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Continuano a rubarle la posta: una donna trova un modo geniale per scoprire il ladro

Dopo l’ennesimo furto di posta, una donna di Los Alamos ha deciso di spedirsi un AirTag associato al suo iPhone. Anche l’AirTag è stato rubato ma la donna ha inviato la posizione agli agenti che così sono riusciti ad arrestare i due ladri.
A cura di Valerio Berra
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Gli investigatori non hanno voluto diffondere il nome della protagonista di questa storia. Il 24 agosto l’ufficio della Contea di Santa Barbara in California (Stati Uniti) ha diffuso una nota in cui viene raccontata la storia di una donna di Los Alamos. Dopo essere stata vittima di diversi furti dalla cassetta della posta, la donna decide di adottare un sistema poco ortodosso per trovare il ladro. Secondo il comunicato, la donna si invia da sola un AirTag collegato al proprio telefono.

Gli AirTag sono dispositivi di Apple in grado di tracciare la loro posizione attraverso la tecnologia BlueTooth. In pratica possono essere trovati in una mappa se prima sono stati associati a un iPhone. Il piano funziona: il pacchetto, come gli altri, viene rubato e la donna comunica tutto all’ufficio dello sceriffo. I ladri sono state trovati e identificati.

Le due persone trovate con l’AirTag sono Virginia Franchessca Lara, 27 anni, e Donald Ashton Terry, 37 anni. I due sono stati trovati in possesso anche di altra refurtiva, compresi assegni e carte di credito, e sono stati arresti dagli agenti. L’ufficio dello sceriffo si è complimentato con la donna sia per il piano degli AirTag e sia perché una volta trovati i ladri ha seguito la strada più sicura: non è intervenuta direttamente per recuperare la refurtiva ma ha preferito mettersi in contatto con le autorità.

Il problema degli AirTag: quando la localizzazione non è richiesta

Gli AirTag sono grandi poco più di una moneta. Si possono nascondere facilmente in un’auto, sul fondo di una borsa o direttamente nella tasca di un cappotto. In alcuni casi possono essere molto utili, spesso si attaccano ai mazzi di chiavi. Molti li usano anche per tracciare cani o gatti ma l’uso di AirTag per questo scopo non è molto consigliato. In questi casi gli AirTag, montati su collari non ufficiali, rischiano di essere ingeriti dall’animale.

Il problema è però il tracciamento senza consenso. Questi dispositivi sono stati al centro di casi di stalking in cui venivano nascosti tra gli effetti personali di una vittima per poterla seguire ovunque e in modo parecchio preciso. Di fatti anche i due ladri di Los Alamos sono stati tracciati senza il loro consenso. Per evitare tracciamenti non desiderati Apple ha introdotto una notifica per segnalare quando uno di questi dispositivi si sta muovendo con noi senza essere registrato sul nostro iPhone. Una notifica che con buona probabilità non è arrivata ai ladri di Los Alamos: forse non avevano un iPhone abbastanza aggiornato.

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