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C’è un Paese che ha vietato TikTok perché “disturba l’armonia sociale”

Il Nepal ha deciso di bloccare TikTok su tutti gli smartphone della popolazione. Nei mesi scorsi l’app aveva ricevuto trattamenti simili da diverse istituzioni, compreso il Parlamento Europeo. Nella maggior parte dei casi il blocco era legato a dubbi sulla sicurezza dell’app.
A cura di Valerio Berra
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C’è stato un periodo un cui sembrava che il blocco di TikTok dovesse arrivare anche in Italia. Nel marzo del 2023, il Parlamento Europeo aveva chiesto ai suoi 8.000 dipendenti di non usare questa applicazione. Il problema? La sicurezza. TikTok è il primo social sviluppato in Cina a diventare virale in Occidente. I blocchi sono partiti dagli Stati Uniti ma poi sono arrivati anche nell’Unione europea. Sempre nel marzo del 2023 l’app è stata bloccata sui i dispositivi del governo del Regno Unito e su quelli del Belgio.

Il nuovo blocco però ha un sapore diverso. Il governo del Nepal ha annunciato che vieterà l’app per tutta la popolazione. E il motivo non è esattamente legato alle accuse di spionaggio. A spiegarlo è il ministro delle Comunicazioni Rekha Sharma: “La decisione di vietare è stata presa oggi e le autorità competenti stanno attualmente affrontando le questioni tecniche. TikTok viene usato per diffondere contenuti che disturbano l'armonia sociale e sconvolgono le strutture familiari e le relazioni sociali”.

Cosa c’è dietro il blocco di TikTok

Il Nepal è uno stato tra la Cina e l’India. Qui vivono oltre 30 milioni di abitanti e nel mondo è conosciuto soprattutto per le sue montagne. Dalla capitale, Katmandu, passano buona parte dei flussi di alpinisti che vanno alla caccia degli 8.000 sulla catena montuosa dell’Himalaya. È uno dei Paesi più poveri dell’Asia Meridionale. Secondo il sito DataReportal il tasso di penetrazione di internet supera (di poco) la metà della popolazione: in Nepal possono accedere a internet 15,85 milioni di persone e buona parte di queste, circa 12,6 milioni, hanno accesso ai social network.

I motivi del blocco di TikTok non sono chiarissimi. Il governo ora è guidato da Pushpa Kamal Dahal del Partito Comunista del Nepal. La scelta di bloccare il social network sarebbe legata, secondo i media locali ai crimini informatici commessi attraverso questa applicazione. Scrive Al Jazeera, citando i media locali: “Negli ultimi quattro anni in Nepal sono stati registrati più di 1.600 casi di criminalità informatica legati a TikTok".

Gagan Thapa, leader del partito Nepali Congress, ed ex ministro della Salute, ha dichiarato su X (fu Twitter): “La regolamentazione è necessaria per scoraggiare coloro che abusano dei social media, ma chiudere i social media in nome della regolamentazione è completamente sbagliato. In questa mossa si è vista solo l'intenzione del governo di soffocare “la libertà di espressione e di individualità. Bisogna correggere il tiro”.

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