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Amazon compra gli aspirapolvere Roomba: vuole mappare le nostre case?

Come sottolineato da Bloomberg, “Amazon.com Inc non ha appena comprato un produttore di robot aspirapolvere. Ha acquisito una società di mappatura”.
A cura di Lorena Rao
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Amazon ha annunciato un accordo da 1,7 miliardi di dollari per l'acquisizione di iRobot Corp., azienda produttrice di aspirapolveri intelligenti Roomba. Una mossa che permette alla società fondata da Jeff Bezos di guadagnare sulla vendita di questo tipo di gadget, ma anche – e soprattutto – di raccogliere dati sulle case dei clienti. Come sottolineato da Bloomberg, "Amazon.com Inc non ha appena comprato un produttore di robot aspirapolvere. Ha acquisito una società di mappatura". Come si traduce questo in rischio per la privacy?

I Roomba di iRobot utilizzano una sofisticata tecnologia chiamata Smart Map per creare una mappa digitale degli spazi domestici ed evitare l'urto con oggetti, persone e animali che li popolano. Non solo: la mappatura di un luogo personale quale la casa non è altro che una raccolta di dati incredibilmente utile a un e-commerce gigantesco come Amazon. Ad esempio, la presenza di giocattoli sparsi per terra può segnalare la presenza di figli piccoli. Anche le dimensioni della casa o l'avere pochi mobili rappresentano ottimi indicatori del tenore di vita. Sono tutte informazioni che Amazon può raccogliere tramite Roomba e in seguito utilizzare per proporre ai suoi utenti determinati articoli in base alle necessità personali. Qualcuno potrebbe pensare che sia comodo, ma ancora una volta la privacy viene messa in secondo piano rispetto alle possibilità di guadagno di un'azienda.

Sia Amazon che iRobot Corp sottolineano quanto la protezione dei dati dei clienti sia "incredibilmente importante". Nelle note legali presenti nell'app per controllare Roomba è possibile leggere una corposa pagina in cui l'azienda spiega come tutela la privacy dei suoi utenti. Tuttavia è ormai chiara la politica di Amazon incentrata sempre più sulla casa intelligente per capire come le persone interagiscono negli spazi domestici. Nel 2018, l'azienda ha presentato un accordo di 1 miliardo di dollari per per il produttore di campanelli video Ring. Nel 2019 è stata la volta della società Wi-Fi Eero. A luglio scorso, Amazon è entrata nel settore della telemedicina con l'acquisizione per 3,9 miliardi di dollari di One Medical, un servizio di assistenza sanitaria primaria basato sull'abbonamento che permette l'accesso a dati medici personali.

E che dire degli altoparlanti Echo con Alexa? Da gennaio a marzo 2022 hanno registrato vendite pari a 9,9 milioni di unità, secondo un'analisi Strategy Analytics, il che denota una certa diffusione all'interno delle case, più dei rivali Apple e Google. Tra campanelli video, altoparlanti e aspirapolveri intelligenti, Amazon può quindi avere un bacino di dati personali davvero massiccio, ai quali si aggiungono quelli legati alle preferenze personali di video, libri, musica tramite la miriade di servizi disponibile con l'abbonamento a Prime.

Il colosso dell'e-commerce Amazon non sarebbe comunque l'unico ad ambire alla mappatura della casa. A giugno scorso Apple ha presentato uno strumento per la prossima versione di iOS che utilizza lo scanner laser degli ultimi modelli di iPhone per costruire modelli 3-D. Tale strumento prende il nome di "RoomPlan".

Aggiornamento del 05/09/2022

Nei giorni scorsi, iRobot ha diffuso un comunicato stampa che presenta una dichiarazione di Colin Angle – CEO e fondatore della azienda – in merito alla cessione dei dati personali degli utenti dopo l'accordo con Amazon. "Per iRobot la sicurezza dei prodotti e la privacy dei clienti sono di estrema importanza. Sappiamo che i clienti ci accolgono nelle loro case perché confidano che i nostri prodotti li aiuteranno nella loro quotidianità e che noi rispetteremo le loro informazioni", ha affermato Angle. "Prendiamo questo aspetto con molta serietà. Una volta acquisiti da Amazon, il nostro impegno nei confronti dei dati e della privacy dei clienti rimarrà invariato".

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