“Con queste nuove tecnologie potremo finalmente trovare la vita aliena”
Da secoli si cerca di comunicare con gli alieni. Dai grandi triangoli scavati nella tundra siberiana alle trincee giganti nel Sahara cosparse di cherosene. Ora gli scienziati del progetto con Breakthrough Listen, il più grande programma di ricerca scientifica al mondo dedicato alle civiltà extraterrestri, hanno annunciato nuovi strumenti tecnologici per stabilire un contatto con qualsiasi forma di vita intelligente nell'universo. “Fino ad ora, siamo stati limitati a cercare segnali deliberatamente inviati dagli alieni per confermare la loro esistenza", ha spiegato Steve Croft, scienziato del progetto con Breakthrough Listen al Guardian.
"Le nuove tecniche saranno così sensibili che, per la prima volta, saremo in grado di rilevare trasmissioni involontarie rispetto a quelle deliberate e saremo in grado di individuare radar aeroportuali alieni, o potenti trasmettitori TV".
I nuovi strumenti tecnologici per cercare gli alieni
Per i ricercatori di Breakthrough Listen "stiamo entrando in una nuova era". Come spiega Croft “ci sono tecnologie sorprendenti in fase di sviluppo, come la costruzione di enormi nuovi telescopi in Cile, Africa e Australia, nonché sviluppi dell'intelligenza artificiale che trasformeranno il modo in cui cercheremo civiltà aliene”.
Tra gli strumenti elencati dai ricercatori c'è lo Square Kilometre Array, "la struttura di radioastronomia più potente del mondo", dotata di di centinaia di radiotelescopi, e l’Osservatorio Vera Rubin, "la più grande fotocamera finora costruita", che potrebbe essere utilizzata per scoprire milioni di nuove galassie e stelle.
"Entrambe le strutture inizieranno le osservazioni nei prossimi anni e forniranno dati per Breakthrough Listen. Useremo anche l’intelligenza artificiale per analizzare i vasti flussi di informazioni che potrebbero rivelare prove di vita intelligente", ha sottolineato Croft.
Questi strumenti verranno presentati alla conferenza annuale di Breakthrough Listen, che si terrà nel Regno Unito per la prima volta, a Oxford, a fine luglio.
Perché è così importante studiare le forme di vita oltre la Terra
Per 60 anni gli scienziati hanno lanciato ricerche con i radiotelescopi, ascoltando possibili segnali provenienti da altre civiltà su pianeti in orbita attorno a stelle lontane. Secondo Adam Frank, professore dell'Università di Rochester a New York. “Cercando segni delle attività di una società aliena – una tecnosignatura – stiamo costruendo kit di strumenti completamente nuovi per trovare una vita intelligente e che costruisce la civiltà”.
C'è però anche l'altro lato della medaglia. Diversi scienziati infatti disincentivano la ricerca. Il motivo è semplice: qualsiasi altra forma di vita sviluppata sarebbe tecnologicamente più avanzata. La maggior parte delle stelle nella nostra galassia sono molto più vecchie del sole. Questo vuol dire che qualsiasi civiltà sarebbe milioni di anni più avanzate della nostra.