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Apple ha bloccato la vendite di tutti i suoi prodotti in Russia

Al di là del blocco delle vendite dei prodotti in Russia, Apple ha intrapreso altre iniziative che riguardano Apple Pay, Apple Maps e le app Russia Today e Sputnik News.
A cura di Lorena Rao
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Anche Apple si attiva nel contesto della guerra in Ucraina. Come? Bloccando tutte le vendite dei dispositivi Apple in Russia. In questi giorni acquistare un iPhone, un iPad, un MacBook o un qualsiasi altro prodotto del colosso Big Tech diventa impossibile, anche se si ricorre allo store digitale. In questo caso, nessuna data di consegna è disponibile. L'interruzione delle esportazioni in Russia da parte di Apple ha già avuto inizio la scorsa settimana. "Siamo profondamente preoccupati per l'invasione russa dell'Ucraina e siamo al fianco di tutte le persone che stanno soffrendo a causa delle violenze. Stiamo sostenendo gli sforzi umanitari, fornendo aiuto per la crisi dei rifugiati in corso e facendo tutto il possibile per sostenere i nostri team nella regione" afferma la società tramite comunicato stampa.

Al di là del blocco delle vendite dei prodotti in Russia, Apple ha intrapreso altre iniziative. Tra queste, ha limitato le funzionalità del servizio Apple Pay, utile per il pagamento da dispositivi mobile. Inoltre, al di fuori del territorio russo, non è più possibile scaricare Russia Today e Sputnik News, due app di informazione, adesso rimosse dall'App Store. Infine, Apple Maps ha bloccato i dati di traffico e incidenti per la sicurezza dei cittadini ucraini. Una mossa intrapresa precedentemente da Google Maps, col medesimo obiettivo di tutelare i civili in Ucraina. "Continueremo a valutare la situazione e saremo in comunicazione con i governi competenti sulle azioni che stiamo intraprendendo. Ci uniamo a tutti coloro che in tutto il mondo chiedono la pace" afferma Apple al termine del comunicato stampa.

Apple non è l'unica azienda attiva in questo contesto. Come detto prima, Google ha effettuato operazioni simili con Maps, oltre ad aver oscurato su YouTube diversi canali di media statali russi. Anche Facebook si è mossa in tal senso, causando il risentimento del governo russo, che nelle scorse ore ha bloccato il social network di Meta, assieme a Twitter.

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