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Come un’app per runner può aver incastrato Vladimir Putin: una nuova prova lo collega a una residenza segreta

Un’inchiesta del giornale francese Le Monde ha rivelato come una fuga di dati emersi dall’app per runner Strava dimostrerebbe un innegabile collegamento tra Vladimir Putin e la sontuosa residenza sulla costa del Mar Nero. Nonostante le prove fornite dai suoi oppositori, da sempre il Cremlino nega che sia Putin il proprietario della struttura da oltre oltre un miliardo di euro.
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ALEXEI NAVALNY | Uno screen dal video pubblicato sul canale YouTube Alexei Navalny
ALEXEI NAVALNY | Uno screen dal video pubblicato sul canale YouTube Alexei Navalny

Una fuga di dati dall'app per runners e corridori di tutto il mondo, Strava, fornirebbe una nuova prova dell'ipotesi secondo cui Vladimir Putin sarebbe proprietario di un palazzo dal valore di oltre un miliardo di euro (circa 100 miliardi di rubli) sulla scogliera del Mar Nero. Si tratta di quello che i media ormai da tempo chiamano il "Palazzo di Putin", un complesso di residenze estremamente lussuose vicino alla città russa di Gelendžik.

Sebbene da sempre il Cremlino neghi qualsiasi collegamento tra il sontuoso palazzo e Putin, questa nuova prova – diffusa in questi giorni dal giornale francese Le Monde – confermerebbe la presenza delle sue guardie del corpo nei pressi del luogo incriminato in più occasioni negli ultimi anni.

Cos'è e come funziona Strava

Strava è un'app per runner dove gli appassionati o i professionisti della corsa possono registrare i propri percorsi attraverso GPS così da monitorare i propri allenamenti. Su questa app gli utenti possono anche parlare tra di loro, condividere i propri percorsi e complimentarsi con gli altri runner per i traguardi raggiunti.

Probabilmente devono aver usato questa app anche alcuni componenti della sicurezza di Putin. Secondo quanto riportato dal giornale francese, infatti, una fuga di dati dall'app Strava dimostrerebbe che quattro membri della squadra di sicurezza del Servizio federale di protezione di Putin avrebbero corso vicino al palazzo nei mesi di agosto e settembre del 2019, 2021, 2023 e 2024.

Sempre da Strava – prosegue Le Monde – risulterebbe che le guardie del corpo di Putin risultano presenti nei pressi di un'altra residenza segreta di Putin, nel Parco nazionale del Lago Ladoga, non molto distante dal confine con la Finlandia (territorio Nato).

La lunga storia del Palazzo di Putin

Le prime notizie del collegamento di questo enorme complesso – il terreno si estende per 67,9 ettari – a Putin risalgono al 2010, ma il caso esplose nel 2021 per merito di un'inchiesta della Fondazione anti-corruzione (FBK) guidata da Aleksej Navalnyj, il leader dell'opposizione russa morto in carcere in condizioni non meglio chiarite a febbraio 2024. L'inchiesta diffuse un docufilm in cui si affermava espressamente che Putin fosse il proprietario del complesso residenziale.

Mentre fino a quel punto il Cremlino si era sempre difeso sostenendo che la residenza appartenesse a un gruppo di uomini d'affari la cui identità doveva rimanere anonima, dopo l'uscita del film, un uomo molto legato a Putin, l'imprenditore Arkadij Rotenber,  ha dichiarato di essere il proprietario della struttura.

Un'ulteriore inchiesta di FBK, resa nota a maggio, avrebbe rivelato che molte cose all'interno del palazzo sarebbero cambiate dall'uscita del primo docufilm investigativo. Nello specifico sarebbero state eliminate quelle componenti dell'arredamento che avevano fatto finire nello scandalo Putin, come la discoteca acquatica, il palco per lo striptease o il casinò.

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