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Come ha fatto One Piece a diventare la serie più vista su Netflix in questo momento

Il successo di One Piece dopo l’esordio su Netflix è solo l’ultimo capitolo di una storia iniziata 26 anni fa. One Piece ormai è un fenomeno mondiale e tutto è partito da una manciata di pagine pubblicate su una rivista in Giappone nell’estate del 1997.
A cura di Valerio Berra
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Il live action di One Piece è diventato lo show più visto su Netflix in 84 Paesi, almeno secondo i dati diffusi dalla piattaforma. È un record. Non era mai successo con Stranger Things e nemmeno con Mercoledì di Tim Burton. Ma è un record che era atteso. Netflix ha investito su questo live action (la versione con attori veri di un fumetto) circa 17 milioni di dollari a episodio. Più di quanto HBO abbia pagato gli episodi dell’ultima stagione di Game of Thrones. Certo. Lo show è appena uscito e quindi bisognerà capire se questi dati sopravviveranno nel tempo e se rimarranno solo per la settimana d’esordio.

One Piece è il manga più venduto nella storia del Giappone. È pensato e disegnato da un solo uomo: Eiichirō Oda, classe 1975. Raramente appare in pubblico. Dal 1997 i suoi 105 volumi hanno (ancora in corso) venduto in tutto circa 521 milioni di copie. Giusto per dare qualche proporzione. Dragonball si è fermato a 270 milioni e Naruto a 250 milioni. Il primato si potrebbe estendere a tutta la storia del fumetto, ma al momento in prima posizione c’è anche Superman con 600 milioni di copie vendute. One Piece è anche lo show più popolare su Cruncyroll, il portale da dove passano gli anime, le serie animate tratte dai manga.

La nascita dell’impero

One Piece non è Squid Game. Nell’ottobre del 2021 contro ogni previsione la serie scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk ha cominciato a macinare numeri su Netflix diventando virale praticamente contro ogni aspettativa. Nessuno ci aveva puntato, tanto che la serie si trovava solo in coreano o al massimo doppiata in inglese. One Piece non è un underdog ma un impero che è stato costruito un capitolo alla volta a partire dall’estate del 1997 quando il magazine Weekly Shonen Jump pubblica il primo capitolo di One Piece. Il titolo era Romance Dawn, l'alba di una grande avventura.

NETFLIX | Inaki Godoy interpreta Monkey D. Luffy nel live action
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È stato questo il primo tassello dell’impero. Il manga ha cominciato ad avere successo e come sempre in questi casi è diventato anche una serie animata. Nell’ottobre del 1999 è stato trasmesso il primo episodio. L’anime ha contribuito a far crescere al community, a far scoprire il manga e a trasformare One Piece in un fenomeno mondiale. Difficile riassumere oltre 1090 capitoli in una frase. Ma per semplificare al massimo potremmo dire che One Piece racconta la storia di un gruppo di pirati alla ricerca di un tesoro "che si chiama One Piece". Quella di Netflix è solo l’ultima incarnazione di un franchise che si è già trasformato in mille modi diversi.

One Piece ha collaborato con brand di abbigliamento come Vans e Uniqlo, è finito nei videogiochi, al cinema con 15 film, nei panini di McDonald’s, sulla metro di Tokyo, in locali e ristoranti a tema. E ancora. Su una serie di tè freddi, su bevande alla frutta particolarmente colorate (anche se non molto buone) e sui noodle già pronti che si preparano versando un po’ di acqua calda. E tutto questo senza contare i gadget direttamente collegati, come carte da collezione, action figure e gadget della serie. Parecchio diffuso tra i fan è il Cappello di Paglia del protagonista.

“One Piece non è stato costruito in un giorno”

Attorno a quest’opera si sono create centinaia di community. Quasi delle sette religiose che aspettano ogni settimana la pubblicazione del nuovo capitolo in Giappone per poterlo tradurre e commentare. In Italia il primo sacerdote di questo culto è Angelo Cavallaro, conosciuto al web come Sommobuta. Creator di origini napoletane ma con base a Londra ha scritto tre saggi su One Piece.

NETFLIX | Jacob Gibson interpreta Usop nel live action
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Secondo lui la formula alla base di One Piece è facile da decifrare: epica, avventura, azione e mistero. Tutto il resto è diventato un enorme sistema che si alimenta da solo: “C'era quella canzone che diceva che Roma non è stata costruita in un giorno. Di ONE PIECE si potrebbe dire lo stesso. Come si diventa il fumetto realizzato da un singolo autore più venduto di sempre? Con una storia che non ha niente da invidiare all'epica, con cui  è facile empatizzare e rispecchiarsi nei personaggi. C'è molta avventura, tanta azione e una dose incredibile di mistero”.

One Piece poi è un’opera viva. Dal 1997 continua ad essere alimentato da nuovi personaggi e nuovi mondi da esplorare. Piccole scoperte che vengono distillate da Eiichirō Oda ogni settimana: “Questo fa impazzire tutto il mondo, alimentando la fiamma dell'hype dei nuovi capitoli e dei nuovi volumi di ONE PIECE. Unito al fatto che tutti gli altri media, dall'animazione ai videogiochi, passando per il cinema, la musica e le serie TV, ne beneficiano, perché coi loro prodotti e adattamento, supportano l'opera originale. È un meccanismo gigantesco che funziona meravigliosamente da 26 anni a questa parte”.

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