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Come sarebbe il monologo di Trainspotting riscritto oggi? “Scegli l’algoritmo”

Sono passati 28 anni eppure nulla è cambiato. I beni di consumo sono più performanti, lucidi, sottili ma la natura rimane la stessa. E quella frase del monologo di Renton che fa: “Scegli lo stesso per i tuoi figli, solo peggio”, ora sembra una profezia che si autoavvera.
A cura di Elisabetta Rosso
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È il 1996. Il salotto di tre pezzi a rate, i televisori maledettamente grandi, i lettori di compact disc, gli apriscatole elettrici e il mutuo a interessi fissi, fanno parte del pacchetto da scegliere per stare alle regole del gioco consumista. Oggetti apparentemente inutili esposti in vetrina per nascondere, sotto un sottile senso di appagamento, un secolo privato del suo gran finale. E mentre la dinamica del butta e compra viene pompata proprio sui quei televisori maledettamente grandi da acquistare a rate, esce Trainspotting. Il monologo iniziale di Renton, nichilista eroinomane interpretato da Ewan McGregor, diventa un manifesto contro "quella gente borghese" che sceglie "la vita".

Sono passati 28 anni da quel monologo. I lettori CD, gli apriscatole elettrici e motorini di avviamento sono scomparsi, sostituiti da smartphone maledettamente grandi, social e intrattenimento personalizzato. Nulla è cambiato. I beni di consumo sono più performanti, lucidi, sottili ma la natura rimane la stessa. Siamo incastrati ora come allora nel paradosso del consumo, semplicemente adesso apriamo TikTok per illuderci che non sia così. E l'impressione, alla fine, è che il monologo di Renton possa essere riciclato all'infinito. 

Scegli l'algoritmo

Il monologo di Trainspotting è diventato negli anni un copione da rimaneggiare per mostrare le brutture lucidate della società. Un'ultima versione è apparsa su Instagram, realizzata dal creator Giacomo Bartoccioli. Nel filmato, replicando il tono di Reton, elenca maxi iPhone, filtri, color correction, la musica in tendenza per diventare virali, i guru e i travel blogger. Anche in questo caso la lista è lunga e riflette una società scomposta che ingurgita frammenti di contenuti in modo bulimico. La chiusura poi, dà la chiave di lettura. Nel monologo originale Renton dice:

Ma perché dovrei fare una cosa cosi?
Io ho scelto di non scegliere la vita
ho scelto qualcos’altro
le ragioni?
Non ci sono ragioni…
chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?

Nel video Bartoccioli cambia solo il finale, e al posto dell'eroina compare l'algoritmo. La nuova droga da assumere per rendersi insensibili di fronte alla delusione contemporanea.

Il secondo monologo di Renton

Il processo di attualizzazione lo avevamo già visto in Trainspotting 2. Il sequel mostra un Renton di mezza età che davanti a una prostituta dell'est-europa cerca di ricostruire il dramma del 2017 ricalcando la formula del "Scegli":

Scegli un contratto a zero ore, un tragitto di due ore per andare al lavoro. E scegliete lo stesso per i vostri figli, solo peggio, e soffocate il dolore con una dose sconosciuta di un farmaco sconosciuto prodotto nella cucina di qualcuno…

Lo sfogo di Renton 2.0 è meno tonico rispetto all'originale. Ma non è questa la parte importante. Mostra infatti (come anche il video ironico di Bartoccioli) il loop in cui scegliamo ogni volta di rimanere incastrati. E quella frase del monologo di Renton che fa: “Scegli lo stesso per i tuoi figli, solo peggio”. A distanza di 28 anni sembra una profezia che si autoavvera.

Il video del creator Giacomo Bartoccioli

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