Sospeso per un’ora l’account X di Yulia Navalnaya, moglie di Navalny: “È stato un errore”
L’account di Yulia Navalnaya, la moglie di Alexei Navalny è stato sospeso per circa un'ora da X. Secondo la piattaforma social di Elon Musk il suo account è stato chiuso perché violava le “regole di X”. Dopo oltre un'ora di sospensione, ora l'account è di nuovo attivo. Secondo una nota di X, si è trattato semplicemente di un errore: "Il meccanismo di difesa contro la manipolazione e lo spam della nostra piattaforma ha erroneamente segnalato che @yulia_navalnaya violava le nostre regole. Abbiamo immediatamente ripristinato l'account appena ci siamo resi conto dell'errore".
È possibile che le dichiarazioni di Yulia sulla morte del marito siano finite nelle maglie dei pochi sistemi di moderazione rimasti sulla piattaforma. Da quando Elon Musk ha acquistato il social, i team e gli investimenti per la moderazione sono stati ridotti drasticamente, praticamente annullati. In compenso sono stati reintegrati diversi account eliminati in passato, compreso quello di Donald Trump. Yulia Navalnaya aveva appena aperto un account su questo social: era arrivata già a oltre 120.000 follower.
Il ruolo di Yulia Navalnaya dopo la morte di Navalny
La linea è stata chiara dal primo minuto. Con un video pubblicato su YouTube, Yulia ha annunciato che continuerà le battaglie del marito: “Uccidendo Alexei, Putin ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e della mia anima. Ma ho ancora la parte restante, e mi dice che non ho il diritto di arrendermi”. Yulia ha accusato della morte di Alexei direttamente Vladimir Putin: "Qualcun altro dovrebbe essere al mio posto, ma quella persona è stata uccisa da Vladimir Putin”.
Al momento il corpo del principale oppositore del Cremlino non è ancora stato riconsegnato ai parenti. Ha detto Yulia Navalnaya proprio su X, riprendendo un appello della madre di Navalny: "Restituite il corpo di Alexei e lasciate che sia sepolto con dignità, non impedite alla gente di salutarlo. E chiedo davvero a tutti i giornalisti che potrebbero ancora fare domande: non chiedete di me, chiedete di Alexei".