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Batora: Lost Haven, abbiamo provato il videogioco italiano incentrato sul peso delle scelte

Con Batora: Lost Haven, il team di sviluppo Stormind Games si cimenta in un action RPG dalla forte componente narrativa in cui non vi sono scelte sbagliate, ma solo conseguenze differenti. Un titolo che parla a un pubblico giovane con al centro la ricerca dell’equilibrio tra profondi contrasti.
A cura di Lorena Rao
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“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Lo sa bene Peter Parker, ma lo sa bene anche Avril, protagonista sedicenne di Batora: Lost Haven, videogioco di Stormind Games in arrivo il prossimo 20 ottobre su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC e, presto, pure Nintendo Switch.

Durante una giornata di ordinaria distruzione su una Terra colpita da inspiegabili calamità, Avril viene investita improvvisamente dal duplice potere di Sole e Luna, due entità misteriose risvegliatesi dal torpore per riportare l’equilibrio nei pianeti colpiti dal caos. Comincia così un viaggio cosmico basato sul peso delle scelte, sul valore dell’amicizia, sul contrasto tra luci e ombre.

Come si può evincere da qui, Batora: Lost Haven è un gioco fortemente story-driven, dotato cioè di una forte componente narrativa. Non è un caso che lo slogan del team italiano Stormind Games sia “Developers of intense stories”, creatori di storie intense. Da qui la centralità di un sistema di dialoghi a scelta che influenzerà il corso degli eventi. Durante l’avventura, Avril potrà quindi cedere all’indole istintiva da Conquistatore o all’indole riflessiva da Difensore per riportare a modo suo l’equilibrio nei vari pianeti visitabili.

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Qualunque sia l’attitudine, non si tratta mai di decisioni semplici da prendere: gli esiti potrebbero portare a sacrifici, alterazioni di ecosistemi e faide interne. Ciò che però occorre precisare – e il gioco lo ricorda spesso durante le fasi di caricamento o nei dialoghi – è che non non esiste una scelta giusta o sbagliata, ma solo conseguenze differenti.

A far da contrasto al peso delle scelte vi è un tono dei dialoghi frizzante, dolce e leggero, a dimostrazione che il target principale di Batora Lost: Haven siano i giovani e le giovani adolescenti, che possono facilmente immedesimarsi nella protagonista sedicenne. Il risultato è un mix dolceamaro di stampo Sci-Fi che però guarda anche al mondo spirituale, se non fantasy. Tale mix si riflette anche nella "lore", cioè la caratterizzazione del mondo di gioco. Durante le fasi esplorative, si potranno raccogliere dei semi speciali contenenti info su abitanti, natura e attività di un determinato pianeta.

Fin qui sembrerebbe che Batora: Lost Haven sia focalizzato esclusivamente sulla storia. In realtà conta anche su un articolato gameplay. Come sottolineato in sede di anteprima, il potere di Sole e Luna darà ad Avril la possibilità di sconfiggere orde di nemici attraverso un duplice approccio: attacchi fisici con la spada e attacchi mentali a distanza. L’uno avrà come colore di riferimento l’arancione, l’altro il viola. Sarà necessario concatenarli in base all’aurea degli avversari per potere ottenere la vittoria. Un aspetto originale che si rivelerà ancora più incisivo durante gli scontri abbastanza ostici contro i boss presenti nei vari pianeti. Il risultato finale è un action RPG un po’ hack and slash, un po’ twin-stick shooter.

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Rimanendo nei meandri del gameplay, è interessante notare come la scelte effettuate nei panni di Avril avranno un peso anche sulla progressione. In base all’attitudine si sbloccheranno specifiche rune che potranno essere equipaggiate per migliorare i parametri di combattimento e potenziare le tecniche acquisite nel corso dell’avventura.

Ma il gameplay di Batora: Lost Haven non è fatto solo di combattimenti: per risolvere i problemi che attanagliano le popolazioni aliene con cui interagirà, Avril dovrà superare dei percorsi costellati da puzzle da risolvere. Anche qui sarà fondamentale alternare i poteri fisici e mentali di Sole e Luna per riuscirvi. Un’aggiunta piacevole, che varia il ritmo di gioco, se non fosse che su console mirare con i poteri mentali sia a volte frustrante. Tra le altre note dolenti verificatesi nel corso della recensione, vi sono crash del gioco e lievi cali di frame, di fluidità. Si tratta di eventi sporadici che, si spera, troveranno risoluzione con delle patch correttive post-lancio.

Tornando agli aspetti positivi di Batora: Lost Haven, vi sono un'art direction molto graziosa, evidente soprattutto negli artworks delle fasi di caricamento, e una colonna sonora ispirata che vede la partecipazione di Ron Fish, compositore di God of War e della serie Arkham. Anche il doppiaggio, inglese ma sottotitolato in italiano, appare qualitativamente molto curato.

Tirando le somme, la nuova sfida intrapresa da Stormind Games, che dopo un horror di successo rivolto a un pubblico adulto come Remothered decide di stravolgere tutto e di gettarsi nella creazione di un action RPG, risulta superata. Batora: Lost Haven è un titolo che svolge il suo compito, senza osare – ad esempio, sarebbe stata bella una lore meno passiva – ma senza rinunciare a un suo specifico carattere: quello di un'esperienza varia, articolata, dotata di toni e atmosfere adatti a coinvolgere le nuove generazioni di giocatori e giocatrici.

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