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1000 Miglia 2023, corre anche la prima auto a guida autonoma: come funziona e chi la pilota a distanza

Il progetto è stato realizzato dal Politecnico di Milano. La gara storica è il primo passo per sperimentare la nuova tecnologia.
Intervista a Sergio Savaresi
Professore Ordinario di Automatica al Politecnico di Milano
A cura di Elisabetta Rosso
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Non ci saranno solo Lambda Spider Tipo 222 Lungo del 1920 o Eleven Climax della Lotus del 1957 quest’anno alla 1000 Miglia 2023 debutta anche la Maserati MC20 Cielo, la macchina che si guida da sola. “Siamo partiti questa mattina, la nostra auto percorrerà l’intero percorso, solo alcuni tratti però a guida autonoma”, spiega Sergio Savaresi, professore Ordinario di Automatica al Politecnico di Milano. “É solo l’inizio di un ambizioso progetto, il nostro obiettivo è sperimentare e perfezionare questa tecnologia per la 1000 Miglia 2024. Il prossimo anno puntiamo a percorrere tutti 1500 chilometri in totale autonomia”.

La 1000 Miglia è una corsa storica, per Enzo Ferrari “la più bella del mondo”, il percorso parte da Brescia, poi si raggiunge Roma e si torna indietro attraversando le strade italiane. “La gara è perfetta perchè si sviluppa su percorsi molto diversi, collinari, extraurbani, tortuosi, e ci permette così di testare al meglio la nostra auto a guida autonoma” aggiunge Savaresi. “I ragazzi alle 18.00 mi hanno confermato di aver attraversato Ferrara, sta andando tutto bene”.

La sfida di 1000 Miglia Autonomous Drive

Da anni il gruppo di ricerca lavora per testare i sistemi di controllo per i veicoli, “negli ultimi sei abbiamo cominciato a sviluppare la guida autonoma, una tecnologia rivoluzionaria che avrà un impatto gigantesco sulla mobilità” racconta Savaresi, “e ora siamo pronti a testare i risultati con la 1000 Miglia”. Il progetto si chiama 1000 Miglia Autonomous Drive (1000-MAD). I ricercatori del Politecnico di Milano  hanno realizzato una vettura a guida autonoma, presentata l’11 giugno 2023 nel Villaggio 1000 Miglia a Brescia, l’auto che ora sta attraversando l’Italia. Come ha spiegato Savaresi la Maserati MC20 Cielo percorrerà solo alcuni tratti in modalità di guida autonoma, “i tratti concessi dall’autorizzazione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per condurre test di guida autonoma su strade pubbliche, questa è la prima autorizzazione in assoluto per un percorso così lungo e vario”.

Chiaramente ci sarà un supervisore a bordo della vettura quando l’auto viaggerà a guida autonoma. “Abbiamo scelto Matteo Marzotto, un pilota dilettante”. Non è un nome a caso, suo zio Giannino infatti ha vinto la 1000 Miglia nel 1953, “e così noi lo ricordiamo 70 anni dopo”

La mobilità del futuro

La tecnologia delle auto a guida autonoma sta facendo passi avanti, e promette di cambiare la mobilità del futuro. Come spiega Savaresi ognuno spara i propri numeri, Elon Musk diceva che entro il 2020 sarebbe stato normale guidarne una, si è sbagliato. “Realisticamente potrebbero essere gli anni ‘30, non so se i primi o verso la fine, ma quel decennio sarà segnato dalla guida autonoma”.

L’idea è di sviluppare un modello di robot taxi che sostituirebbe le utilitarie, “le auto rimarranno, ma per una guida emozionale, non pratica come può essere quella di un pendolare”. Non solo, secondo Savaresi l’intero sistema dei trasporti muterebbe radicalmente, “la guida autonoma può rendere più efficiente e sostenibile la mobilità, oggi ci sono tantissime macchine poco usate, il problema dei parcheggi, del traffico. Per non parlare degli incidenti, l’obiettivo è fare in modo che la tecnologia li riduca a zero, poi lo zero non esiste ma potrebbe ridurli radicalmente”.

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