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C’è un modo per registrare la musica che sentiamo nei nostri sogni

Il team di REMspace sta realizzando un dispositivo in grado di tradurre gli impulsi EMG in suoni da utilizzare durante i sogni lucidi per registrare i ritmi e le melodie che sentiamo durante le ore di sonno.
A cura di Elisabetta Rosso
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"I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro" , diceva Cobb, interpretato da Leonardo Di Caprio, in Inception. Se si rompe quella barriera, però, si potrebbe persino trasportare la musica dai nostri sogni alla realtà. Per questo un team di ricercatori di REMspace del Phase Research Center, in Russia, sta realizzando un software in grado di decodificare una melodia riprodotta tramite i movimenti del braccio. Il sistema si basa sul sogno lucido. Il termine è stato coniato dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden nel 1913, poi le ricerche sono state approfondite nel 1987 dallo scienziato Stephen LaBerge, che descrisse il processo come l'atto di "sognare sapendo di star sognando". Qui il subconscio può emergere diventando un ponte tra quello che esiste solo nella nostra mente e il mondo esterno.

"Dagli anni '70, l'elettrooculografia e altri sensori sono stati utilizzati per inviare segnali dai sogni lucidi alla realtà. In questo studio, testiamo se l'elettromiografia (EMG) può aiutare a trasferire le melodie dai sogni lucidi, il che può espandere le nostre capacità di trasferire le informazioni alla realtà", spiegano i ricercatori nello studio pubblicato su Dreaming. In altre parole quel motivetto che scompare al risveglio potrebbe essere immortalo grazie a un software capace di tradurre gli impulsi EMG in suoni.

Come funzionano i sogni lucidi

Per vivere l'esperienza del sogno lucido è necessario rendersi conto di stare sognando. Un modo per farlo è riconoscere all'interno del sogno elementi stravaganti o irrealizzabili, e per potenziare la pratica spesso si usa un diario dove vengono trascritti i sogni subito dopo il risveglio. Negli anni sono state sviluppate diverse tecniche per indurre i sogni lucidi, per esempio la WBTB, acronimo di Wake Back To Bed che prevede prima un risveglio forzato dopo 5 o 6 ore di sonno, e poi dopo un'ora tornare a letto per speriemntare un sogno lucido. C'è anche la MILD, acronimo di Mnemonic Induction of Lucid Dreaming, che consiste nel coricarsi con l'intenzione di riconoscere nel sogno delle situazioni inusuali o impossibili nella realtà.

L'esperimento di REMspace

"È stato sviluppato un software per tradurre gli impulsi EMG in suoni", raccontano i ricercatori. "Quattro praticanti di sogni lucidi sono stati addestrati a suonare ritmi musicali tendendo i muscoli delle braccia, connessi a sensori EMG. Quindi, a questi volontari è stato chiesto di indurre il sogno lucido e ripetere il compito sotto osservazione in un laboratorio."

Tre praticanti su quattro sono riusciti a trasferire i ritmi nella realtà, i sensori EMG hanno infatti rilevato picchi elettrici nei muscoli del braccio nonostante la paralisi del sonno, e così i ricercatori sono riusciti ad ascoltare i suoni dei sogni in tempo reale e nelle registrazioni. "Anche se questo esperimento prevedeva solo un ritmo con due note, le persone potrebbero essere addestrate a riprodurre canzoni più complesse e potrebbero persino suonare strumenti o far parte di un’orchestra nel mondo dei sogni".

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