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Intelligenza artificiale (IA)

Arriva in Italia la maestra creata con l’intelligenza artificiale: questo può diventare un problema

Tra le grandi paure c’è anche quella che i software compromettano lo spirito critico degli studenti sfornando risposte pronte, ma incomplete. La complessità non può essere decifrata da macchine che ingurgitano dati e propongono sintesi asettiche. È evidente che i chatbot non possono sostituire l’esperienza scolastica e gli insegnanti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Un chatbot per tutto. Anche per insegnare. In Italia è stata lanciata Maestra Genia "un sistema di intelligenza artificiale con strumenti e modelli di IA addestrati e preparati per migliorare le tue performance nello studio", si legge sul sito web del chatbot. L'avatar è una giovane donna con capelli ricci e occhiali, che promette di aiutare "studenti di tutti i tipi, a qualsiasi livello e su ogni materia di studio", l'obiettivo è "cambiare il tuo modo di studiare". In altre parole Genia è un tutor virtuale in grado di personalizzare l'apprendimento.

La scuola ha avuto sin da subito un rapporto di amore e odio con l'intelligenza artificiale. Gli insegnanti hanno denunciato sui social studenti che usavano i chatbot per copiare, scrivere temi, tesi di laurea, o saggi, e le scuole di New York hanno bandito ChatGPT. Eppure si sta già pensando a modelli alternativi da integrare per far evolvere la didattica. Genia sembra entrare in questo filone.

Come funziona Genia

Il chatbot è stato realizzato dall'azienda Cogit AI di Reggio Emilia. L'obiettivo di Maestra Genia è supportare gli studenti con un approccio personalizzato, "all'interno della suite a sono disponibili modelli di intelligenza artficiale addestrati sulle singole materie scolastiche. Dalla Matematica alla Fisica, dall'Architettura alla Medicina, ogni materia di studio è supportata dall'IA".

C'è anche l'opzione tutoraggio "questo strumento permette di preparare esami, relazioni, tesi, discorsi, presentazioni e tanto altro ancora partendo dall'unico imput dell'argomento". È possibile anche caricare il materiale di studio in PDF e chiedere all'IA riassunti, spiegazioni, o punti salienti.

Una risorsa per il tutoraggio mirato

Secondo il team di Accredible, la piattaforma di credenziali digitali che lavora con Google, Harvard , MIT e McGraw Hil, l'intelligenza artificiale potrebbe diventare un assistente personalizzato utile per segnalare i punti deboli dello studente e proporre esercizi o test per potenziare le lacune. Il tutoraggio mirato in realtà esiste da tempo, ma è costoso e accessibile a pochi. I chatbot IA potrebbero quindi garantire un'istruzione più equa, e diventare una risorsa per aumentare l’accesso a un’istruzione di qualità.

Non solo, i sistemi IA integrati nella didattica potrebbero preparare meglio gli studenti a lavorare insieme ai software che faranno parte del loro futuro una volta usciti dalle aule scolastiche.

I rischi dell'intelligenza artificiale nelle classi

Al di là dei vantaggi, al momento i chatbot sono ancora pieni di errori, buchi, ripetizioni e spesso, quando non sanno, inventano. Il loro stile di scrittura è stato paragonato a quello di uno studente delle elementari particolarmente brillante. Non solo, c'è anche il rischio che gli studenti e le studentesse facciano un uso scorretto della tecnologia, usandola per esempio per copiare.

Tra le grandi paure c'è anche quella che i software compromettano lo spirito critico degli studenti sfornando risposte pronte ma incomplete. La complessità non può essere decifrata da macchine che ingurgitano dati e propongono sintesi asettiche. È evidente che i chatbot non possono sostituire l'esperienza scolastica e gli insegnanti. Se programmati bene, però, potrebbero diventare una stampella per supportate la didattica.

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