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Come capire se una persona vicina è finita dentro una trappola dei social: la truffa romantica

Il corpo di Gianfranco Bonzi, 59 anni, è stato trovato sul fiume Adda. Le verifiche sulla dinamica della sua morte sono ancora in corso ma il dato certo è che l’uomo era stato vittima di una truffa romantica nata sui social. Questo tipo di raggiro è sempre più diffuso, soprattutto per chi si avvicina ai social per la prima volta.
A cura di Valerio Berra
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Il corpo trovato nel fiume Adda negli ultimi giorni è di Gianfranco Bonzi. L’uomo, 59 anni, lavorava come custode a Milano. Era stato visto l’ultima volta il 23 marzo scorso, mentre usciva dalla città con un trolley. Nonostante i segnali lasciati da Bonzi, sul suo caso sono ancora in corso diverse verifiche. Una cosa, però, era nota: Bonzi era stato vittima di una truffa romantica. L’uomo era stato contattato sui social da un profilo che usava le foto della cantante Due Lipa. L’utente dietro questo profilo aveva cominciato a fingersi interessato a Bonzi, aveva iniziato una relazione a distanza. Come spesso succede in questi casi la finta Due Lipa ha cominciato a chiedere soldi: 5.000 euro disposti in due bonifici. Oltre a 50 euro chiesti a una giornalista di Chi l’ha visto? per andare a cercare Bonzi. Uno schema che si ripete molto spesso.

Come riconoscere una truffa romantica

Le truffe romantiche, o romance scam, sono uno dei raggiri più diffusi nelle piattaforme social. Secondo i dati della Polizia Postale in Italia solo nel 2021 sono cresciute del 118% rispetto al 2020. L’età gioca un ruolo. Le vittime in generale si aggirano attorno ai 50 anni, anche se ci sono casi molto noti in cui il soggetto raggirato è più giovane. Una di questi è quello che ha coinvolto Roberto Cazzaniga, raggirato per anni da una donna per una cifra stimata sui 700.000 euro.

Sempre secondo la Postale, al netto dei casi trattati c’è un particolare in più da aggiungere ai profili delle vittime: di solito si tratta di donne, spesso senza una relazione. La metodologia è nota. Il criminale crea un profilo finto sui social e comincia a contattare una serie di soggetti, spesso in modo casuale. Appena cominciano a rispondere decide su quali vittime puntare. Studia i loro contatti, cerca di capire i loro interessi e inizia a tessere relazioni sempre più strette.

Tutto avviene a distanza, sempre sui social o su altre piattaforme di messaggistica. In qualche caso si passa anche alle telefonate. Solo una cosa non succede mai: l’incontro dal vivo. I criminali rimandano, temporeggiano, trovano scuse. Fissano viaggi che saltano all’ultimo e appuntamenti sempre bucati. E in tutto questo chiedono soldi, per spese mediche, per carte bloccate o per figli che ne hanno bisogno.

I segnali per scoprire una truffa romantica

Se voi, o qualcuno attorno a voi, avete il sospetto di essere dentro una truffa romantica ci sono un po’ di passaggi che potete affrontare. Alcuni sono consigliati direttamente dalla Polizia di Stato. Avere una relazione a distanza, magari nata proprio sui social non è assurdo nel 2024. Anzi. Il problema è capire se la persona che vi sta scrivendo è davvero quella che dice di essere:

  • Controllate le foto. Il caso di Bonzi è notevole perché erano quelle prese da una cantate discretamente nota ma spesso le foto di questi profili sono rubati a archivi stock. Google limita l'opzione di ricerca immagini per le persone, quindi trovare l'origine delle foto potrebbe non essere semplice.
  • Non abbiate paura di fare domande, soprattutto se le risposte che ricevete diventano sempre più evasive.
  • Chiedete verifiche dirette, anche solo una videochiamata.
  • Nel caso di una richiesta di invio di denaro troncate la conversazione. Per scrupolo potreste anche fare una verifica ulteriore per capire a chi è intestato il contocorrente.
  • Come consiglia la Polizia Postale, se vi accorgete di essere finiti in questo schema denunciate sempre.
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