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Ci sono mille persone in fila per farsi mettere un chip nel cervello da Elon Musk

Neuralink a settembre ha aperto la lista d’attesa per impiantare i chip: nel 2023 vuole testare la brain-computer interface su 11 pazienti. Prevede di coinvolgere nella sperimentazione 22.000 persone entro il 2030.
A cura di Elisabetta Rosso
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A settembre Neuralink aveva lanciato il suo appello. Dopo aver ricevuto l’approvazione della FDA per iniziare la sperimentazione sugli umani, ha annunciato: "Siamo alla ricerca di persone per sperimentare l'interfaccia cervello-computer (BCI)". Ora sono migliaia i potenziali pazienti che si sono iscritti alla lista di attesa. La startup Brain-Computer Interface, cofondata da Elon Musk nel 2016, vuole creare uomini e donne bioniche capaci di superare handicap fisici grazie alla tecnologia.

L'azienda mira a impiantare il dispositivo su 11 pazienti l’anno prossimo. "L'obiettivo iniziale è garantire alle persone la capacità di controllare il cursore o la tastiera di un computer usando solo il pensiero". Neuralink ha anche specificato che possono qualificarsi per lo studio i pazienti affetti da "tetraplagia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA)". Per tetraplagia si intende la perdita totale o parziale della mobilità ai quattro arti, questa condizione può essere causata da un trauma o da una patologia. I ricercatori vogliono coinvolgere nella sperimentazione 22.000 persone entro il 2030.

Come funziona la brain-computer interface

Il sistema si basa sulla brain-computer interface che permette una comunicazione diretta tra l’attività cerebrale e un dispositivo esterno, come un computer o un arto robotico. Il chip sarà grande come una moneta e verrà alimentato con una batteria ricaricabile in modalità wireless, che elaborerà i segnali neurali e li trasmetterà a un'applicazione in grado di decodificare il flusso di dati.

“L’impianto registra l’attività neurale attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 filamenti. Questi filamenti altamente flessibili e ultrasottili sono fondamentali per ridurre al minimo i danni durante l’impianto e nel tempo”, hanno spiegato gli scienziati e ingegneri di Neuralink. Il dispositivo viene inserito chirurgicamente nel cervello da un robot sviluppato sempre da Neuralink.

I rischi dell'intervento

Il chip verrà installato dietro un orecchio, e gli elettrodi saranno installati nel cervello attraverso un’operazione chirurgica di circa due ore, dove verrà rimossa e sostituita una porzione di cranio. In passato alcuni pazienti sono già stati sottoposti a interventi simili e hanno registrato problemi. L'impianto infatti ha innescato stati dissociativi a livello psicologico, alcuni pazienti hanno sperimentato una paralisi decisionale, e c'è stato anche un caso di tentato suicidio.

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