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Omicidio Giulia Cecchettin

Come funziona il Targa System, il sistema che ha seguito la fuga di Filippo Turetta

Il Targa System è una tecnologia attiva in oltre 900 comuni italiani. Di solito è grado di riconoscere un’auto e segnalare il suo passaggio nell’arco di una manciata di secondi. Nel caso di Filippo Turetta però c’è stato qualche giorno di ritardo.
A cura di Valerio Berra
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Filippo Turetta è stato trovato, vivo. La polizia tedesca lo ha fermato vicino a Lipsia, in Germania. Dalle informazione diffuse dai media sembra che la piccola cittadina dove si trova dovrebbe chiamarsi Bad Dürrenberg, 11.000 abitanti nella Sassonia-Anhalt. Filippo, 22 anni, è sospettato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Il corpo della ragazza, scomparsa da giorni, è stato ritrovato ieri in un canalone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Turetta abitava insieme alla famiglia a Torreglia, in provincia di Padova. I chilometri da percorrere per arrivare a Bad Dürrenberg sono 919. Non sono molti. O meglio. Non sono molti considerando che la fuga di Filippo è iniziata da sabato 11 novembre, quando è uscito per incontrare Giulia Cecchettin.

Cosa abbia fatto il ragazzo in tutti questi giorni non è ancora chiaro. Dalle informazioni emerse dalle indagini però c’è un dato: almeno in Italia i suoi movimenti sono stati ricostruiti grazie al Targa System, una rete di telecamere in grado di leggere le targhe delle auto in qualsiasi condizione di luce che hanno permesso anche di trovare il corpo di Giulia.

Tutti i dettagli del Targa System

Il Targa System è un sistema sviluppato da un’azienda italiana, la Targa System Srl con sede a Brendola, in provincia di Vicenza. Secondo i dati forniti dall’azienda questo sistema è adottato da circa oltre 900 comuni distribuiti in tutta Italia. Dalla mappa pubblicata sul sito di Targa System Srl sembra che sia diffuso soprattutto al Nord.Di fatto tutto si basa tra un’integrazione tra telecamere e software. Ci sono delle telecamere che i comuni piazzano in luoghi strategici e un software che è in grado di leggere la targa e capire se l’auto fa parte di una black list. Tutto in una manciata di secondi. Le telecamere, fisse o mobili, sono in grado di leggere la targa a qualsiasi condizione, anche con buio, nebbia o pioggia. Ma la parte più interessante è il software.

Il software è uno solo e permette utilizzi diversi a seconda delle licenze. Può identificare qualsiasi tipo di auto abbia una targa considerata in qualche modo “irregolare”. In questo modo vengono identificate auto rubato, poste sotto sequestro o inserite nella black list della Polizia. E ancora, vengono trovati veicoli che circolano senza copertura assicurativa e senza revisione. Secondo l’azienda è in grado anche di trovare veicoli intestati a prestanome e utilizzati nei reati.

Il problema della manutenzione

C’è qui una domanda. Se il Targa System può segnalare subito un auto, allora perché Filippo Turetta è stato in grado di scappare dall’Italia e di rimanere lontano da casa per giorni? Le risposte sono due. La prima è che il sistema non è attivo in tutti i comuni italiani. Al momento l’azienda dichiara di lavorare con 900 amministrazioni comunali, l’ultimo censimento dei comuni arriva a 7.901.

Il secondo è che alcune telecamere possono essere comunque soggette a manutenzione. È il caso di quella all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo, vicino al lago di Barcis. Questa telecamera ha avuto un ruolo cruciale per ritrovare il corpo di Giulia. Quando è stata ricollegata al Targa System ha rivelato che quattro giorni prima da cui era passata l’auto di Turetta.

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