Anche su TikTok arrivano gli avatar personalizzabili
Oggi TikTok accoglie a livello globale gli avatar personalizzabili. Una strada già intrapresa da Snapchat con i Bitmoji, da Apple con le Memoji e da Meta con i suoi avatar 3D. Ma come funzionano su TikTok? Basta accedere alla fotocamera dell'app in modalità selfie per vedersi tramutati in avatar personalizzabili. Per chi ha poca pazienza vi sono delle creazioni già preimpostate, altrimenti è possibile fare affidamento a una serie di opzioni per dare vita ad avatar estremamente caratterizzati.
Dal tono della pelle alla capigliatura, passando dalla forma del viso fino alla presenza di accessori come piercing e trucco: le possibilità di personalizzazione sono davvero numerose. Una volta realizzato il proprio avatar in 3D, lo si può utilizzare per registrare video con quelle fattezze. Ogni creazione è in grado di catturare le espressioni e i movimenti di chi registra, il che amplia il ventaglio di possibilità.
Nonostante le diverse opzioni presenti, TikTok afferma di voler rendere questa nuova funzionalità sempre più inclusiva. La società quindi continuerà a "migliorare e innovare per assicurarsi che l'esperienza sia veramente rappresentativa di tutti coloro che sono su TikTok". Per poter creare il vostro avatar vi basterà accedere alla schermata di selezione degli effetti e cercare "TikTok Avatars"; una volta individuato vi basterà selezionare il pulsante "+" per accedere all'editor.
Il fatto che anche la nota piattaforma cinese si sia aperta agli avatar personalizzabili, denota la volontà dei social network di permettere alle persone di comunicare all'interno dei loro mondi digitali senza la necessità di "metterci la faccia". Quasi una sorta di tutela per chi interagisce con milioni di utenti. Ora, Apple e Snapchat permettono l'uso degli avatar 3D per comunicare con i propri amici, mentre su TikTok il discorso è diverso, dato che i contenuti pubblicati possono arrivare anche a sconosciuti. Non è un caso se nel social cinese si può combinare l'avatar agli effetti vocali preesistenti per ottenere un ulteriore anonimato e tenere al sicuro la propria identità. Una tendenza che ha già colpito YouTube, con sempre più content creator digitali – VTubers – sulla cresta dell'onda.