Attacco hacker russi, bloccato il sito per le carte di identità. Ma per il Viminale è un problema tecnico
Se vi serve una carta di identità elettronica, oggi non è il giorno giusto. Alle 11:36 il collettivo di hacker legati alla Russia NoName057 ha pubblicato sul suo canale Telegram il risultato di un altro dei suoi attacchi Ddos. Questa volta il bersaglio è stato il portale del Ministero dell’Interno dedicato alla carta di identità. Mentre scriviamo questo articolo il sito risulta irraggiungibile. Temporeggia nel caricamento e poi rimanda comunque a una schermata vuota in cui si spiega che “è impossibile raggiungere il sito”.
I sedicenti hacker di NoName colpiscono ciclicamente con attacchi Ddos portali che ritengono nevralgici per il Paese, a volte prendendo discrete bidonate. In questo caso invece il blocco dell’indirizzo www.cartaidentita.interno.gov.it può diventare un problema per tutti quelli che hanno bisogno di rinnovare un documento che sta diventando sempre più centrale nella burocrazia italiana. Tanto che con gli ultimi aggiornamenti la carta di identità elettronica ha acquisito un ruolo simile a quello dello Spid.
Le motivazioni sono sempre le tesse e sono state pubblicate sul gruppo Telegram in cui gli hacker di NoName rivendicano i loro risultati: “L'Italia è pronta a fornire supporto all'Ucraina, ma attende passi decisivi dagli alleati. Nessuna indipendenza. Fortunatamente, il nostro team può prendere decisioni da solo, siamo andati nel segmento russofobo italiano di Internet e abbiamo chiuso un sito web dedicato alle carte d'identità elettroniche”.
La replica del Viminale: "Bloccati a causa di un incendio"
Il Viminale conferma che il sito per la carta di identità elettronica è stato bloccato ma nello stesso tempo smentisce la versione fornita dagli hacker di NoName. Secondo un comunicato del Ministero dell'Interno, il portale sarebbe bloccato a causa di un problema tecnico: "I servizi della Carta di identità elettronica sono momentaneamente indisponibili esclusivamente per un problema tecnico nella fornitura della connettività internet, causato dall'incendio divampato nella giornata di ieri nei pressi della Stazione Tiburtina, che ha coinvolto cavi della fibra ottica. Sono in corso le attività tecniche per ripristinare al più presto il funzionamento del sistema".
Chi sono gli hacker di NoName
Per adesso gli hacker di NoName sono riusciti a rivendicare solo azioni dal bassissimo impatto. Attacchi Ddos a portali secondari della pubblica amministrazione, buoni solo per tirare su qualche reaction sul loro gruppo Telegram. Fra i tanti bersagli, hanno colpito i portali pubblici del Ministero del Lavoro, del Consiglio Superiore della Magistratura, dei Carabinieri e il sito di Tim. Al momento si tratta giusto di atti vandalici. Azioni in grado di sollevare un certo clamore ma senza nessuna conseguenza pratica, almeno nell’immediato. Tutti gli attachi portati avanti sono infatti di tipo Ddos, un acronimo che sta per Distributed Denial of Service. In breve, e con una buona dose di semplificazione, si tratta di attacchi in cui un determinato obiettivo viene inondato di richieste di accesso false, così che i veri utenti non riescano più ad accedere.