“Aumentano i suicidi, dobbiamo salvare i nostri ragazzi dal sextortion”: l’allarme dell’NCA
Le storie di sextortion si accumulano. Ragazzi giovanissimi aprono lo smartphone, trovano un messaggio. Quello è l'inizio dell'inferno ma non lo sanno. Aprono la chat, parlano, anche se non conoscono chi li ha contattati. Spesso si finge una ragazza, che a un certo punto chiede una foto di nudo, o un video. Chi accetta cade nella trappola. Cominciano i ricatti per ottenere denaro o favori sessuali, il truffatore minaccia di pubblicare materiale intimo della vittima ottenuto con l'inganno e senza il suo consenso. Chi sta alle regole del carnefice finisce in una spirale pericolosa, spesso infatti inizia un rilancio dei ricatti.
Un po' lo stigma, un po' la vergogna, il sextortion è rimasto nell'ombra, ma i casi stanno aumentando e anche le vittime che decidono di togliersi la vita. L'Agenzia nazionale per la criminalità (NCA) ha infatti inviato un messaggio di allarme per sensibilizzare insegnati e genitori.
I casi colpiscono donne e uomini di ogni fascia di età, ha spiegato l’NCA, ma le vittime sono soprattutto maschi tra i 14 e i 18 anni. Per James Babbage, direttore generale per le minacce presso l'NCA, "è una vera minaccia, soprattutto per i più giovani" per questo è importante preparare tutori, familiari, amici, e professori . "Molte vittime si sentono responsabili, ma abbiamo bisogno che sappiano che non è assolutamente così; le vittime non sono biasimare e devono sapere che possono avere l'aiuto e il sostegno da parte delle famiglie e delle autorità", ha aggiunto Babbage.
L'aumento dei casi
Tra il 2022 e il 2023 il numero di casi segnalati è passato da 10.731 a 26.718, secondo il Secondo il National Center for Missing & Exploited Children ( NCMEC ) "lo schema è spaventoso, non abbiamo mai visto nulla di simile". Secondo l’agenzia la truffa è tra i crimini contro i minori in più rapida crescita.
Negli ultimi anni si è anche abbassata l’età media, nel 2022 sono stati 132 i minori vittime di sextortion in Italia. Nei primi 3 mesi del 2023 i bambini ricattati con meno di 13 anni sono stati 53, 34 invece i ragazzi tra i 14 e i 16 anni.
Chi c'è dietro ai ricatti online
La NCA nel rapporto ha spiegato che spesso le minacce arrivano da gruppi di criminali organizzati con sede all'estero "prevalentemente in alcuni paesi dell'Africa occidentale, ma alcuni sono anche noti per essere situati nel sud-est asiatico". Per esempio gli Yahoo Boys (il nome è legato alle mail di Yahoo.com utilizzate per truffare migliaia di utenti).
Sono truffatori nigeriani che condividono le loro strategie online. Su TikTok e YouTube si trovano infatti centinaia di video "didattici", contrassegnati dagli hashtag #YahooBoysFormat e #BlackmailFormat.
Perché è importante denunciare
L'allerta dell'NCA vuole sensibilizzare sul tema e incoraggiare i giovani a segnalare gli incidenti. Molte vittime scelgono di cedere al ricatto. Il senso di vergogna alimenta la paura, spingendo spesso le vittime in quella spirale pur di non far trapelare scatti, o video intimi. L'NCA ha sottolineato che non si devono mai pagare i ricattatori, bisogna interrompere i contatti e bloccare gli account.
Come ha spiegato la Maggiore Mariantonia Secconi, Comandante della Sezione Atti Persecutori, a Fanpage.it, bisogna denunciare subito. “Il tempismo è importante per fronteggiare reati, in particolare quelli informatici, per fermare l’autore che con ogni probabilità è seriale. E poi è meglio bloccare subito una fotografia o un video che circola in chat, piuttosto che rincorrerlo quando diventa virale”. La denuncia immediata aumenta anche le possibilità di individuare l’autore del reato.