Al Congresso degli Stati Uniti inizia il processo ai social: “Avete le mani sporche di sangue”
I nomi ci sono tutti. C’è Mark Zuckerberg, fondatore di Meta. C’è Linda Yaccarino, Ceo di X (fu Twitter). C’è Shou Zi Chew, Ceo di TikTok e ci sono anche Evan Spiegel di Snap e Jason Citron di Discord. Sono stati convocati dal Congresso degli Stati Uniti per rispondere a una serie di domande fatte da una commissione del Senato. Il tema è lo stesso per tutti: “Le Big Tech e lo sfruttamento sessuale dei minori in rete”.
Non è la prima volta che i social arrivano al Congresso. Ormai ci sono almeno due audizioni diventate storiche nel mondo delle Big Tech. La prima è quella di Mark Zuckerberg nell’aprile del 2018, quando il capo di Facebook e Instagram è stato chiamato a rispondere del caso Cambridge Analytica. Nel marzo del 2023 il Ceo di TikTok Shou Zi Chew ha dovuto chiarire i rapporti tra il social e il governo cinese.
Cosa chiede il Congresso alle Big Tech
Il Congresso sta studiando una nuova strategia per tutelare i minori sui social. Per adesso l’ipotesi più concreta è che questo lavoro si condensi nel Kids Online Safety Act, un documento che dovrebbe aumentare gli obblighi di tutela delle Big Tech per i minori. L’accoglienza per le Big Tech che si sono presentate non è stata esattamente calorosa.
Per prima cosa il senatore del Partito Democratico Dick Durbin ha lasciato la parola ai genitori di bambini che sono stati vittima di predatori online sui social. Non solo. Durante l’udienza delle Big Tech alcuni manifestanti presenti in aula si sono alzati in piedi reggendo le foto delle vittime. E ancora. Il senatore del Partito Repubblicano Lindsey Graham si è rivolto a Mark Zuckerberg dicendogli: “Hai le mani sporche di sangue. Il tuo prodotto sta uccidendo le persone”.
Alex Heath, giornalista di The Verge, fa notare nel suo live sull’evento del Congresso un dato discretamente importante. A questo incontro mancano alcune delle piattaforme su cui ci sono più bambini. Se, secondo Shou Zi Chew, l’utente medio di TikTok ormai ha più di 30 anni, quello di YouTube o di giochi come Roblox e Fortnite è molto più vicino alla fascia che verrebbero coinvolti dal Kids Online Safety Act.
La versione di Instagram per bambini
In mezzo alle critiche e alle domande è uscita anche una notizia, o almeno una smentita. Mark Zuckerberg ha spiegato che non esiste nessun piano al momento per sviluppare una versione di Instagram dedicata solo ai bambini. Un’ipotesi che tra voci e indiscrezioni era circolata più volte negli anni scorsi e a cui Meta sembrava seriamente interessata.