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Come attivare l’Auto-Tune su TikTok: per usare il filtro vocale basta cliccare su un’icona

Sul social gli utenti stanno pubblicando video dove provano a cantare utilizzando l’effetto. Se non appare è possibile che ci siano degli aggiornamenti da fare sul Play Store.
A cura di Elisabetta Rosso
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Le voci metalliche hanno colonizzato TikTok. Gi utenti si filmano mentre cantano pezzi di brani, con i timbri disumanizzati dall'Auto-Tune. È l'escamotage per far cantare chiunque, meglio se stonato, così l'effetto viene spinto ancora di più, e sul social applicando un filtro si può modificare la propria voce in pochi secondi. L'Auto-Tune è un processore audio in grado di mascherare o correggere imprecisioni stonate. Nei primi anni 2000 diventa una costante degli album hip hop e R&B. Per esempio il singolo Sexual Eruption di Snoop Dogg, o Lollipop, ma anche Prostitute 2 di Lil Wayne con quei gracchi asmatici che sembrano prodotti da una laringe tagliuzzata. Dieci anni dopo l'effetto si trasforma nel marchio inconfondibile della musica trap.

Diversi utenti ora stanno sperimentando il filtro su TikTok. C'è chi sta utilizzando l'Auto-Tune per reinterpretare le canzoni di Natale, altri cantano il brano che ha reso iconico l'effetto: "Believe" di Cher. Sentiamo infatti l'Auto-Tune per la prima volta nel 1998, quando il brano viene lanciato.

Come attivare l'effetto

Per applicare l'Auto-Tune, basta registrare su TikTok un video dove si canta la parte di un brano a cappella, senza musica. Una volta terminato sul lato destro della barra bisogna cliccare sulla voce "Filtri vocali" contrassegnata dall'icona del microfono. Scorrendo compaiono diverse opzioni. Tra queste Tehephone, Chipmunk, Bariton, e anche Auto-Tune. Per attivarlo bisogna cliccare sopra all'immagine del microchip.

A quel punto il filtro verrà applicato al video originale modificando la voce dell'utente. Se non appare il filtro, allora è possibile che ci siano degli aggiornamenti da fare sul Play Store.

Un po' di storia

L'Auto-Tune comincia a essere utilizzato negli studi di produzione e diventa un marchio distintivo verso la fine degli anni '90. Poi sale sul palco. Non viene più applicato sulla voce dopo le registrazioni, ma è un filtro integrato nel microfono. Una specie di protesi vocale. E così MC come Future, Chief Keef e Quavo si trasformano in cyborg, gli artisti imparano a esasperare il suono metallico, attraverso glissati calanti, e spingendo al limite l'effetto.

In realtà il precursore della tendenza è T-Pain, che durante i live comincia a creare combinazioni estreme dei parametri per creare suoni vocali distintivi. Da quel momento è diventato un effetto caratterizzante prima per l'hip-hop e poi della trap.

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