video suggerito
video suggerito
Intelligenza artificiale (IA)

Alla fine Sam Altman è tornato a OpenAI, così finisce la saga del padre di ChatGPT

Tutto cambia, per non cambiare. O quasi. Con il ritorno di Sam Altman a OpenAI il golden boy dell’intelligenza artificiale ha consolidato il suo potere sull’azienda e sul board. Centinaia di dipendenti avevano minacciato le dimissioni in caso di addio definitivo.
A cura di Valerio Berra
17 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Muoviti veloce, rompi tutto e alla fine torna a casa. Il gossip più chiacchierato delle Big Tech sembra arrivato alla fine. Sam Altman è stato reintegrato come amministratore delegato di OpenAI, la società che un anno fa ha stupito il mondo con ChatGPT aprendo una nuova era per l’intelligenza artificiale. Il consiglio di amministrazione (cda) di OpenAI aveva deciso estrometterlo con una nota discretamente dura il 17 novembre scorso.

In un post su X (fu Twitter) OpenAI ha spiegato che è stato raggiunto un compromesso che include anche un nuovo board: “Abbiamo raggiunto un accordo di principio affinché Sam ritorni in OpenAI come CEO con un nuovo board formato da Bret Taylor, Larry Summers e Adam D’Angelo. Stiamo lavorando per definire i dettagli. Grazie mille per la pazienza dimostrata durante tutto questo”.

Alla fine è stata scongiurata l'ipotesi che sembrava essere la conclusione naturale di tutto questo movimento. Nei giorni scorsi era stato annunciato che Sam Altman sarebbe stato assunto da Microsoft per fondare un nuovo team dedicato, ovviamente, all'intelligenza artificiale. Un'ipotesi che aveva fatto scattare dallo loro scrivanie praticamente tutta la forza lavoro di OpenAI: gli ingegneri che hanno lavorato a ChatGPT avevano minacciato di seguire Altman a Microsoft.

Chi è Sam Altman

Classe 1985, Sam Altman è considerato uno dei nomi più importanti nel settore dell’intelligenza artificiale. OpenAI è una società abbastanza atipica. Non è esattamente una giovane startup che punta a divorare il mercato ma si propone come un’associazione dedicata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale con un approccio etico. Cosa diventerà davvero lo vedremo solo nei prossimi anni. Per adesso il loro ChatGPT resta un successo lo scorso agosto gli utenti unici in tutto il mondo sono stati 180,5 milioni. Altman ha già commentato il ritorno a OpenAI su X: “Non vedo l’ora di tornare a OpenAI e consolidare la nostra partnership con Microsoft”.

La proposta di Microsoft

Microsoft è stato uno dei più grandi finanziatori di OpenAI. Nei giorni scorsi quindi non ha sorpreso la proposta fatta dal Ceo Satya Nadella a Sam Altman di aprire insieme ai suoi fedelissimi un team di ricerca sull’intelligenza artificiale direttamente dentro Microsoft. In pratica un’acquisizione, senza dover trattare nemmeno un dollaro. Ora il golden boy dell'intelligenza artificiale è tornato a OpenAI ma la collaborazione continuerà comunque. Nadella e Altman cercheranno insieme di conquistare un mercato che si è appena aperto. Davanti a loro (forse meglio dietro, per il momento) ci sono Bard di Google, Llama 2 di Meta e X.Ai di Elon Musk.

17 CONDIVISIONI
502 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views