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Caso Chiara Ferragni, cosa rischia per aver rubato la foto a un altro profilo Instagram

In un post di qualche giorno fa, Chiara Ferragni ha pubblicato una foto proveniente dal profilo di una creator francese, senza indicarne la proprietà. L’influencer si è però difesa dalle numerose critiche spiegando che si trattava di semplici “foto ispirazionali” e non di un tentativo di appropriarsene. L’avvocato Giuseppe Croari spiega quali sono i possibili rischi e quali sono le regole sull’uso delle immagini sui social.
Intervista a Giuseepe Croari
Avvocato esperto di diritto dell'informatica e delle nuove tecnologie e di diritto del lavoro
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A sinistra la foto al centro della polemica, a destra uno screen dal video Tik Tok di replica di Ferragni
A sinistra la foto al centro della polemica, a destra uno screen dal video Tik Tok di replica di Ferragni

Sarà che è trascorso poco più di un anno dal caso Balocco, sarà che tra i suoi quasi 29 milioni di follower gli hater non sono mai mancati, sta di fatto che Chiara Ferragni è finita al centro di una nuova polemica social, quella scattata dopo che i suoi follower hanno notato che in uno dei suoi post l'influencer numero uno in Italia avrebbe usato una foto non sua, senza taggare il profilo da cui è stata presa.

La foto al centro della polemica

Lo scatto in questione, uno dei tanti che compongono un carosello pubblicato lunedì 6 gennaio, ritrae infatti una donna con una bambina in braccio mentre passeggiano. Entrambe bionde. La maggior parte degli utenti non avrebbe avuto dubbio: i soggetti nella foto sono Chiara e sua figlia Vittoria. Invece, qualcuno tra i suoi follower ha riconosciuto l'immagine: si tratta di uno screenshot di un video pubblicato da una content creator francese, Iris de Richemont.

Da lì la pioggia di commenti, molti di critica, alcuni a difesa, sia sotto il post incriminato di Ferragni, sia sotto il post originario. "Colleziona solo brutte figure" o "Tutti qua dalla foto rubata", scrive qualcuno sotto il video caricato dalla creator francese, che rispetto agli altri suoi contenuti ha avuto un'esplosione nei commenti (circa 300 rispetto ai soliti 5-10). Sta di fatto che a Fanpage.it la stessa Iris de Richemont ha confermato di non aver ricevuto nessuna richiesta da parte di Ferragni: "Non mi ha chiesto il permesso di prendere la foto, le ho inviato un messaggio chiedendole se potesse taggarmi, perché non lo aveva fatto".

Quali immagini possono essere ricondivise

Il tag alla fine è arrivato: adesso è ben visibile nella foto, così come quello di un'altra influencer e creator (Genselle Seldon) a cui appartiene un altro scatto inserito nello stesso carosello – anche questa segnalata nei commenti dai follower, anche se non sappiamo altro sugli eventuali rapporti tra le due – ma la polemica non si è placata. La stessa Chiara Ferragni alla fine ha replicato con un video su TikTok, in cui mentre va "Sere Nere" di Tiziano Ferro, lei scrive in modo chiaramente ironico: "Quando hai già pubblicato 17mila post ma poi posti uno slideshow con foto ispirazionali di scritte sui muri, campeggi, pizze, cappelli a fragoline, case libri auto viaggi fogli di giornale e ti accusano di voler fingere di essere un'altra persona". Ma a molti utenti non ha fatto troppo ridere: "Solito errore di comunicazione, siamo noi che abbiamo frainteso di nuovo". Il riferimento alla vicenda Balocco è piuttosto evidente.

Ma a prescindere dalla polemica, prendere una foto da un altro utente per ricondividerla sul proprio profilo è lecito o no? Fanpage.it lo ha chiesto a Giuseppe Croari, avvocato esperto di influencer e informatica giuridica.

È lecito quello che avrebbe fatto Chiara Ferragni? Si possono usare le foto prese da altri utenti?

Un comportamento di questo tipo, ovvero quello in cui un utente di un social (Instagram o TikTok) prende la foto da un altro profilo e la pubblica sul proprio account, può rappresentare principalmente dal punto di vista civile due tipi di illeciti.

Il primo?

Il primo è di tipo contrattuale nei confronti della piattaforma, in quanto pubblicare una foto di altri viola la licenza dei social stessi che si fonda su questo assioma: l'utente deve detenere la proprietà sui contenuti che pubblica sul suo profilo. Non ci sono limiti a ciò che un utente può pubblicare, ma ci sono due condizioni: deve rispettare la policy del social e deve esserci la paternità di quel contenuto, che sia un video, un disegno, una foto o una formula matematica, ovvero il diritto di poterlo sfruttare economicamente (come avviene per i contenuti comprati o royalty free).

La licenza viene violata anche se il proprietario della foto viene taggato?

Assolutamente sì. In base alla licenza costituisce illecito il comportamento di chi scarica una foto di proprietà di altri e la ricondivide sul suo profilo, attraverso un meccanismo di download e upload. Quindi la presenza del tag non è sufficiente: se la foto che condividi non è tua, stai violando la licenza prevista dal social.

Diverso è se la condivisione avviene tramite il social stesso per mezzo degli appositi strumenti messi a disposizione dalla piattaforma come il pulsante “condividi” che permette di tracciare il proprietario originale e dà vita alla “viralità” del contenuto.

Da questo punto di vista quali sono i rischi?

In questo caso Chiara Ferragni, ma chiunque pubblichi foto non sue, potrebbe subire dal social forme di penalizzazione, come un ban o uno shadow ban, ovvero l'oscuramento di quel post. Ma queste azioni arrivano dal social stesso, quindi deve esserci qualcuno che se ne accorga e segnali il contenuto sospetto.

Parlava anche di un secondo tipo di illecito. Di cosa di tratta?

Prendiamo questo caso specifico a titolo di esempio. Qualora sia veramente così com'è stata ricostruita finora, la condotta di Ferragni potrebbe costituire anche un illecito extra-contrattuale. Il proprietario della foto potrebbe infatti aver pagato un professionista per avere quello scatto o quel video. Ora, sappiamo che un post sul profilo di Chiara Ferragni vale tanto, a prescindere dai guadagni diretti: in questo caso quindi l'influencer avrebbe monetizzato (direttamente o indirettamente) da un contenuto di cui non aveva la paternità o i diritti di sfruttamento.

E da questo punto di vista cosa si rischia?

La persona a cui appartiene la paternità del contenuto in questione o i suoi diritti di sfruttamento può rivalersi contro l'utente che lo ha usato e chiedere un risarcimento economico.

Quindi il punto riguarda i diritti di proprietà della foto?

Certo, ma in questo caso non solo, perché ci sono in gioco anche i diritti all'immagine dei soggetti ritratti: è vero che i due soggetti non erano identificati, ma erano identificabili. Ovvero qualcuno avrebbe potuto riconoscerli e risalire alla loro identità, com'è infatti successo.

Questo potrebbe creare delle rivedicazioni da parte non solo di chi ha scattato la foto, ma anche del soggetto ritratto (molto spesso coincidono, ma non sempre)

Quindi i diritti delle foto che pubblichiamo sui social restano nostri?

Quando posti una foto su un Instagram, secondo la licenza tu cedi i diritti di utilizzo alla piattaforma, che quindi appartengono a quest'ultima, ma la paternità della foto e gli altri diritti connessi restano a te. In termini tecnici si parla di cessione non esclusiva, ovvero l'utente cede i diritti d'utilizzo alla piattaforma, ma continua a esserne titolare, nel senso che può continuare a usare liberamente la sua foto.

Quindi come possiamo usare le immagini sui social in modo sicuro?

Il mio consiglio è di postare sempre foto proprie o assicurarsi che siano royalty free, ovvero libere da ogni diritto. Diffidate sempre di foto trovate online perché potrebbero in realtà appartenere a un altro utente o società, che ne è titolare: se così fosse, nel momento in cui la postiamo sui nostri profili, stiamo sfruttando un contenuto non nostro. Questo nei casi di influencer o creator con un seguito importante è ancora più grave perché si potrebbe monetizzare con un'opera i cui diritti appartengono a un altro soggetto.

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