previsto che il conducente sia presente all'interno della vettura e soprattutto sia vigile e pronto a prendere il controllo. In questo articolo vediamo più nel dettaglio come funziona questa tecnologia e perché non si può ancora parlare di guida autonoma.

Il modello di Tesla coinvolto nell'incidente

Dalle prime immagini dell'incidente ssembra che l'auto fosse una Tesla Model Y. Si tratta del modello crossover di Tesla. Nella versione base ha un'autonomia di 455 km, ha una velocità di 217 km/h e può passare da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi. La versione Performance ha un'autonomia di 514 km, può arrivare a una velocità massima di 250 km/h e riesce a staccare da 0 a 100 km/h in circa 3,7 secondi. Il presso di partenza per un Model Y in Italia è di 46.990 euro.

TESLA | Una Tesla Model Y
TESLA | Una Tesla Model Y

Cosa può fare la guida autonoma di Tesla

Esistono varie funzioni di guida autonoma. Nello specifico Tesla può montare tre tipi di Autopilot: Base, Intermedio e poi Completo, quello che in potenza garantisce una guida autonoma al massimo potenziale. Per capirlo basta vedere nel menù Software della Tesla. Nelle versioni più avanzate dell’Autopilota ci sono una serie di funzioni che possono essere utili anche in città, come l’AutoPark che consente al veicolo di parcheggiare da solo una volta individuato un posto o Summon che invece consente di richiamare Tesla per piccoli tratti verso il luogo in cui ci si trova.

Ma è nelle strade più grandi che questa funzione svela il massimo delle sue capacità. Tesla infatti può utilizzare il Cruise Control adattivo, un sistema che seleziona una velocità di percorrenza e la mantiene al netto degli ostacoli che trova durante il percorso. Se quindi i sensori si accorgono della presenza di altri veicoli o di ostacoli l’auto rallenta. Non solo. Questa funziona suggerisce anche al guidatore quando cambiare corsia per effettuare un sorpasso: per avviare la manovra basta muovere una freccia.

TESLA | Come funzionano i sensori del sistema autopilot di Tesla
TESLA | Come funzionano i sensori del sistema autopilot di Tesla

Il livello di guida autonoma garantito da Tesla

La guida autonoma nelle auto viene classificata in sei livelli. Si parte dal Livello 0, con le auto che non hanno alcun tipo di autonomia e si chiude con il Livello 5, le auto che non hanno bisogno di nessun essere umano a bordo per muoversi in qualsiasi tipo di percorso. Al momento nelle strade di alcune città del mondo si può salire su taxi a guida autonoma di Livello 4, quindi quelli in grado di muoversi su semplici tragitti urbani senza la presenza di essere umani. Nei giorni scorsi Lyanne Melendez, reporter della BBC, ne ha provato uno a S. Francisco ma non è stata molto entusiasta.

Che tipo di guida autonoma ha Tesla

Mercedes è l’unica che ha ottenuto permessi per commercializzare di auto a guida autonoma di Livello 3, mentre Tesla si ferma a un Livello 2 molto avanzato. Questo vuol dire che quando il pilota automatico è in funzione è necessario essere a bordo del veicolo e sorvegliare la strada che si sta percorrendo. La funzione più avanzata che si può attivare nelle Tesla in Italia è, nello specifico, il Navigate on Autopilot.

Dove sono e come funzionano i sensori per la guida autonoma

Il sistema si basa su una combinazione di software e sensori. Sul suo sito Tesla specifica che le sue vetture sono dotate di otto telecamere e di un sistema di elaborazione delle immagini in grado di coprire una visione di 360° per circa 250 metri di distanza. Nello specifico ci sono quattro telecamere laterali (due rivolte in avanti e due rivolte indietro), una videocamera posteriore e tre telecamere anteriori, di cui una grandangolare, una principale e una focalizzata. Tutto è gestito da un software che viene costantemente aggiornato.

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