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A Elon Musk non basta Twitter: “Chip entro sei mesi nei cervelli umani, anche i ciechi potranno vedere”

Elon Musk ha annuciato che inziarieranno a breve le sperimentazioni sull’uomo. L’anno scorso aveva presentato al pubblico una scimmia che grazie a un chip impiantato nel cervello era in grado di giocare con i videogame.
A cura di Elisabetta Rosso
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È un dispositivo con fili ed elettrodi grande come una moneta in grado di ridare la vista ai ciechi e far camminare le persone con paralisi. Basta impiantarlo dentro al cervello. Almeo ascoltando quanto viene promesso. Secondo Elon Musk i tempi sono maturi, entro sei mesi i chip di Neuralink potrebbero essere sperimentati sugli umani. A smorzare l’entusiasmo però sono i continui ritardi di Neuralink, finora l’azienda non ha rispettato le tempistiche. La sperimentazione sull’uomo sarebbe infatti dovuta partire a fine 2022.

Neuralink si occupa di neurotecnologie dal 2016 ed è stata fondata da un un gruppo di imprenditori, tra cui Elon Musk. L’obiettivo principale è sviluppare un'interfaccia per permettere all'uomo e alle macchine di dialogare in forma diretta grazie a un collegamento neurale. E poi, dietro a tutto questo, c’è anche la speranza dell’uomo più ricco del mondo di plasmare un uomo bionico e potenziato, con un cervello capace di lavorare come un computer.

I prossimi passi di Neuralink

L’annuncio è arrivato mercoledì 30 novembre, durante l’evento “Neuralink Show and Tell” a Fremont, California. Musk ha spiegato che Neuralink e la Food and Drug Administration degli Stati Uniti hanno dialogato e che presto la società potrebbe annunciare i primi test sull’uomo. "Mi aspetto che entro sei mesi il primo device di Neuralink sia sperimentato su un essere umano", ha detto.

Neuralink sta sviluppando un chip che verrà impiantato nel cervello per permettere alle persone di interfacciarsi con un dispositivo esterno. L’obiettivo è permettere alle persone disabili di muoversi e comunicare. Sono anni che Neuralink conclude test sugli animali. L’anno scorso aveva presentato al pubblico una scimmia che, grazie all’impianto cerebrale, riusciva a giocare a un videogame in modo autonomo. Ora ha annuciato di essere pronto a compiere l’ultimo passo. "Vogliamo essere molto attenti e soprattutto certi che funzionerà prima di impiantare il chip nel cervello di un essere umano. Ma intanto abbiamo sottoposto alla Fda tutta la nostra documentazione”, ha spiegato Musk.

Come funziona il chip?

Il dispositivo Neuralink traduce i picchi neuronali in dati che possono essere interpretati da un computer. Il chip impiantato infatti utilizza sistemi elettronici complessi per superare le disabilità motorie. Si studiano anche possibili applicazioni in malati di Parkinson e Alzheimer. L’interfaccia cervello-computer, nota come Bci (Brain-computer interface), in sintesi vuole consentire a una persona con una condizione debilitante di comunicare con l’esterno.

La società sta anche lavorando su altri due prodotti: un impianto che può entrare nel midollo spinale e potenzialmente ripristinare il movimento in qualcuno che soffre di paralisi, e un altro impianto oculare destinato a migliorare o ripristinare la vista umana. “Per quanto possa sembrare miracoloso, siamo fiduciosi che sia possibile ripristinare la funzionalità di tutto il corpo a qualcuno che ha un midollo spinale reciso”, ha detto Musk durante l’evento. Non solo, “probabilmente riusciremo a far funzionare la vista anche in chi è cieco dalla nascita”. 

Neuralink non è sola

Neuralink non è la sola azienda attiva nel settore. Ci sono altre due startup che realizzano dispostivi biologico-digitali, Sychron e Onward. Entrambe sono in un fase di sperimentazione più avanzata rispetto a Neuralink . In Australia e negli Stati Uniti, Synchron è riuscita ad impiantare il dispositivo nel cervello di pazienti affetti da mutismo, che sono riusciti a comunicare in modalità wireless tramite un computer. Onwared, invece grazie al suo chip ha ripristinato alcuni movimenti in pazienti con lesioni al midollo spinale.

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