Che buffo questo Sinner: il problema dell’effetto usato dalla regia sui match degli Australian Open
Che qualcosa non funzionasse era chiaro già dall’inizio. Le prime immagini del match degli Australian Open dove Jannik Sinner ha sconfitto Nicolás Jarry mostravano già qualche problema. Jarry entra in campo, l’operatore inizia a riprendere e a un certo punto cade, forse tradito dall’emozione. Spunta una gamba nell’inquadratura e la scena si sposta su Sinner.
A questo punto iniziano le fasi del riscaldamento. E poi inizia il match. L’inquadratura si allontana e quando ritorna i due giocatori sono completamente cambiati. Sono diventati degli avatar. Sono ricoperti da poligoni grossolani, hanno una forma della schiena discutibile, una testa decisamente più grande del resto del corpo e una maglietta magica che ogni tanto scompare nei pantaloni.
Perché i giocatori di tennis sembrano personaggi della Wii
La trasformazione digitale è avvenuta sul canale YouTube degli Australian Open. L’origine di questa metamorfosi sembra abbastanza chiaro: l’organizzazione dell’evento aveva venduto tutti i diritti ad altri operatori e quindi l’unico modo di trasmettere il match sui propri canali era quello di trasformare i personaggi in avatar.
Non nota la tecnologia usata. L’armatura di pixel segue i giocatori durante tutti i loro spostamenti, con qualche eccezione. Le ombre sembrano scomparse, un effetto che lascia le sagome fluttuare sul terreno. La racchetta ogni tanto sparisce fra i vestiti, la palla scompare. Sulla nuca poi c'è un'ampia regione senza nessun colore.
E ancora. Nel match in cui Daniil Medvedev distrugge la racchetta sulla rete sembra che invece la stia palleggiando per terra. Si vede Medvedev che scaglia la racchetta a terra e la riprende intatta. Insomma. Forse questa operazione di camuffamento era solo un’ottima strategia per convincere gli spettatori a pagare quanto serve per vedere la partita senza pixel di troppo.