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Clicchi sulla banana e guadagni soldi: un videogioco molto popolare potrebbe essere una truffa

Un videogioco semplice: tanti clic sullo schermo e lasciare aperto il videogame per guadagnare oggetti digitali che possono essere scambiati con altri utenti. Ma dietro il concetto fin troppo semplice potrebbe esserci un mercato di oggetti virtuali collezionabili rari che vengono rilasciati nel mercato virtuale nel momento più vantaggioso.
A cura di Velia Alvich
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Qual è la vera natura di un videogioco? Forse, l'essenza sta nel suo essere più o meno interattivo. Allora Banana può essere considerato un videogioco. Apri, clicchi, vinci. Semplice, no? Forse troppo semplice considerato il suo successo. Nel momento in cui scriviamo queste parole, ci sono 513.688 utenti collegati in contemporanea a cliccare su una banana virtuale, ma in alcuni momenti raggiungono quasi il milione. La promessa implicita è un guadagno facile: dalle banane si possono ottenere soldi veri. Spesso pochi centesimi, in qualche caso anche più di mille dollari.

Chi vince, allora? Il giocatore che può guadagnare dei soldi cliccando su uno schermo senza neppure pensarci troppo oppure gli sviluppatori di un gioco che è diventato virale? La risposta non è così semplice.

Come si gioca a Banana, il videogame punta e clicca

Partiamo dalle basi. Come funziona Banana? Innanzitutto bisogna avere installato sul proprio computer Steam, il popolare portale di videogiochi per computer. Il videogame è gratuito, basta aprirlo per cominciare subito a giocare. Uno sfondo verde, una banana gialla al centro dello schermo e un contatore di clic. Il gioco è tutto qui: clicchi sulla banana, aumenta il contatore numerico. Clic, clic, clic. Uno, due, tre. E così via.

In alto a destra un'icona per le (trascurabili) opzioni, in basso a sinistra si trova la seconda, sicuramente più interessante, che apre il Mercato. Su Steam, infatti, ogni gioco può avere degli oggetti digitali collezionabili che hanno un valore proprio: dai pochi centesimi fino a migliaia di euro. Non hanno un valore intrinseco, se non il fatto di essere più o meno rari.

Anche Banana, come gli altri giochi, garantisce un numero limitato di oggetti collezionabili che vengono "regalati" ai giocatori se rimangono abbastanza a lungo dentro il gioco. Lasciando aperta la finestra di Banana, ogni tre ore si può guadagnare un oggetto digitale. Inutile a dirlo, sono rappresentazioni digitali del frutto tropicale in tante versioni. La Spartanana è una banana a forma di spartano e costa appena tre centesimi. Per un Pepenana (il riferimento è a una famosa rana dei meme) si possono pagare 61 centesimi di dollaro.

In questo momento, la banana più costosa sul mercato ha una base d'asta di 1.700 dollari (circa 1600 euro). Un prezzo esorbitante che magari non tutti sono disposti a pagare. Eppure, la "borsa delle banane" è florida. Spesso vengono scambiati collezionabili di poco valore, ma secondo il sito Polygon è stata registrata la vendita di una Special Golden Banana per 1.379 dollari.

Chi ci guadagna? Un po' tutti. In condizioni normali, l'85% dell'incasso va nelle tasche dell'utente che è riuscito a piazzare l'oggetto al migliore offerente, il 10% va allo sviluppatore del gioco e il 5% a Steam. Nella pratica, a essere venduti sono spesso i pezzi da tre centesimi e in questo caso le tre parti si dividono il bottino in parti uguali.

Gli oggetti digitali collezionabili di Banana più cari sul mercato di Steam
Gli oggetti digitali collezionabili di Banana più cari sul mercato di Steam

Chi ci guadagna da un videogioco semplice e gratuito come Banana

Un meccanismo bizzarro per un gioco altrettanto bizzarro. Molti utenti e giocatori hanno subito sollevato il sospetto che si tratti di un modo per sfruttare la forza di calcolo di computer altrui per minare bitcoin. Ma a una analisi più attenta si può notare che il videogame non sfrutta quasi nessuna risorsa del computer. Il segreto forse sta nel guadagno. Più persone entrano nel meccanismo di scambio dei collezionabili, più gli sviluppatori guadagnano soldi. Facendo un calcolo approssimativo, i quattro creatori di Banana potrebbero fare anche 18.000 dollari al giorno. Ma la realtà è più complessa di così.

Innanzitutto non si può supporre che tutti gli utenti stiamo 24 ore connesse al gioco per ottenere otto banane ogni giorno. E non si può dire che tutte le transazioni dei collezionabili vadano a buon fine. Spesso le banane rimangono all'asta per tanto tempo, con il rischio di rimanere invendute. Infine, non è vero che le transazioni minori sono da 3 centesimi di dollaro. Come evidenzia su YouTube l'utente Jauwn, un gran parte degli utenti che giocano a Banana sono russi. E per loro la transazione minore sono tre centesimi di rublo (la moneta russa vale molto meno rispetto a dollari ed euro). Il guadagno per gli sviluppatori, così, si riduce all'osso. Sempre secondo Jauwn, il guadagno per gli sviluppatori potrebbe aggirarsi più intorno ai 5.000 dollari al giorno. Ma anche così, sono cifre sorprendenti.

Un innocente videogioco o un tentativo di truffa?

Legittimo guadagno o tentativo di truffare gli ignari videogiocatori? Il meccanismo di compravendita dei collezionabili non nasconde grandi segreti. Il trucco potrebbe esserci, però, sul meccanismo di domanda e offerta. Non è chiaro quale sia il meccanismo che regola la comparsa delle banane più rare. Non si può escludere che vengano rilasciate in momenti e modalità che sono comode agli sviluppatori: così possono manovare il mercato dei collezionabili a piacimento.

A destare sospetto è anche uno dei nomi collegati al gioco. Probabilmente non sono solo Pony, Sky e AestheticSpartan ad avere firmato l'opera. Un quarto nome non compare sulla pagina di Steam, ma solo sul server Discord (la piattaforma di chiamate e messaggistica popolare fra i videogiocatori): TheseLions, un utente che è stato bandito da Steam per avere orchestrato una truffa ai danni dei videogiocatori.

Come sono stati raggirati? Con un complesso sistema fatto di oggetti digitali collezionabili che sono stati commerciati nel mercato interno a Steam, ma la cui compravendita è stata influenzata proprio da TheseLions per avvantaggiare gli sviluppatori. In quel caso il gioco si chiamava Run! e si potevano raccogliere oggetti chiamati Bitcoin (proprio come la valuta). Ma la storia di questo videogioco è troppo simile a quella di Banana per non destare almeno un sospetto.

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