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Come ha fatto questo youtuber italiano a “diventare milionario” con le carte Pokémon

Federico Profaizer, classe 1995, ha dichiarato in un’intervista di fatturare milioni di euro grazie a una serie di business legati alle carte Pokémon. Da anni è un punto di riferimento in Italia per questo settore e negli scorsi mesi ha lanciato la sua seconda azienda.
A cura di Valerio Berra
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La storia può sorprendere. Federico Profaizer in un’intervista al Corriere della Sera ha spiegato che è riuscito a “diventare milionario” grazie ai Pokémon. Nell’intervista non specifica i volumi del suo conto in banca ma si limita a dire che riesce a fatturare cinque milioni di euro ogni anno con una serie di aziende tutte collegate al franchise dei Pokémon. La notizia stupisce, certo. Ma solo se negli ultimi cinque anni siete stati fuori da un mercato che è partito da una nicchia, è esploso e ora si sta lentamente stabilizzando.

Breve storia di un franchise decennale

Pokémon è uno dei brand che ha registrato il maggior successo nella storia dei videogame. Nascono nel 1996 in Giappone con due videogiochi: Pokémon Rosso e Pokémon Verde. Il giocatore deve trovare dei piccoli mostri (pocket-monster), allenarli e farli combattere contro dei personaggi del gioco. Più i Pokémon vengono allenati, più salgono di livello. Dopo un certo numero di livelli si evolvono e cambiano forma. In tutto i Pokémon da collezionare sono 151.

Da qui comincia tutto. Viene fatto un anime, altri videogiochi, e una serie infinita di gadget. The Pokémon Company, l’azienda che gestisce il brand, sforna un gioco all’anno. Oggi siamo alla nona generazione di Pokémon. Abbiamo superato quota mille mostriciattoli. Il successo del brand ha portato a una conseguenza prevedibile: i primi gadget a tema Pokémon ora sono ricercatissimi da tutti i collezionisti.

Il mercato delle carte Pokémon

Tutto rimane nella nicchia degli appassionati fino al 2020. Poi qualcosa esplode. È un mix di fattori. I bambini nati negli anni ’90, quelli che hanno vissuto Pokémon nella loro infanzia cominciano a disporre di un buon potere di acquisto. Hanno circa 30 anni e qualche entrata in più su cui contare rispetto alla loro infanzia. Si trovano a passare più tempo a casa per i lockdown dovuti al Covid, ritrovano universi nerd e videogiochi dimenticati. Riscoprono i Pokémon. In particolare riscoprono le carte Pokémon, carte da gioco che all’epoca del lancio erano vendute per due soldi.

Pensate ai francobolli. Sono oggetti dal valore intrinseco quasi nullo, pensato per un uso quotidiano. L’interesse dei collezionisti ha fatto lievitare il prezzo, portando alcuni di questi a raggiungere valori milionari. Con le carte dei Pokémon è la stessa cosa. In sè non valgono molto, sono prodotti industriali fatti di carta, inchiostro e plastica. Più la gente le cerca, più diventano rare, più diventano rare più esplodono di valore.

Molti creator cominciano a parlarne, youtuber da milioni di follower come Logan Paul registrano video in cui spendono centinaia di migliaia di dollari per avere i pezzi migliori. Il mercato impazzisce. Il record si tocca nel luglio 2021: lo youtuber Logan Paul acquista per 5.275.000 dollari una carta Pikachu Illustrator in perfetto stato di conservazione.

La storia di Federico Profaizer

Classe 1995, Federico Profaizer è arrivato al momento giusto in questo mercato. Per anni ha pubblicato su YouTube video a tema Pokémon. Giocava ai videogame ufficiali, mostrava la sua collezione di carte e apriva pile di bustine sperando di trovare qualcosa di valore. Nel 2019 lancia il Federic Store, uno shop virtuale in cui comprare e vendere carte Pokémon. Nel 2020 quando il mercato esplode il suo store diventa un punto di riferimento in Italia, grazie anche alla rete creata da Federico su piattaforme come YouTube e Twitch.

Nel 2021 il fatturato registra quota 3,23 milioni di euro. Nel 2023 segna 12 dipendenti. Negli ultimi mesi Federico apre una seconda azienda: Ai Grading. Di questa non è ancora disponibile il fatturato. Qui Federico non si occupa più di compra vendita di carte Pokémon ma di grading: quell’insieme di tecniche che permettono di definire su una scala verificabile lo stato di conservazione di un oggetto da collezione, nello specifico in questo case parliamo di carte da gioco (non solo Pokémon).

Sembra banale ma questo processo può cambiare completamente il valore di una carta. Un esempio. Una carta Pokémon di Charizard Holo in inglese, pubblicata nella sua prima edizione, con una valutazione di 7 su una scala di 10 al momento vale 6.900 dollari. Con una valutazione di 10 su una scala di 10 può arrivare 36.700 dollari. Quindi tranquilli, quel vecchio mazzo di carte Pokémon che avete in cantina tenuto insieme con un elastico è troppo usato per valere ancora qualcosa. Ma almeno vi siete divertiti.

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