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A Twitter mancano i soldi, Elon Musk confessa: “Persi metà degli inserzionisti, siamo in negativo”

Gli investitori sono fuggiti per non vedere i loro prodotti sponsorizzati in mezzo a contenuti violenti e offensivi. Secondo Insider Intelligence, il social nel 2023 avrà guadagni per meno di tre miliardi di dollari.
A cura di Elisabetta Rosso
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La festa non può durare per sempre. Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, è entrato nel quartier generale con un lavandino in mano, licenziato, rivoluzionato l'area moderazione, pubblicato post discutibili. Ha provocato spadroneggiando sul social e promettendo la libertà di parola al mondo, ma ora deve tirare le somme (letteralmente). Twitter ha perso infatti metà delle sue entrate pubblicitarie. Musk ha spiegato: “Siamo ancora generando un flusso di cassa negativo a causa di un calo del ~50% degli introiti pubblicitari, oltre che un pesante carico debitorio in eredità".  Ha poi aggiunto: "Twitter ha bisogno di arrivare a un flusso di cassa positivo prima di poterci permettere il lusso di qualsiasi altra cosa”. Già nel periodo tra aprile e maggio gli introiti pubblicitari di Twitter avevano toccato gli 88 milioni di dollari, in discesa dell’59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Come dicevamo, a partire da ottobre 2022 Musk ha rivoluzionato Twitter. Ha licenziato buona parte dell'area di moderazione, sostituito l'ufficio stampa con un programma che invia automaticamente l'emoji della cacca, fomentato i gruppi transfobici in nome di una liberà di parola che ha trasformato Twitter in una terra selvaggia. Non solo, ha anche inserito le spunte blu a pagamento. Anche su Meta è arrivato l'account certificato a pagamento. D'altronde i social sono cambiati. Da quando fare il creator è diventato un lavoro, gli utenti hanno cercato di monetizzare la loro visibilità. E dato che le piattaforme si sono trasformate in un ambiente ibrido, a metà tra una vetrina e un posto di lavoro, hanno deciso a loro volta di guadagnare da chi le usa a livello professionale. Era quindi quasi inevitabile arrivare al punto di non ritorno: la spunta blu a pagamento.

Il problema è che Twitter ha licenziato quasi la metà dei dipendenti, quindi quando è arrivato il momento di conferire le spunte agli account paganti non aveva la forza lavoro per controllare chi stesse chiedendo il certificato di autenticazione. E così sul social sono spuntati account falsi ma “verificati”. Dal profilo di Gesù Cristo a quello di LeBron James che annunciava di voler lasciare i Lakers. E poi Super Mario fake che twitta insulti razzisti. Su Twitter sono apparsi anche account certificati che fanno propaganda al Cremlino.

La spunta non solo dà lustro al profilo ma, come ha spiegato proprio Musk, permette di avere anche maggiore visibilità su Twitter, sia nel feed, sia nella ricerca. E sul social è stata assegnata senza alcun tipo di selezione. Non è piaciuto a tutti. Oltre agli utenti, anche gli inserzionisti sono fuggiti per non vedere i loro prodotti sponsorizzati in mezzo a contenuti violenti e offensivi. E questo è un problema per Elon Musk, secondo Insider Intelligence, il social nel 2023 avrà guadagni per meno di tre miliardi di dollari.

Linda Yaccarino salverà Twitter?

Molti hanno visto nella nuova Ceo di Twitter un barlume di speranza. Linda Yaccarino a giugno ha annunciato di essere pronta gestire il regno di Elon Musk. Come lei stessa ha ribadito è una donna "innamorata dei media", con le spalle larghe e un curriculum ben nutrito. In dieci anni ha ribaltato e ricomposto le strategie nel mondo pubblicitario, in poche parole è lei che ha portato la NBCUniversal nel mercato del 21° secolo. Linda Yaccarino in passato ha già fatto tutto quello di cui Twitter avrebbe bisogno. Per sopravvivere ora alla piattaforma servono soldi, credibilità e efficenza.

Quando è stata annunciata ha twittato: "Sono stata a lungo ispirata dalla visione (di Elon Musk) di creare un futuro più luminoso. Sono entusiasta di contribuire a portare questa visione su Twitter e trasformare questo business insieme!". Come ha spiegato, è pronta a rivoluzionare la piattaforma e seguire quel "futuro luminoso" immaginato da Musk. Ha anche aggiunto che cercherà di investire su nuove partnership video. Sembra che abbia già iniziato i primi incontri con servizi di pagamento ed editori nel settore dell'informazione.

La cannabis per attrarre nuovi inserzionisti

Le entrate pubblicitarie di Twitter sono diminuite, e così il social si è rivolto a chi, anche volendo, non può trovare spazio altrove: i produttori di prodotti a base di cannabis. Le aziende tecnologiche come Meta, Google, vietano infatti gli annunci direttamente correlati alla marijuana ricreativa o medicinale, così Twitter ha deciso di aprire le porte e diventare il primo social a sponsorizzare la cannabis. Lo ha annunciato con un post: d’ora in poi gli inserzionisti potranno promuovere annunci informativi sulla droga leggera, ma dovranno comunque rispettare una serie di regole.

"In alcuni Stati degli Stati Uniti abbiamo adottato misure per allentare la nostra politica sugli annunci di cannabis per creare maggiori opportunità per un marketing responsabile della cannabis, il più grande passo avanti di qualsiasi piattaforma di social media", si legge Twitter. "Andando avanti, Twitter consentirà agli inserzionisti di promuovere la preferenza del marchio e contenuti informativi relativi alla cannabis per CBD, THC e prodotti e servizi correlati alla cannabis".

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