Cosa non ha funzionato nel primo test del sistema di allerta nazionale IT Alert
"Ha funzionato, ma c'è stato qualche problema, e infatti era un test", ha subito detto Luigi D’Angelo, direttore operativo delle Protezione Civile a Fanpage.it. Verso le 12 di oggi, 28 giugno, (quasi) tutti gli smartphone della Toscana hanno cominciato a suonare contemporaneamente. Sul display è apparso un messaggio che iniziava con: IT Alert. Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. È un sistema di allerta che funziona via sms. Tutto viene gestito dalla Protezione Civile, "in caso di emergenza geologica in una determinata area il sistema consente di mandare messaggi di allarme a tutti i telefoni collegati alle celle telefoniche selezionate. Il test è andato bene, dobbiamo sistemare qualche cosa e gli operatori sono al lavoro". Sui social infatti molti utenti si sono lamentati di non essere stati avvertiti, scrivono, "mi è venuto un colpo pensavo fosse un'emergenza nucleare", o ironizzano con meme che mostrano l'impennata dei ricoveri per infarti nei reparti di cardiologia in Toscana. Secondo altri utenti il messaggio per come è stato scritto poteva essere scambiato per un malware.
"Anche a noi sono arrivate queste segnalazioni, eppure abbiamo creato una campagna di comunicazione insieme alle istituzione per avvertire del test. Credo che il problema sia anche un altro, qualcosa del genere non è mai stato fatto in Italia, quindi anche chi ha visto la notizia può non averci dato peso e attenzione", sottolinea D'Angelo. Il test è anche sconfinato dalla regione Toscana, raggiungendo alcuni dispositivi in Umbria ed Emilia Romagna: "L'allarme ha raggiunto i cellulari di una zona un po’ più ampia, questa eventualità l'avevamo già considerata perché sono coperti i dispositivi anche oltre i confini toscani". Non solo, alcuni cellulari hanno continuato a suonare nonostante avessero già ricevuto il messaggio per un problema di invio ripetuto, a volte è uscito il codice sorgente al posto del tempo. "Ora i nostri operatori stanno lavorando per capire come risolvere i problemi ma sono stati casi specifici", ha spiegato D'Angelo, "ma in generale siamo soddisfatti, la prima prova è andata bene, aveva proprio come obiettivo intercettare i punti su cui insistere, abbiamo rotto il ghiaccio".
Il messaggio di IT Alert
La tecnologia utilizzata è quella del cell-broadcast: il messaggio viene inviato a tutte le celle telefoniche che coprono l’area dell’emergenza. Tutto senza avere in mano nessun numero di telefono, come spiega sempre Luigi D'Angelo: "Il sistema non necessita dei numeri di cellulare, in questo modo tuteliamo la privacy delle persone, non ci dice chi l’ha ricevuto, ma ci permette di sapere quali dispositivi ha raggiunto dentro un’area geografica" . Il messaggio arriva anche dove non c’è campo, non serve una connessione internet quindi funziona anche per chi ha finito i dati mobili o comunque non ha un piano di abbonamento alla rete. I messaggi ovviamente non arrivano se lo smartphone è spento. “Questo è uno strumento di allarme e evidenzia alle persone di una determinata area geografica un’emergenza, si aggiunge agli altri strumenti di comunicazione. Non può essere efficace da solo: i cittadini devono sapere dove andare, e come muoversi in queste occasioni”.
Nel messaggio c'è scritto: “IT Alert. Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario”. Il testo è anche tradotto in inglese. In realtà però dai social abbiamo visto che non tutti l'hanno ricevuto, famiglie che vivono nella stessa casa hanno avuto tempi di ricezioni differenti, e diversi utenti si sono lamentati che la parte in inglese apparivano come una sequenza di "codici incomprensibili", come ha spiegato anche D'Angelo, si tratta del codice sorgente. Su Twitter un utente scrive: "Okay il test ma questo è un messaggio per gli alieni o cosa?".
La scossa in Toscana
La coincidenza è stata che questa volta i messaggi sono arrivati poco dopo un terremoto avvertito proprio in Toscana, vicino a Siena. Una scossa di magnitudo 3,7 che al momento non sembra aver provocato danni o feriti. Sui social c'è chi ironizza scrivendo: Quante possibilità c'erano che nello stesso giorno e nello stesso orario di test di #ITalert in Toscana ci fosse anche una scossa di #Terremoto?". Ma anche: "La scossa di #terremoto in #Toscana è palesemente il risultato dell'unione tra la vibrazione di tutti i cellulari che hanno ricevuto l' #ITalert unita ai sobbalzi sulle sedie dei rispettivi proprietari!", che chi ironizza anche scrivendo: "Ha funzionato alla grande, avevo gli auricolari ed ho sentito il suono sia sullo smartphone che direttamente nelle orecchie, con l’aggiunta del terremoto, direi che per un po’ sono a posto grazie".
L'allarme non era atteso
Il problema più grande però, come dicevamo, rimane la sorpresa. Gli utenti giocando sull'ironia hanno spiegato che non erano stati informati. "Non avevo idea che il test si sarebbe svolto oggi", scrivono, per questo, una volta arrivato si sono spaventati, non capendo che si trattava di una prova generale o meno. "Letteralmente IT Alert ha fatto venire un infarto a mezza Toscana" aggiungono. D'Angelo ha spiegato che secondo la Protezione Civile manca ancora un'educazione sul tema "non avevamo mai usato un sistema del genere è normale che a qualcuno sia sfuggito nonostante le comunicazioni ufficiali che abbiamo fatto". In Italia questo è stato il primo esperimento, il Regno Unito, invece, da poco ha attivato l'allarme, ad aprile ha fatto un test simile a quello toscano, per provare l'allarme di emergenza generalizzato. Dopo il test in Toscana, la stessa prova è stata organizzata anche in altre regioni. Nello specifico il 30 giugno è previsto in Sardegna, il 5 luglio in Sicilia, il 10 luglio in Emilia Romagna e il 7 luglio in Calabria.