Amsterdam inaugura un parcheggio sotto l’acqua: ha 7.000 posti ed è solo per le biciclette
I Paesi Bassi hanno una discreta esperienza con la costruzione di dighe. Come abbiamo imparato sottolineando qualsiasi Sussidiario alle elementari, dal XII secolo in queste terre gli insediamenti umani hanno rubato spazio al mare con i polder, i sistemi di dighe artificiali. Ora questa capacità di domare l’acqua è stata utilizzata per creare un parcheggio sotto l'acqua in grado di ospitare quasi 7.000 biciclette.
Questa settimana Amsterdam ha svelato in un progetto a cui lavorava dal 2019. Davanti alla stazione Amsterdam Centraal è stato creato un parcheggio sotto l'acqua per tutte le biciclette dei pendolari che usano la stazione per i loro spostamenti.
Un timelapse da poco più di un minuto mostra come per costruire tutta la struttura è stato necessario chiudere un canale, bloccare il flusso dell’acqua, costruire tutto e poi riaprire ancora. Un cantiere enorme, che in tutto è costato 60 milioni di euro.
Come funziona il parcheggio sotto l'acqua di Amsterdam
Dentro al parcheggio sono ospitate solo biciclette. Nessun posto auto. L’obiettivo è quello di togliere tutti gli accumuli di biciclette che di solito si concentrano fuori dalla stazione. Il deposito all’aria aperta è diventato ormai uno degli scatti fissi che troviamo sui profili Instagram dei nostri contatti dopo un viaggio a Amsterdam.
Dalla stazione centrale passano circa 200.000 persone al giorno. Molte in bicicletta. Ora chi vuole depositare il suo mezzo potrà lasciarlo qui senza pagare un euro, almeno per 24 ore. Dopo costerà 1,35 euro per ogni giorno di deposito. Per entrare bisogna fare passare dai controlli di sicurezza la carta dei trasporti olandesi, la OV-chipkaart, oppure il Fietstag, un chip che permette di registrare la propria bicicletta.
Praticamente tutto lo spazio è dedicato alle bici dei cittadini privati ma esiste anche una porzione per le biciclette in sharing. Al parcheggio si entra e si esce con pista ciclabile. In questa meraviglia architettonica manca però un articolare, almeno per ora: il reporter Thomas Ricker ha spiegato che al momento non esistono prese per le bici elettriche.