Come funziona SABRE, l’esoscheletro leggero introdotto dall’esercito degli Stati Uniti
Nome in codice: SABRE. Al netto della traduzione, "sciabola", il nuovo dispositivo presentato dall’esercito degli Stati Uniti non è uno strumento d’offesa. Anzi. SABRE è l’acronimo di Soldier Assistive Bionic Exosuit, un esoscheletro leggero che aiuta i militari a sollevare materiali durante le operazioni di logistica. Pesa solo tre chili, non è rigido e si allaccia attorno a spalle e gambe. SABRE si attiva con un pulsante: mentre si sposta un peso si attiva un sistema di cinghie. Le cinghie si stringono e mettono in moto una serie di forze sulla schiena che riducono l’impatto del carico.
Niente esoscheletro esterno in metallo, niente nanoparticelle custodite in uno scrigno di titanio e niente razzi a scomparsa dietro la schiena. Niente Iron Man insomma. Sabre è un accessorio semplice e non ingombrante sviluppato dall’esercito in collaborazione con la Vanderbilt University.
A chiarire le distanze dall’eroe Marvel è anche Karl Zelik, professore della Vanderbilt University che si è occupato del design: “L’esercito all’inizio ha cercato di ricreare dei dispositivi sul modello di Iron Man. C’erano progetti su sistemi robotici che coprivano tutto il corpo. Alla fine non hanno fatto nulla perché questi sistemi erano troppo complessi, pesanti e costosi”.
Gli effetti del mal di schiena: un milione di giorni di servizio persi
Indossare SABRE non trasformerà i soldati in armi avanzate in grado di volare fuori dall’atmosfera e comunicare attaccandosi a una copertura satellitare. Questa tecnologia però potrebbe rendere più efficiente il lavoro dell’esercito, tagliando tutti i giorni di fermo dovuto al mal di schiena. Secondo le ricerche dell’Us Army Public Health Center, ogni anno i dolori legati alla parte bassa delle schiena si traducono in un milione di giorni di servizio perso o limitato. L’esercito degli Stati Uniti conta 475 mila effettivi e 198 mila riserve. SABRE è già andato in fase di test: è stato provato da circa 100 soldati e nel 2023 dovrebbe entrare a far parte dell’equipaggiamento ufficiale dei militari.