Continua la guerra degli scacchi: un’indagine rivela che Niemann ha barato in oltre 100 partite online
Un icaro contemporaneo, Hans Niemann non ha voluto sfidare il sole, ma il campione del mondo Magnus Carlsen. Ora sta precipitando e si farà malissimo. D’altronde stiamo parlando di scacchi: il gioco più violento del mondo. L’indagine della piattaforma di scacchi online Chess.com ha scoperto che Niemann, giovane prodigio che ha battuto Carlsen in una partita dal vivo, avrebbe barato in oltre 100 partite online.
È ormai una saga. Tradimento, vendetta, fazioni. Da una lato Carlsen, campione indiscusso, dall'altro Niemann, la nuova promessa che ha scalato le classifiche correndo, forse troppo. Per ripercorrere tutto quello che è successo vi lasciamo qui la nostra ricostruzione di uno dei peggiori scandali nel mondo degli scacchi.
"Nel complesso, abbiamo scoperto che Hans ha probabilmente barato in più di 100 partite di scacchi online, inclusi diversi eventi con premi in denaro", afferma il rapporto di 72 pagine di Chess.com che ha analizzato tutte le partite di Niemann sul sito. L’ultima frode sembra risalire al 2020. Per i suoi comportamenti Chess.com ha bandito il giocatore.
La sconfitta di Carlesn a St. Louis
Tutto inizia il 4 settembre in una città del Missouri, St. Louis, sede della Sinquefield Cup. Magnus Carlsen è seduto davanti a Hans Niemann. Poi succede qualcosa, Carlsen si ritira. Non era mai successo. Nelle competizioni, come la Sinquefield Cup, si sa, non si abbandona il tavolo se non per motivi di salute. Il mistero ha vita breve. Il giorno dopo Carlsen su Twitter posta un’inequivocabile intervista di Mourinho che dice “Se parlo, finisco in grossi guai. Grossi, grossi guai”. Il Gran maestro punta il dito contro Niemann, secondo lui ha barato.
Hans Niemann effettivamente non è pulito. In passato ha giocato sporco. “Una volta a 12, l’altra a 16 anni, durante le partite online su Chess.com”, confessa, “ho barato solo per migliorare la classifica e giocare con avversari più forti”. Dichiarazione da segnare, perchè viene per l’appunto smentita dall’ultima indagine di Chess.com.
Non finisce qui. Sedici giorni dopo, alla Julius Baer Generation Cup i due sono di nuovo uno contro l’altro. Questa volta connessi sulla piattaforma di scacchi virtuale Chess24. Il cavallo nero del campione del mondo va in F6. È l’unica mossa della sua partita, poi si ritira. Di nuovo. Abbandona la scacchiera, e spegne la telecamera. Carlsen vuole rimarcare le sue accuse.
Il mondo degli scacchi si divide
Scatta una caccia alle streghe, il mondo degli scacchi si schiera, da una parte e dall’altra. Si cerca di capire come abbia fatto Niemann a barare. Dai dispositivi di vibrazione nelle suole delle scarpe connessi a un motore di scacchi digitale, alle palline anali che trasmetterebbero suggerimenti attraverso codice morse. Tutti insomma si impegnano moltissimo per capire come avesse fatto un diciannovenne entrato qualche mese fa nel primi 100 del ranking mondiale a battere il campione indiscusso dal 2013.
Una vittoria a metà
Il problema poi è da un’altra parte. Barare over the board, dal vivo, è praticamente impossibile. Online è tutta un’altra storia. E infatti partendo dall’accusa di Carlsen l’indagine di Chess.com lo dimostra. Il sito ha da subito notato "anomalie" nel tasso di miglioramento di Niemann. In due anni ha scalato la classifica. Dalla posizione 800 è entrato nella top 50. “La crescita più veloce nella storia moderna mai registrata", spiega il sito. Il rapporto contraddice anche le dichiarazioni fatte da Niemann in risposta all’accusa di Carlsen.
Sembra infatti che abbia barato anche dopo i 16 anni e non solo per poter giocare con avversari più esperti. Chess.com ha registrato irregolarità anche in partite con premi in denaro. Un'analisi statistica dei giochi over the board di Niemann da parte del professor Kenneth Regan, considerato il principale esperto mondiale di truffe negli scacchi, non ha trovato scorrettezze nel gioco. Almeno contro Carlsen, Niemann, ha giocato pulito.