C’è una Russia ancora lontana dalla guerra, con il #giovedinudo i giovani mostrano i loro corpi su Twitter
Occupa la seconda posizione sui trend russi di Twitter. Non c’entra assolutamente niente con la guerra, stiamo parlando di corpi, nudi. #нюдсочетверг (tradotto #giovedìnudo) racconta tutta l’altra faccia della Russia, quella dei giovani, che si spogliano e si guardano, per capirsi, accettarsi e protestare. Il Giovedì nudo è un flash mob di successo. Una volta a settimana gli utenti russi pubblicano su Twitter foto nudi o semi svestiti. Lo fanno per normalizzare i corpi.
Ogni fotografia racconta una storia, c’è chi ha sofferto di disturbi alimentari, chi semplicemente non si piace. Persone con problemi di disforia di genere, chi semplicemente vuole sentirsi apprezzato. Non solo, è uno strumento per l’emancipazione femminile, per le donne che vogliono smarcarsi dalla sessualizzazione del loro corpo e ha anche assunto una dimensione politica quando l'hashtag è diventato un emblema contro la persecuzione dell'attivista Yulia Tsvetkova.
L’idea nasce dal #NationalSendANudeDay di matrice anglofona. Un giorno prestabilito in cui gli utenti si scambiano foto nudi. Poi, a gennaio 2020 un utente di @Deadinternet twitta l'hashtag prendendo spunto dal flash mob inglese e piano piano comincia ad essere ricondiviso. La pandemia spinge il fenomeno e, in Russa il #giovedìnudo diventa tendenza.
L’agenzia Koros segnala una crescita del 384% su Twitter, e ora ha raggiunto il secondo posto in classifica su 50 TrendRussia. Tra le immagini con l'hashtag #giovedìnudo ci sono complete, parziali, alcune mostrano solo, per esempio, le ginocchia, altre hanno venature erotiche. Spesso sono fatte in casa, alcune invece sono pensate come opere d’arte.
Chi aderisce al #giovedìnudo?
“Cerco di accettare il mio corpo così com'è. E penso che più persone partecipano a un'azione del genere, più persone vedranno che i corpi sono diversi, non ci sono quelli ideali. Soffrivo di anoressia e ancora faccio fatica ad accettarmi. E grazie al fatto che vedo persone diverse, diventa più facile per me farlo. Accetto anche il mio diritto alla sessualità, il diritto di disporre del mio corpo come voglio e di pubblicare le foto che voglio”, scrive @love_lution.
Per molti è una specie di processo terapeutico, per stabilire un contatto con il proprio corpo mostrandolo a più persone possibile. Spesso pubblicano utenti che hanno avuto disturbi alimentari, che sono stati vittime di autolesionismo o sofferto a causa della disforia di genere. Guardarsi e guardare può essere un punto di incontro per discutere sui problemi che si sono dovuti affrontare e allo stesso tempo accedere a una galleria di corpi diversi, imperfetti, feriti, ma degni di essere messi in mostra. “Se imposti correttamente la comunicazione e ti sintonizzi, puoi trovare interlocutori molto interessanti. E sì, questa è un'espressione di amore per il tuo corpo, per te stesso”, scrive su Twitter una delle sostenitrici del #giovedìnudo.
Questo movimento digitale è diventato anche il baluardo per le donne che vogliono essere più libere, meno vincolate al tabù del corpo sessualizzato. Fedele a questa linea, il flash mob si è schierato per protestare contro la persecuzione di Yulia Tsvetkova. L'attivista russa, assolta il 15 luglio 2022 dal tribunale di Komsomolsk, è stata accusata di diffondere materiale pornografico.
Tsvetkova aveva creato illustrazioni per enfatizzare un’immagine positiva del corpo femminile, per esempio vagine a forma di fiore, e le aveva diffuse tramite il portale VKontakte. Per alcuni la leva è invece il narcisismo. “Lavoro molto sul mio corpo, e ogni tanto mi sveglio con il desiderio di avere dei complimenti. Per me, questa è più una storia di approvazione pubblica, che non nascondo”.
C'è chi è contro questa tendenza
Non tutti vedono di buon occhio il nuovo trend russo, e, spesso, sotto le fotografie non mancano commenti volgari, violenti, e offensivi. Del tipo: “Essere fotografati nudi è dissolutezza, solo le donne di facile virtù lo fanno. Le donne donne sono ormai svergognate, vengono da qui tutti i guai nel nostro paese. Prima erano molto più modeste e tutto andava meglio”. Ancora: “Quindi, le ragazze decenti sono già finite? Sono rimaste solo merde del genere?”. Non solo, spesso nei commenti o sulle chat private le donne ricevono foto di genitali maschili, frasi provocanti o inviti a vendere privatamente materiale pornografico.