“Bali invece di Bari” è una fake news? Cosa non torna nella storia dell’influencer che sbaglia aereo
Inizia come una barzelletta che fa ironia facile sulla pronuncia giapponese della R: “Hanno scambiato Bari per Bali” dice l’influencer Marco Togni guardando in camera, continua come una disavventura in stile The Terminal con tanto di denuncia e risarcimento, e finisce come una trovata pubblicitaria per divertire i fan e sponsorizzare il Followme Festival di Trani.
Togni, creator che vive in Giappone e lo racconta sui social, ha condiviso un video in cui spiega: "Sono in aeroporto e sono inca**ato”, e poi racconta come un concierge della carta di credito gli abbia prenotato un biglietto per Bali invece che per Bari sbagliando appunto la pronuncia della R. La storia sfiora l’assurdo, ma molti la scambiano per vera. Tanto che lo stesso Togni in un'intervista a Tranilive con un mezzo sorriso confessa. In realtà c’erano già sufficienti indizi per capire che si trattasse di uno scherzo: dal costo dei biglietti, alla conferma via mail, fino al check in online.
La storia del biglietto sbagliato
“Qualche giorno fa chiamo il concierge della mia carta di credito e avviso che devo andare a Trani in Puglia, quindi chiedo un volo da Tokyo a Bari. Arrivo in areoporto e noto che sul ticket c'è uno scalo a Giacarta e mi chiedo come mai. Capisco quindi che c'è stato un errore, hanno sbagliato la L con la R, e invece di mandarmi a Bari mi volevano mandare a Bali. Mi sono rifiutato di salire, ora farò una denuncia e chiederò il risarcimento", spiega Togni nel video.
Rassicura poi tutti spiegando che arriverà in tempo al Followme Festival di Trani, il biglietto l’ha prenotato proprio per partecipare all’evento dove le star web incontrano i loro fan e si raccontano senza gli schermi di mezzo. Ed è proprio il festival la chiave per leggere lo scherzo di Togni. Con il pretesto del volo sbagliato infatti l’influencer alza un polverone facendo pubblicità all’evento. La notizia del biglietto aereo scambiato, di riflesso mette in risalto il festival che Togni rischia di perdere a causa dell’errore. E invece no, e proprio a evento concluso rivela tutto.
Perché la versione di Togni non era credibile sin dall'inizio
Da Tokyo a Bari sono 12.696 chilometri, contro i 5.526 per arrivare fino a Bali. La distanza e la domanda sono i fattori chiave per determinare i prezzi dei biglietti aerei, è quindi chiaro che il costo sia direttamente proporzionale ai chilometri da percorrere, ci sono altre variabili che possono incidere sul prezzo finale, ma considerando anche il range di oscillazione del prezzo rimane salda la differenza di costo dettata dalla distanza. Per capire meglio abbiamo provato a comprare i biglietti, i prezzi per Bari oscillano tra i 618 euro ai 2495. Il viaggio verso Bali costa sensibilmente meno tra i 150 a 442 euro. Anche cambiando le date e i periodi le fasce di prezzo e la differenza tra massimi e minimi sono rimaste costanti. Non solo, anche il numero degli scali avrebbe dovuto insospettire, dato che per arrivare a Bari sono necessari due se non tre scali, mentre per Bali solo uno, ci sono in realtà anche voli diretti.
La modalità di acquisto presenta delle anomalie. Togni spiega nel video che ha chiamato il servizio della sua carta di credito e un concierge gli avrebbe acquistato il biglietto. Di solito il metodo più utilizzato per acquistare un ticket è andare su internet e cercare l’offerta migliore, ma la storia dell’influencer per reggere aveva bisogno di un attore terzo che scambiasse la R con la L. E quindi entra in scena il concierge pasticcione. Il servizio della carta di credito esiste, si possono chiamare gli operatori per acquistare i biglietti in modo più semplice e veloce, ma supponendo anche che l’operatore confondesse la meta a Togni sarebbe dovuta arrivare una mail di conferma per l’acquisto del biglietto, mail che riporta sempre l'aeroporto di partenza e quello di arrivo. Non solo quella di conferma, ma anche il procedimento per fare il check in online che viene sempre inviato dalle compagnie aeree prima della partenza.
Ad ogni modo è stato lo stesso influencer a dire tra le righe che tutta la storia altro non era che un contenuto per far divertire i suoi follower e sponsorizzare l’evento a Trani: "Nella mia fantasia era vero, poi non so se era vero vero: secondo me era vero. Sicuramente è stato un bel video e quello è l'importante", ha detto alla testata Tranilive durante il festival.