Arriva Final Fantasy 16 e sembra un “Trono di Spade” in stile giapponese, la nostra prova
Intrighi politici. Conflitti familiari. Sangue. Tanto sangue. È questo che ci è rimasto impresso del lungo hands-on di Final Fantasy 16 (Final Fantasy XVI © 2023 Square Enix Co., Ltd. All Rights Reserved), il nuovo capitolo dietro al quale c’è come producer Naoki Yoshida, l’uomo che ha reso Final Fantasy 14 un fenomeno nel panorama MMO (Massive Multiplayer Online). Il titolo si presenta come un vero e proprio punto di svolta nei confronti dei capitoli precedenti: gameplay action al posto dei classici turni – o meglio delle barre ATB – e soprattutto un tono dark e maturo mai visto prima nel franchise nipponico. “Final Fantasy è un nome che le persone associano ormai alla light novel”, ci dice Naoki Yoshida, presente all’evento stampa tenutosi a Milano. “Quello che abbiamo voluto fare con Final Fantasy 16 è dare un’impronta più realistica”. L’obiettivo è accontentare non solo i fan della prima ora, che sono cresciuti di pari passo con la serie, ma anche un nuovo pubblico, ormai abituato al realismo e al dramma su schermo. Il risultato è un Trono di Spade in stile giapponese, che però pare non alterare l’essenza magica e profonda che ha reso Final Fantasy una delle serie videoludiche più celebri della storia.
Protagonista di Final Fantasy 16 è Clive Rosfield. Lo conosciamo sin da adolescente, grazie a un prologo ricco, che ci getta nella vita quotidiana del regno di Rosaria. Tanti i dialoghi tra i personaggi, così come le cutscene, molto scenografiche ed epiche. Un inizio lento, a tratti pure pesante, ma che riesce a crescere man mano di pathos, per mettere in scena le intricate dinamiche di un mondo di gioco dilaniato dalla guerra. Lo si percepisce in quasi ogni scena: i toni sono solenni, i dialoghi denotano tensione. Una maturazione del registro stilistico evidente anche nelle musiche, che pur richiamando i brani storici della serie – ad esempio il Prelude o la fanfara della vittoria – presentano toni sinfonici e gravi che rafforzano l'idea di trovarsi di fronte a un contenuto per un pubblico maturo, pronto a calarsi in un mondo cinico e spietato, tra chocobo da guerra e affetti distrutti.
Il cambio di rotta di Final Fantasy 16
A spezzare le numerose cinematiche del prologo, ci sono alcune porzioni di gameplay, tra cui un tutorial per prendere padronanza con le meccaniche action su cui si basa il combattimento. Clive può menare fendenti, lanciare magie e schivare. Non manca inoltre un’abilità speciale, formidabile da usare quando il nemico è accasciato perché il suo morale è sceso a terra a suon di colpi. Concatenando le varie abilità, in cui è centrale la schivata, è possibile uscire vittoriosi dagli scontri, che spesso prevedono un elevato numero di nemici. Per fortuna ci saranno dei personaggi non giocanti (NPC) a darci manforte. Un supporto gradito, soprattutto contro i boss, contro cui tra l'altro è bene essere il più performanti possibile per avere ricompense più soddisfacenti.
È proprio questa deriva votata all’azione a gettare nel panico le appassionate e gli appassionati più conservatori nel panorama dei giochi di ruolo giapponese (JRPG). Quel che occorre precisare però è che non ci troviamo di fronte a un titolo à la Devil May Cry caratterizzato da combo strutturate, ma davanti a un action semplice nei comandi, visivamente galvanizzante e spettacolare. Questi aspetti sono avvalorati dalla parata cinematica e dal colpo cinematico: basta la pressione del tasto richiesto al momento giusto per assistere ad azioni repentine dal forte impatto visivo e di gioco. A supportare l’efficienza in combattimento ci sono poi l’apprendimento di nuove abilità via progressione e i bonus dati dall’equipaggiamento trovato durante il cammino, acquistato o guadagnato dopo uno scontro. In generale, se l’idea di doversi affidare più ai riflessi che alla strategia dovesse preoccupare, è possibile selezionare la “Modalità Storia” per semplificare gli scontri e concentrarsi sulla trama, da sempre fiore all’occhiello della serie di Square Enix.
Altro elemento tipico di Final Fantasy qui reinterpretato sono le evocazioni, esseri giganteschi tratti dalle mitologie di tutto il mondo, che diventano Eikon e giocabili in prima persona. Durante l’hands-on abbiamo avuto modo di combattere nei panni di Ifrit contro Garuda. Anche qui i comandi si sono rivelati piuttosto semplici. A colpire ancora una volta è l’atmosfera: lo scenario reagisce agli attacchi di fuoco di Ifrit e alle folate di vento nemiche, per un’atmosfera davvero epica. In tal senso, è evidente l’ispirazione al manga e anime Attack on Titan e in generale alla tradizione Kaiju, i mostri giapponesi come Godzilla. Cosa che Naoki Yoshida ci ha confermato.
Fin qui il cambio di rotta è evidente rispetto ai capitoli precedenti, che pur abbracciando meccaniche action lasciavano intatta la componente strategica da JRPG. La domanda a questo punto è: cambiare è per forza un male? Parlando col producer di Final Fantasy 16, è evidente la volontà del team di sviluppo di estendere la fama della serie a un nuovo pubblico. Il compromesso è velocizzare il gameplay tramite meccaniche action, che comunque si rivelano efficaci e funzionali all’interno del gioco.
Al di là del combat system, a rendere immortale una serie come Final Fantasy sono storia, personaggi e atmosfere. Il sedicesimo capitolo sembra non dimenticarlo. Nonostante la storia vissuta dal punto di vista di Clive, è chiara l'ambizione di voler raccontare una storia corale, di interi popoli soggiogati dal potere, dove emergono diversi personaggi, ognuno con un suo vissuto, come l'affascinante Cidolfus, Cid per i fan. Questo aspetto è stato evidente nella seconda porzione di gioco in cui abbiamo giocato nei panni di Clive ventenne. Un salto in avanti in termini narrativi che ci ha permesso di avere uno spaccato del rifugio di reietti e vittime di guerra, con cui interagire per iniziare delle missioni secondarie.
Da menzionare il doppiaggio in italiano, peculiarità che rende Final Fantasy 16 il primo capitolo interamente tradotto nella nostra lingua, con voci del calibro di Alessandro Capra. Si tratta di un dettaglio che in un certo senso cambia in positivo l'esperienza. Con la pressione del touchpad del DualSense di PlayStation 5 è poi possibile consultare voci della lore. Personaggi, forze politiche in gioco e territori: è fondamentale capire bene le dinamiche geopolitiche per sentirsi immersi nelle questioni centrali della trama, in questa sede qui saggiate solo parzialmente. Del resto, ci riferiamo a una versione speciale creata per l'esperienza stampa/influencer e i contenuti potrebbero differire dalla versione finale.
Tirando le somme di quanto visto e giocato, c'è tanta curiosità attorno a Final Fantasy 16. C'è la voglia di scoprire nel concreto la storia di Clive Rosfield e delle persone che verranno coinvolte dal suo destino. C'è il desiderio di scoprire fino a che punto la darkettizzazione e maturazione finora elogiate avranno un impatto concreto sull'essenza della serie, così come la volontà di capire meglio il sistema di progressione delle abilità e l'esplorazione via open area, che sembra mantenere una certa libertà senza cadere nel senso di dispersione tipica dell'open world. Manca poco per avere conferma di tutto questo: Final Fantasy 16 (Final Fantasy XVI © 2023 Square Enix Co., Ltd. All Rights Reserved) sarà disponibile il prossimo 22 giugno in esclusiva PlayStation 5.