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Abbiamo provato un simulatore di vita medievale, attenti all’igiene personale: Kingdom Deliverance 2

Disponibile per PS5, Xbox Series X|S e PC, Kingdom Come Deliverance 2 ha ottenuto il plauso di critica e pubblico per essere un open world realistico ambientato nella Boemia del 1400. Lo abbiamo provato e in seguito commentato con Paolo “adhras art” Manzini, content creator specializzato nel combattimento all’arma bianca medievale.
A cura di Lorena Rao
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È possibile videogiocare con la storia? Col Medioevo per la precisione. Kingdom Come Deliverance 2 permette di rispondere facilmente “sì” a questa domanda. È evidente sin dalle prime battute di gioco, ambientate durante un assedio. Il contesto è quello della Boemia del 1403. La situazione nella regione è piuttosto tesa: il re Venceslao IV, deposto come Re dei Romani, fatica a mantenere il controllo su una nobiltà divisa. Con il Sacro Romano Impero in crisi e la Chiesa sempre più contestata, la regione si avvia dunque verso un caos da cui inizieranno le Guerre Hussite.

È all’interno di queste dinamiche che si dirama l’open world di Kingdom Come Deliverance 2, un gioco di ruolo storico che nelle prime 24 ore dal lancio ha venduto 1 milione di copie. Oggi ha raggiunto il doppio. Un risultato davvero importante per uno studio giovane come Warhorse.

Il protagonista di Kindgom Come Deliverance 2: l'uomo d'arme Henry

Viviamo tutto questo nei panni di Henry, già protagonista del primo capitolo uscito nel 2018, che da figlio di fabbro è riuscito a diventare un uomo d’arme. Ora è al servizio di Sir Hans, cavaliere che desidera entrare in contatto con i signori di Trosky. “Henry è un popolano che ce l’ha fatta”, dice a Fanpage.it Paolo “adhras.art” Manzini, content creator artigiano e schermidore esperto in combattimenti all’arma bianca.

“Henry non è un cavaliere e questa cosa il gioco la fa capire molto bene, soprattutto rispetto ai film che molto spesso non lasciano intendere la differenza tra cavaliere e uomo d’arme: il cavaliere medievale è uno status, una figura giuridica, un nobile a tutti gli effetti. Come ci si arriva ad esserlo? Ovviamente per linea di sangue, ma non sempre. Se noi andiamo a vedere, soprattutto in Italia, questo titolo lo si poteva guadagnare”.

KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | Henry, il protagonista del gioco già apprezzato nel primo capitolo del 2018
KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | Henry, il protagonista del gioco già apprezzato nel primo capitolo del 2018

Come? La risposta è molto semplice e attuale: con i soldi. “C'è un detto di Giacomo Trivulzio, cavaliere e maresciallo di Francia, secondo cui per fare la guerra ci vogliono tre cose: i soldi, i soldi e i soldi. Per diventare cavaliere ce ne volevano tantissimi poiché, banalmente, un cavallo da guerra, come dice lo storico Alessandro Barbero, costava come una Ferrari”.

C’è anche un discorso di cultura. Sempre all’inizio del gioco, durante il tragitto verso Trosky, Sir Hans spiega ad Henry il significato della locuzione latina “Audentes fortuna iuvat”, la fortuna aiuta gli audaci. Un breve scambio di battute che però lascia ben intuire come ogni elemento di Kingdom Come Deliverance 2 sia funzionale per il suo racconto storico medievale.

Il rigore storico tra assedi e combattimenti all’arma bianca

Chiediamo a Manzini più dettagli sull’assedio che apre il gioco. La scena è questa, rigorosamente in visuale in prima persona, come il resto del gioco: siamo armati di balestra, per ricaricare ci vuole un po’, perché servono entrambe le mani per incoccare nuovamente il dardo. Nel frattempo i nemici provano a penetrare tramite scale e qualche colpo di trabucco. “È una scena accurata”, afferma Manzini. “Ci sta che non sia un assedio gigantesco come quelli che vediamo al cinema, anzi molto spesso gli assedi erano così: piccolini, fatti da un manipolo di uomini.

Le grandi battaglie, come quella di Azincourt che vediamo nel film The King, erano rarissime e avvenivano durante grandi eventi come la Guerra dei Cent'anni, che erano l'apice di situazioni geopolitiche molto complesse”. Forse l’unico elemento esagerato è la penetrazione delle mura attraverso il sussidio di scale di legno. “È l'estrema ratio, quando ad esempio non si ha tempo e non c’è altro modo di prendere il forte, perché è molto pericoloso scalare. In genere gli assedi erano decisamente più noiosi, duravano anche mesi e si vincevano abbattendo il morale del nemico in molti modi come ad esempio per fame, bombardando coi trabucchi, ecc. Tutto questo per costringere gli assediati alla resa”.

KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | Il combattimento è riprodotto in modo fedele: bisogna seguire i segni che indicano le direzione dell'attacco nemico mentre si tiene a bada la fatica.
KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | Il combattimento è riprodotto in modo fedele: bisogna seguire i segni che indicano le direzione dell'attacco nemico mentre si tiene a bada la fatica.

Ma l’aspetto più apprezzabile di Kingdom Come Deliverance 2 è il combattimento all’arma bianca, reputato lento e complesso, non in modo negativo, perché il gioco tenta di replicare le sensazioni di quella tipologia di scontro. “Il titolo riesce in questo intento sia grazie agli ottimi effetti sonori, sia grazie alla sensazione di fatica propria del combattimento: soprattutto all'inizio tiriamo due o tre fendenti e siamo stanchi, ci dobbiamo fermare. Questa cosa è decisamente realistica rispetto ad altri giochi ad ambientazione medievale più arcade”.

C’è un ulteriore elemento che è ben stratificato in Kingdom Come Deliverance 2, ossia l’equipaggiamento. Nel menu di gioco possiamo personalizzare Henry con abiti, armi ed armature, riempendo degli slot inventario, i quali sono davvero numerosi perché rispecchiano i vari strati di cui è composta un’armatura dell’epoca. “Il sistema di equipaggiamento rispecchia tantissimo le armature reali: non si può mettere un piastrone o una cotta di maglia se prima non si è messo sotto il gambeson” spiega Manzini.

“Il gambeson è una sorta di giacca composta da tanti strati di lino e imbottita di crine di cavallo, lana ecc. Senza questo non si può indossare un'armatura di piastre sopra, perché dà fastidio e soprattutto” – specifica Manzini – “se non si ha l'imbottitura sotto, un colpo di spada si sente tutto. Questa armatura imbottita era la vera armatura leggera del Medioevo”.

KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | L'equipaggiamento è fondamentale, tant'è che è possibile cimentarsi nella fucina per migliorare quello che si indossa
KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | L'equipaggiamento è fondamentale, tant'è che è possibile cimentarsi nella fucina per migliorare quello che si indossa

Eppure nell’immaginario comune non è così, probabilmente perché tale immaginario è stato diffuso dalla produzione culturale americana, che quando tratta il Medioevo europeo spesso sfocia nel fantasy. “Se si guarda a Dungeons&Dragons e ad altri giochi di ruolo abbiamo l'armatura di cuoio, ma nel Medioevo europeo questa non esiste. Come dicevamo, la vera armatura leggera è il gambeson e un balestriere, che non combatte a contatto, può avere solo quella per proteggersi da frecce vaganti o colpi simili, ma in altri casi il gambeson è la base su cui si mette l'armatura di maglia (se si hanno i soldi), altrimenti l'armatura di piastre (se si hanno ancora più soldi)"

Un simulatore di vita medievale

Kingdom Come Deliverance 2 non è solo guerra e sangue, anzi: a Warhorse va il merito di avere inserito dinamiche di vita quotidiana, dato che nel gioco è fondamentale cibarsi, dormire, lavarsi e vestirsi adeguatamente. In caso contrario, gli altri personaggi del mondo di gioco, i cosiddetti NPC, reagiranno in modo negativo. E questo nonostante Henry sia un uomo d’arme. “La gente di allora era molto diretta e non c'era il classismo che conosciamo nei rapporti umani”. Interessante soprattutto è l’igiene personale, che cambia in base a dove ci si lava (un tinozza di legno piena d’acqua fredda è una cosa, un bagno privato con saponi è un’altra).

Una dinamica che ha aperto una riflessione sulle similitudini tra il Quattrocento e i giorni nostri. “All'epoca era semplicemente più complicato lavarsi, non avendo l'acqua corrente in casa, ma l'Homo Sapiens è così da migliaia di anni. Adesso abbiamo conoscenze e credenze diverse, ma la natura umana è quella. Siamo sempre noi, e non cambia molto. All'epoca, come oggi, c'era chi era molto più attento all'igiene nei limiti del possibile, e chi puzzava…come oggi!” afferma Manzini. “Questo discorso dell’igiene, a cui si aggiunge quello dei soldi fatto prima, dimostra che il Basso Medioevo è stato un'epoca di capitalismo e privilegi, soprattutto in Italia, e non era diverso da oggi”.

KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | La Boemia è stata ricreata in modo splendido, tra paesaggi, cittadine e taverne.
KINGDOM COME DELIVERANCE 2 | La Boemia è stata ricreata in modo splendido, tra paesaggi, cittadine e taverne.

C’è da ricordare che Kingdom Come Deliverance 2 è ambientato in Boemia, dove, al di là dei personaggi principali di finzione, ce ne sono altri storici realmente esisti, il che potrebbe essere un pretesto per appassionarsi alle vicende di una regione che raramente si trova sui libri di scuola nostrani, anche se secondo Manzini il titolo di Warhorse non è adatto allo studio effettivo, ma più alla genuina curiosità. Del resto la didattica non è l’ambizione di un videogioco del genere. “Consiglierei il titolo a chi desidera approcciarsi e calarsi nel mondo di inizio Quattrocento, davvero ben realizzato a differenza di altri giochi o film ad ambientazione medievale”.

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