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Blocco di Google Drive, secondo AgCom la colpa è di Dazn: “Ha inviato una segnalazione sbagliata”

Il blocco di Google Drive è stato causato da un ticket caricato sulla piattaforma anti-pirateria creata dal Garante delle Cominicazioni per schermare le partite trasmesse su piattaforme illegali. Ora l’Autorità ha deciso di diffidare Dazn per assicurare il massimo rigore nella presentazione delle istanze.
A cura di Elisabetta Rosso
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C'è un colpevole. Dopo due giorni di indagini il Garante delle Comunicazioni (AgCom) ha puntato il dito contro Dazn. La tv on demand avrebbe infatti bloccato per sbaglio Google Drive il 19 ottobre. I primi problemi sono stati segnalati intorno alle 20, chi provava ad accedere si è trovato di fronte a questo messaggio: “L’accesso al seguente sito che diffondeva illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore è stato disabilitato”. Il servizio è stato bloccato un ticket caricato su Piracy Shield, la piattaforma anti-pirateria creata da AgCom per schermare le partite trasmesse su piattaforme illegali.

Molto probabilmente e si tratta di un errore umano. A far scattare il blocco infatti è stata una segnalazione di Dazn per siti pirata che trasmettevano Milan-Udinese e Juventus-Lazio. All'interno del ticket è finito per sbaglio anche un dominio di Google Drive che è stato bloccato, come prevede la procedura, 30 minuti dopo la segnalazione. L'AgCom ha deciso di diffidare Dazn, “in qualità di segnalatore accreditato sulla piattaforma Piracy Shield, ad assicurare la massima diligenza e il massimo rigore nella presentazione delle istanze di blocco e nella raccolta delle relative prove”.

Quali sono i problemi di Piracy Shield

Il caso Drive mette in luce tutti i punti deboli di una piattaforma che è già stata ampiamente criticata prima ancora di entrare in azione. Come ha spiegato a Fanpage.it Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente di Azione, che ha presentato un’interrogazione urgente dopo il caso Drive: "Piracy Shield non blocca solo i siti pirata, finiscono per essere oscurati anche i siti legali e credo che questo problema legato ai diritti fondamentali sia molto grave".

Non solo, la piattaforma presenta problemi strutturali. Gli indirizzi IP non sono univoci, non possono essere bloccati in modo selettivo solo i siti pirata, "per questo Piracy Shield va spento, prima che faccia dei danni più seri", ha spiegato a Fanpage.it Stefano Zanero, professore di ingegneria informatica al Politecnico di Milano ed esperto di cybersecurity.

La piattaforma anti pirateria andrebbe sospesa?

Nonostante i problemi di Piracy Shield, l’Autorità, a maggioranza, ha respinto la proposta della commissaria Elisa Giomi di una sospensione dell'attività della piattaforma. Al di là degli errori, hanno spiegato, ha permesso la disabilitazione di oltre 25.000 FQDN e di oltre 7.000 IPv4 (domini o protocolli illegali).

Il commissario AgCom Antonello Giacomelli non ha partecipato alle votazioni. "A mio parere era opportuna la sospensione dell'attività della piattaforma in attesa, come deciso già a luglio, della necessaria re-ingegnerizzazione, o comunque della individuazione della tecnologia più avanzata che consenta ad AgCom un controllo non solo formale delle segnalazioni", ha dichiarato Giacomelli. "È necessaria una ridefinizione delle prerogative, degli strumenti, responsabilità dei diversi soggetti pubblici e privati e di una revisione delle procedure".

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