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C’è un modo per dire a Instagram di non usare le nostre foto per l’intelligenza artificiale

Di solito per negare il consenso al trattamento dei dati è sufficiente premere un tasto. In questo caso, invece, l’utente deve compilare il modulo e motivare con tanto di esempi pratici la propria richiesta. Una modalità decisamente insolita.
A cura di Elisabetta Rosso
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Meta a maggio ha dichiarato di stare investendo "in modo aggressivo" sull'intelligenza artificiale. Lo sta facendo. Il primo segnale è stata una notifica. L'azienda ha spiegato che, a partire dal 26 giugno, i post pubblici degli utenti europei potrebbero essere usati per addestrare l'intelligenza artificiale di Meta. Proviamo a capire meglio. In una pagina separata della politica sulla privacy dell'IA, la società scrive: "Usiamo informazioni condivise sui prodotti e servizi di Meta", compresi "post o foto e relative didascalie" per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. "Sono esclusi i messaggi privati".

Non stupisce, l'intelligenza artificiale è affamata di dati, per funzionare non bastano le fonti pubbliche, servono anche "le informazioni condivise nei Prodotti e servizi di Meta". La buona notizia è che gli utenti europei possono negare il consenso, quella cattiva è che non è così semplice farlo. È un processo lungo, noioso, non così semplice da trovare (e invece dovrebbe esserlo). Di solito, infatti, basta schiacciare un pulsante per impedire di dare in pasto i propri dati, Meta invece chiede di compilare un modulo e motivare con tanto di esempi pratici la propria richiesta.

Come negare il consenso dei dati su Instagram

Gli europei godono del right to object, il diritto di opporsi al trattamento delle informazioni. Farlo però non è così semplice. Per negare il consenso bisogna infatti aprire la pagina Impostazioni sull'app Instagram, andare su Informazioni > Informativa sulla privacy, lì sarà presente una nuova casella con le informazioni relative a Meta AI, incluso un collegamento a un modulo di rinuncia, chiamato Diritto di opposizione.

Per trovarlo siamo andati per tentativi, dopo aver selezionato la sezione IA generativa di Meta, abbiamo aperto la finestra Condizioni d'uso, e cliccato su In che modo Meta usa i modelli di IA generativa. Si è aperta una lunga pagina, scorrendo compare anche il diritto di contestare, con allegato un link attivo. Abbiamo cliccato e si è aperto un modulo da compilare.

Meta ci ha chiesto di inserire il Paese, l'indirizzo mail, una sezione per spiegare che "impatto ha su di te il trattamento dei dati", e fornire "ulteriori informazioni che potrebbero aiutarci a esaminare la tua contestazione". Una volta compilato il modulo abbiamo inviato la richiesta a Meta. L'azienda sulla pagina spiega che "esaminerà le richieste di opposizione in conformità con le leggi pertinenti sulla protezione dei dati".

Perché è così difficile negare il consenso?

Di solito, per negare il consenso al trattamento dei dati è sufficiente premere un tasto. In questo caso, invece, l'utente deve compilare il modulo, modalità decisamente insolita. E infatti diversi utenti si sono lamentati.

"Sono davvero scioccato dal design della nuova notifica di @Meta che ci informa che vogliono utilizzare il contenuto che pubblichiamo per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale", ha spiegato su X l'account Tantacrul. "È intenzionalmente progettato per essere molto imbarazzante al fine di ridurre al minimo il numero di utenti che si opporranno."

Chi non può negare l'uso dei propri dati

Gli utenti fuori dall'Europa non possono impedire che i propri post e foto vengano utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Meta ha spiegato che fuori dall'Unione "al momento non offriamo una funzionalità che consenta alle persone di rinunciare alle proprie informazioni dai nostri prodotti e servizi utilizzati per addestrare i nostri modelli di intelligenza artificiale".

C'è un ma. Anche i dati degli utenti europei che hanno negato il consenso potrebbero comunque essere utilizzati da Meta. Per esempio, se si viene menzionati in un'immagine condivisa o in un post da qualcuno che ha deciso di accettare le condizioni di Meta. Non solo, l'azienda avrebbe già utilizzato i post di Instagram e Facebook – da profili pubblici – per formare i suoi assistenti IA, secondo Reuters.

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