Come funziona l’Amazon Tax, l’imposta sull’e-commerce di cui si sta parlando per la Manovra di Bilancio
In qualche modo è un esordio nella storia della repubblica italiana. Dal 1948 ad oggi non era mai successo che le elezioni politiche venissero organizzate così vicino all’approvazione della manovra di Bilancio che da calendario deve essere chiusa entro il 31 dicembre. E quindi non era mai successo che un governo fresco di elezioni si trovasse a far quadrare in così poco tempo tutti i conti necessari per portare a casa una Finanziaria.
Siamo ancora lontani dalla stesura definitiva ma già in questi giorni stiamo assistendo a proposte e controproposte di tasse tolte o inserite. Un valzer in cui sono finite anche due imposte a tema digitale: l'Amazon Tax e la Cripto Tax. La prima riguarda l’e-commerce, l'altra invece si riferisce a tutti i guadagni provenienti dallo scambio di valute digitali.
Come dovrebbe funzionare l’Amazon Tax
Anche se nel dibattito politico si sta imponendo come Amazon Tax, probabilmente non colpirà solo Amazon. Di fatto dovrebbe essere una tassa su tutto l’e-commerce, in modo tale da sostenere il commercio di prossimità. Colpendo direttamente i corrieri quindi l’Amazon Tax potrebbe far alzare i prezzi di tutti gli store online, dai colossi come Amazon o e-Bay alle realtà più piccole che si muovono su portali come Shopify.
Per come se ne parla ora questa tassa dovrebbe riguardare tutti i beni ad eccezione di quelli alimentari. Roberto Liscia, presidente dell’associazione del settore e-commerce Netcomm ha già sollevato diversi dubbi sul funzionamento di questa misura: “Porre un freno a un settore strategico come quello del digitale significherebbe minare la competitività dell’Italia sul piano internazionale. A farne spese sarebbero le piccole e medie imprese che si sono reinventate negli ultimi anni e hanno trovato nel digitale una risorsa strategica”.
La tassa sulle criptovalute
Oltre alla Amazon Tax dalle prime ricostruzioni sembra che il governo abbia in mente anche un’altra tassa che riguarda il digitale: la Cripto Tax. Questa volta si tratta di una imposta sulle plusvalenze che derivano da tutte le attività legate alle cripto-attività, una formula con cui si definisce lo scambio, la vendita e l’acquisto di criptovalute, a partire dai Bitcoin. Anche in questo caso la misura è ancora in discussione: non è chiaro se riuscirà ad approdare al testo definitivo della manovra.