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Migliori visori VR: la classifica del 2025 con guida all’acquisto per provare la realtà virtuale

Guida all’acquisto dei migliori visori VR del 2025 con modelli economici, stand alone o per il gaming su PC e console come il Meta Quest 3, il PSVR 2 e l’HTC Vive XR Elite, pensati per vivere le potenzialità del Metaverso.
A cura di Quale Compro Team
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La nostra top 6

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Un visore VR è un dispositivo che consente di immergersi nei mondi virtuali del Metaverso fatti per giocare, intrattenersi con gli amici, o persino lavorare, partecipare a riunioni online e dare libero sfogo alla propria creatività.

Caratterizzati da caschi futuristici e controller ergonomici, i visori VR rappresentano una tecnologia avveneristica, ma ormai anche sempre più diffusa e a buon prezzo. Non soltanto, dunque, vengono implementati per il gaming su PC o console, ma possono anche interfacciarsi coi nostri smartphone per provare suggestive app VR a portata di mano, o addirittura essere usati come stand alone.

Se vi incuriosisce l'idea di provare l'immersiva esperienza della realtà virtuale a 360°, qui vi proponiamo la nostra classifica dei migliori visori VR del 2024, con anche una guida all'acquisto attraverso cui destreggiarsi tra le caratteristiche più importanti di questi dispositivi.

Meta Quest 2

Il visore VR più economico

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Consigliato a chi cerca un visore VR: stand alone; compatibile con PC; con uno store ricco di app e giochi; con audio posizionale 3D; con display ad alta risoluzione.

Pro: la precisione dei sensori inclusi nel casco e nei controller di questo visore VR stupisce in relazione al prezzo a cui viene venduto.

Contro: la qualità grafica non è la più elevata in assoluto, ma l'alta risoluzione del display consente di vedere nitidamente ogni dettaglio dei mondi virtuali in cui ci si immerge.

Un buon visore VR economico consente di godere di un'esperienza in realtà virtuale completa e immersiva al 100%, senza particolari limitazioni e, soprattutto, ad un elevato rapporto qualità-prezzo.

Ciò è quanto avviene con il visore VR Meta Quest 2, il penultimo modello della celebre linea di visori per la realtà virtuale di Meta, l'azienda che sta dietro ai più famosi social del mondo come Facebook, Instagram e Whatsapp.

Si tratta di un dispositivo tra i più apprezzati sul mercato per la tecnologia che lo caratterizza sia quando lo si utilizza stand alone che in accoppiata con un PC (a cui è possibile collegarlo tramite un apposito cavo venduto separatamente).

Tra i fattori più importanti che rendono l'esperienza d'uso così ottima vi sono senz'altro l'audio posizionale 3D, l'hand tracking con appositi controller forniti in dotazione e l'ampia libreria di applicazioni disponibili (oltre 500) nello store ufficiale per l'uso quotidiano social (pensiamo già solo alle piazze virtuali o agli altri ambienti digitali che identifichiamo come "Metaverso") e/o produttivo, o per videogiocare con un parco titoli sconfinato.

Se collegato a un PC, invece, permette l'accesso a tutti i software e giochi della libreria di Steam e altri store che siano compatibili con la VR, per espandere ancor di più le possibilità di questo strumento.

L'alimentazione dei controller è a batterie AA, mentre il casco presenta una batteria integrata con ricarica in circa due ore. Stabile e veloce la connessione Wi-Fi, infine, attraverso cui è possibile godersi ogni genere di contenuto in streaming o scaricare rapidamente app e programmi dallo store.

Pico 4

Il miglior visore VR per PC

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Consigliato a chi cerca un visore VR: stand alone; compatibile con PC; con display 4K+; con doppio taglio di memoria.

Pro: il peso inferiore ai 300 g rende questo visore VR confortevole e di facile utilizzo anche per sessioni prolungate.

Contro: il numero di app disponibili sullo store di PICO è leggermente inferiore rispetto ad alcuni store dei competitor principali; ciò detto, il numero di esperienze VR di qualità offerte è perfettamente in grado di soddisfare ogni tipo di utente.

Un visore VR compatibile con PC sblocca tutta una serie di possibilità che, per potenza del processore interno o per altri fattori, non potrebbe mettere in atto se utilizzato come stand alone.

Per esempio, il visore VR PICO 4 è un dispositivo che, quando connesso al PC, è in grado di riprodurre al meglio programmi e giochi senza incertezze, come dimostra il supporto ad oltre 4000 titoli dallo store videoludico Steam, sia tramite che cavo che attraverso streaming wireless.

A caratterizzare questo visore troviamo un peso inferiore ai 300 g, due controller ergonomici con pulsanti e levette analogiche, ma soprattutto un display 4K+ a 90 Hz, per i massimi livelli di dettaglio e fluidità a prescindere dal tipo di operazione che si stia svolgendo, che si stia guardando un film in streaming o giocando al PC ad un sim racing.

Non solo, il PICO 4 risulta essere un buon visore VR anche se utilizzato come stand alone, grazie al suo sistema operativo intuitivo ed il PICO Store dove trovare app e giochi per potersi divertire sia da soli che in compagnia, anche tramite le apposite piazze virtuali del Metaverso attraverso cui interagire con i propri amici. Addirittura, è possibile condividere il proprio POV in live su TikTok e altri social.

Inoltre, questo visore dispone di 128 GB di memoria per l'archiviazione di app e giochi e batteria integrata con ricarica rapida.

Cutebe 3D

Il miglior visore VR per smartphone

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Consigliato a chi cerca un visore VR: leggero; compatibile con tutti gli smartphone moderni; con Bluetooth; con controller wireless.

Pro: si tratta di un dispositivo leggero e ingegnoso, che ben si presta a usare in maniera completamente nuova il proprio smartphone.

Contro: Non ottimo il form factor del controller, che resta però veloce e reattivo nel collegamento allo smartphone.

Un visore VR per smartphone altro non è che un ingegnoso dispositivo in cui inserire il proprio telefono e, tramite dei comandi Bluetooth, godere delle app a disposizione sul proprio device per delle esperienze VR "simulate" uniche nel loro genere, come nel caso di video adattati al VR (sia su YouTube che su altre piattaforme) o di giochi creati ad-hoc per la realtà virtuale.

Tra i migliori dispositivi di questa categoria troviamo il visore VR Cutebe 3D, con alloggio per smartphone con schermo dai 4.7 ai 7 pollici di diagonale, sia Android che IOS.
Le lenti implementate sono in resina ottica con risoluzione HD, con ottimizzazione per una distorsione minima dell'immagine e casse integrate.

Tramite il controller incluso in confezione, inoltre, è possibile approcciarsi alla VR su smartphone replicando quelle che sono le esperienze dei sensori VR più blasonati, con tasti di controllo e una levetta analogica per muoversi agilmente tra i menu dell'apposita app di Cutebe e per interagire con i giochi a disposizione sul Play Store.

Il casco è leggero e realizzato con materiali resistenti, mentre l'alloggio per lo smartphone è stabile e sicuro.

Meta Quest 3

Il miglior visore VR stand alone

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Consigliato a chi cerca un visore VR: stand alone; compatibile con PC; con 128 GB di memoria; con ricarica rapida.

Pro: display 4K+, audio 3D e prestazioni elevate rendono questo visore VR un best buy nella sua categoria.

Contro: esteticamente non differisce molto dal modello precedente, sebbene ne affini ogni aspetto: dal peso alle dimensioni, passando per la comodità generale una volta indossato.

Come già visto nel caso di altri modelli, un visore VR di buona qualità è in grado non soltanto di performare al meglio quando collegato ad un PC, ma è anche perfettamente capace di restituire delle esperienze complete e all'avanguardia anche quando utilizzato in forma stand alone, ovvero senza l'ausilio di ulteriori dispositivi (e, quindi, della loro potenza).

Il massimo esempio di alta qualità per un visore VR stand alone è senz'altro dato dal Meta Quest 3, il modello più recente e performante della linea Quest.

Il suo display 4K+, l'audio 3D e i controller migliorati vanno in combinazione con un processore Snapdragon XR2 Gen 2 dalle elevate prestazioni, per un esperienza di gioco tra le più fluide che si possano provare su dispositivi di questa categoria. A ciò si somma, inoltre, il doppio taglio di memoria disponibile, da 128 o 256 GB.

Lo store messo a disposizione da Meta è tra i più ricchi della categoria, con oltre 500 app pensate per l'intrattenimento in VR come YouTube VR , o per la condivisione di spazi virtuali nei metaversi di Altspace VR e VR Chat, arrivando ai giochi di importanti IP come Stranger Things, Beat Saber, Lego e Marvel.

La tecnologia implementata, inoltre, passa anche per le ottime fotocamere disposte sulla parte frontale del visore, che consentono di sbloccare tutte le funzioni legate alla AR (Realtà Aumentata), ovverosia una combinazione di elementi a schermo creati digitalmente e un'inquadratura diretta sull'ambiente che ci circonda.

La batteria del Meta Quest 3 è integrata ed è disponibile la ricarica rapida, mentre le dimensioni sono compatte ed il peso fa sì che non gravi mai troppo sul volto dell'utilizzatore.

Playstation VR 2

Il miglior visore VR per il gaming

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Consigliato a chi cerca un visore VR: per PlayStation; con un gioco in bundle; con controller dall'elevata precisione; con risoluzione 4K+.

Pro: la qualità del parco titoli offerto è elevatissima, sia per esperienze AAA che indie.

Contro: non è possibile usarlo come stand alone, perché il suo accoppiamento con PS5 risulta essenziale affinché si possano sfruttare a pieno le potenzialità hardware della console e far girare così i complessi giochi disponibili.

I visori VR si prestano all'intrattenimento più puro non solo tramite app social o atte alla riproduzione di contenuti video e streming, ma anche attraverso il gaming. Questi dispositivi, infatti, possono sostenere intense sessioni anche con giochi complessi, graficamente appaganti e ricchi di meccaniche divertenti e stimolanti, per esperienze pressoché paragonabili a quelle del gaming tradizionale.

Se si cerca un visore VR di alta qualità per il gaming, un prodotto ideale potrebbe essere il PlayStation VR 2 di Sony, che funziona in diretto con collegamento con PS5 e, come dichiarato da Sony stessa, presto anche con PC tramite apposito cavo venduto separatamente.

Del PSVR 2 non stupiscono solo le caratteristiche tecniche, di cui potremmo citare il display composto da due schermi OLED 2000×2040 con risoluzione 4K HDR fino a 120 fps o la possibilità di tracciamento oculare per aumentare l'intuitività dei controlli e il realismo nelle reazioni dei propri avatar in game, ma anche e soprattutto l'ottimo comparto titoli presente su PlayStation 5, tra cui spiccano titoli come Horizon: Call of the Mountain (fornito in bundle col visore) o Gran Turismo 5, per tutti gli amanti delle corse su pista.

I controller PSVR2 Sense, caratterizzati da un desing ergonomico, sono dotati delle speciali tecnologie che caratterizzano anche i controller PS5, ovvero il feedback aptico e i grilletti adattivi, con anche l'aggiunta del rilevamento di precisione dei movimenti ed il rilevamento tattile delle dita.

A chiudere, un design del casco che è elegante, realizzato con ottimi materiali e leggero quanto basta a non gravare troppo sul volto anche dopo un utilizzo prolungato.

HTC Vive XR Elite

Il miglior visore VR in assoluto

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Consigliato a chi cerca un visore VR: stand alone; compatibile con PC; con ricarica rapida; sottile e di piccole dimensioni.

Pro: la sua scheda tecnica lo rende il non plus ultra della categoria, perfetto per essere accoppiato a un PC di fascia alta.

Contro: stabile il collegamento wireless col PC, ma più consigliato quello cablato, per essere sicuri che le risorse impiegate dai due siano sempre sufficienti a far girare ogni tipo di software disponibile per la VR.

La qualità di un visore si misura in base a più fattori: la sua potenza quando usato come stand alone, la qualità dei suoi materiali e la comodità d'uso dei suoi accessori, oltre alla sua compatibilità con i più disparati software e app disponibili sul mercato.

Se si cerca un prodotto che racchiuda ognuno di questi pregi, può essere una buona idea valutare l'HTC VIVE XR Elite, uno dei visori più apprezzati della categoria per il suo form factor sottile, leggero ed elegante, in commistione alla sua scheda tecnica da top di gamma.

Nello specifico, troviamo altoparlanti audio stereo a bassa latenza e lenti ad alta risoluzione, con un processore premium sia per l'utilizzo come stand alone (con app store disponibile da cui scaricare centinaia di giochi e app per la produttività o per lo svago), che soprattutto come dispositivo da collegare a PC di fascia alta, siano essi orientati al gaming o all'uso professionale.

Le qualità prestazionali di questo Vive XR Elite, infatti, consentono un'esecuzione di ogni genere di applicativo (anche quelli più esosi in termini di risorse) senza incappare in rallentamenti o impedimenti di sorta. Il sistema operativo, inoltre, è basato su Android, con apertura a store alternativi e con piena compatibilità con una notevole quantità di giochi su Steam con dicitura "compatibile con VR".

Anche qui troviamo una batteria integrata ad alta durata, con ricarica rapida tramite cavo USB-C incluso in confezione. Ottimi, infine, i controller con mappatura ergonomica dei tasti e un sistema di rilevamento dei movimenti preciso e puntuale ad ogni spostamento.

Come funziona un visore VR

Nonostante la tecnologia dei visori VR sia davvero avveniristica, il loro funzionamento è sostanzialmente semplice. Grazie alle due lenti presenti nel casco del visore, è possibile visualizzare un ambiente virtuale realizzato con un'accurata calibrazione della prospettiva tra gli oggetti e il volto dell'utilizzatore, in un effetto che, quindi, risulta estremamente realistico e "naturale" per il cervello umano.

Questo consente all'utente di potersi ambientare facilmente nel mondo virtuale che i display gli mettono a disposizione, garantendo così la possibilità di scoprire con comodità tutto ciò che lo circonda in questo grande Metaverso (ovverosia quel concetto che comprende tutti i possibili "mondi alternativi" da poter esplorare in prima persona proprio grazie a questi caschi per la realtà virtuale)da vivere da solo o con amici.

Lì entrano in gioco i sensori, quelli interni al casco e quelli presenti nei controller, attraverso cui il visore recepisce i movimenti dell'utente all'interno dell'ambiente virtuale (di nuovo, facendo risultare il tutto come "naturale" per il cervello) e gli consente di interagire in maniera realistica con app, schermate fluttuanti, oggetti in game e così via. La vibrazione dei controller, inoltre, gioca un ruolo fondamentale per restituire una sorta di touch&feel davvero particolare, che aumenta ancor di più l'immersione nel mondo virtuale.

Cosa sia possibile fare con la VR, invece, sta tutto nelle mani dell'utente: che si scelga di usarlo per videogiocare, per vedere film e serie TV come mai fatto prima d'ora, o che più semplicemente lo si utilizzi per interagire in una maniera tutta nuova coi propri amici in suggestive piazze virtuali, i visori VR offrono ogni genere di esperienza, con risultati qualitativamente strabilianti.

Cosa si può fare con un visore VR?

I campi di applicazione di un visore VR sono molteplici: si passa dal gaming alla visione di film, serie TV e video in streaming a 360°, fino all'utilizzo di social network e chat su schermate interattive e fluttuanti. Non solo, è persino possibile svolgere acquisti, vedere nel dettaglio prodotti, o lavorare con la creatività tramite app di disegno in tre dimensioni, molto utili in particolar modo per grafici, stilisti e per chiunque cerchi metodi innovativi per mettere in atto la propria arte.

Un ulteriore utilizzo particolarmente ingegnoso della VR è nella simulazione di ambienti sportivi dove allenarsi: non solo, dunque, è possibile vedere tramite casco, per esempio, dei campi di tennis virtuali dove giocare con gli amici, ma ci sono anche app che simulano palestre dove poter svolgere tutti i più tipici allenamenti a corpo libero o anche con attrezzi (anche se, in questo caso, l'attrezzo resterebbe sempre il controller).

Con un visore VR, insomma, è possibile intrattenersi, lavorare e creare esattamente come potremmo fare con uno smartphone o un computer, ma in una maniera completamente nuova e innovativa.

Qual è la differenza tra un visore VR e un visore AR?

Qual è la differenza tra VR e AR, e che differenze ci sono nei due tipi di visore appositi?

La risposta è semplice, e risiede nei nomi stessi di queste tecnologie: se VR sta infatti per "Virtual Reality" (ovvero "realtà virtuale"), AR sta invece per "Augmented Reality" (in italiano, "realtà aumentata"), e ciò significa che mentre la prima simula interamente degli ambienti digitali per portare l'utente in un mondo completamente nuovo e diverso, la AR invece lavora sull'inserire elementi digitali nel mondo reale.

Questo porta a utilizzi diversissimi tra loro: per esempio, mentre con un visore VR è possibile immergersi in un salotto virtuale e interagire con gli avatar dei propri amici, con un visore AR sarà possibile visualizzare un prodotto di un e-commerce direttamente nello spazio di casa in cui vorremmo andare a piazzarlo.

Ciò è possibile non soltanto tramite software altamente personalizzati e performanti, ma anche attraverso componenti hardware diverse. Infatti, mentre per il visore VR è importantissima la qualità delle lenti e la potenza di calcolo interna al casco per proiettare tutte le "scene" che andiamo a vivere a 360°, per un visore AR sarà fondamentale la fotocamera tramite cui riprendere il mondo circostante e, dunque, permettere di "applicarci" sopra app, giochi, film e altri elementi digitali.

Ciò detto, ribadiamo che al giorno d'oggi troviamo principalmente sul mercato i visori VR, con eccezioni che combinano entrambe le tecnologie (come il Meta Quest 3). Le applicazioni della realtà aumentata, infatti, sono per ora ancora diffuse soprattutto su smartphone e tablet, ovvero dispositivi che dispongono di default di buone fotocamere per scannerizzare la realtà circostante e con cui sia possibile svolgere ogni genere di azione con un semplice tocco.

Come scegliere un buon visore VR

Come visto nella nostra classifica, scegliere un visore VR adatto alle proprie necessità può essere complesso se si tiene conto di tutti i parametri tecnici a cui badare. Per questo, vi proponiamo una comoda guida all'acquisto con cui scoprire le caratteristiche principali di un visore VR, spiegate in modo semplice.

Ottiche e risoluzione video

Molte delle caratteristiche più importanti di un visore VR non sono soltanto rilevanti per la qualità dell'esperienza in termini di immersività, ma anche e soprattutto in termini di salute e riduzione dell'affaticamento per ogni sessione d'utilizzo.

Per questo, le ottiche e la risoluzione di un visore VR sono essenziali. Nello specifico, le ottiche sono ciò che andrà "a diretto contatto" con gli occhi, e devono dunque essere realizzate con materiali di buona qualità e, soprattutto, regolabili per adattare al meglio i coni ottici alla giusta distanza di visione, per evitare che ci siano disequilibri tra ciò che l'ottica propone e ciò che l'occhio è in grado di vedere. Regolare i coni ottici, infatti, permette di evitare (o comunque di ridurre sensibilmente) effetti indesiderati come giramento di testa e motion sickness (ovvero il più comune "mal di mare").

Un'alta risoluzione dei due schermi presenti nel visore, invece, garantisce due cose: un grado di immersione elevato e un minore affaticamento della vista. Infatti, una risoluzione in Full HD o 4K consente di vedere scenari meravigliosi e dettagliatissimi o leggere scritte di ogni dimensioni senza difficoltà o sforzi nel mettere a fuoco.

Sottolineiamo, però, che ad affiancare un'alta risoluzione è ben importante che ci sia anche una frequenza di aggiornamento elevata, come per esempio a 90 o 120 Hz, per far sì che ciò che vediamo nella realtà virtuale corrisponda sempre ad ogni nostro più piccolo movimento.

Sensori

I sensori in un visore VR consentono di restituire un pieno senso di controllo e di libertà durante l'utilizzo di questi dispositivi, poiché restituiscono un tracciamento completo di ogni caratteristica corporea e di ogni movimento, così da rendere quanto mai realistica "l'illusione" di compiere azioni specifiche quando abbiamo addosso il visore.

Tra le tipologie principali di sensori che troviamo in un visore VR, ci sono senz'altro gli hand tracking, tipicamente inseriti nei controller per una maggiore accuratezza nel rilevamento dei comandi, dei movimenti e nella rotazione degli stessi, i positional tracking, che mappano l'ambiente circostante per regolare le distanze dagli oggetti in game o dalle schermate fluttuanti delle app che utilizziamo, e infine gli eye tracking, che consentono di usare gli occhi come un vero e proprio cursore con cui navigare in menu, applicazioni e opzioni.

Questi sensori sono tipicamente inclusi nel casco e nei controller dei visori VR, ma non mancano sensori aggiuntivi da installare all'interno delle stanze in cui si vuole usarli per migliorare ulteriormente le tecnologie di rilevazione dei movimenti.

Accessori

Quando parliamo di accessori, nel caso di visori VR è molto facile che si tratti di elementi già inclusi all'interno della confezione, o talvolta addirittura nel visore stesso.

Pensiamo ad esempio ai controller e agli speaker stereo: i primi sono sempre forniti in dotazione per poter usare il visore, mentre i secondi sono spesse volte integrati ai lati del casco. Tuttavia, non manca la compatibilità dei modelli più blasonati con tutta una serie di accessori aggiuntivi di prima qualità volti ad aumentare ancor di più l'immersività dell'esperienza, come i cavi per il collegamento a PC e console, cuffie ad-hoc per un audio 3D, o anche telecamere aggiuntive per il rilevamento di tutto il corpo (e dunque non solo delle mani, come avviene coi controller).

Alcuni visori, oltretutto, integrano poi delle telecamere sul casco che servono per l'accesso alla Realtà Aumentata (AR), ovverosia un connubio tra VR (Virtual Reality) e realtà effettiva, ove gli elementi a schermo si uniscono a quelli reali che ci circondano. Questo applicativo è molto utile per ogni genere di esperienza: dal gaming, dove è possibile vedere la propria stanza come un vero e proprio ambiente di gioco, passando per l'acquisto online di prodotti di arredamento e simili, con la possibilità di vedere i modelli 3D di quei prodotti già dentro casa propria, per farsi un'idea di come ci starebbero. Peccato, però, che questo genere di funzioni non sia ancora particolarmente diffuso, per via di un'ancora profonda differenziazione tra VR e AR.

Batteria

Tendenzialmente, l'autonomia di un visore VR non supera le 2 o 3 ore, sia che venga usato come stand alone o in diretto collegamento con un PC. Questo perché i visori VR non sono dissimili da veri e propri PC in miniatura, con processore, RAM, display ad alta risoluzione e tutta una serie di componenti da alimentare.

Poco male, però: va infatti considerato che è molto difficile che una sessione VR superi l'oretta di utilizzo, e nel caso del gaming è facile che si possa resistere anche per meno tempo, poiché si tratta di un tipo di dispositivi che stancano molto fisicamente, sia per la sensazione di pesantezza sul capo che può derivare dopo che li si indossa per molto tempo, sia per l'affaticamento degli occhi, che è pressoché inevitabile anche col display più dettagliato che esista.

Ciò che consente di tenere sempre a disposizione questi strumenti, però, è la possibilità di ricarica rapida.

Design e Comfort

Il comfort è uno degli aspetti più rilevanti a cui badare quando si sceglie di acquistare un prodotto di questa categoria.

Un buon visore VR unisce linee morbide ed eleganti ad un form factor mai troppo ingombrante e, soprattutto, è realizzato con materiali leggeri, così che non risulti mai scomodo o persino doloroso utilizzarlo.

La comodità di un visore VR, però, non passa solo dalla qualità del suo casco, ma anche da fattori esterni come l'ergonomia dei suoi controller o l'ingombro dato dai cavi necessari per utilizzarlo.

Quest'ultimo aspetto concerne soprattutto i visori VR che non funzionano come stand alone, e che hanno dunque bisogno di essere collegati ad una periferica principale: alcuni modelli possono stabilire una connessione wireless col proprio PC, mentre altri – come il PSVR 2 – necessitano di un collegamento cablato.

Fortunatamente, però, l'avanzamento tecnologico di questi visori fa sì che il collegamento tra casco e altri accessori (come i controller) sia quasi sempre wireless, riducendo di molto i possibili fastidi nell'utilizzo di questi device.

Software disponibili

I software compatibili con i visori VR possono essere di varia tipologia: dai giochi alle app di messaggistica social, passando per delle simulazioni di ambienti virtuali in cui vivere (il già citato Metaverso), e arrivando a marketplace interattivi e programmi per la creatività.

Con un visore VR, infatti, è possibile svolgere tutto ciò che facciamo con un dispositivo 2D, come uno smartphone o un PC, ma in una veste tutta nuova, e molto più intuitivamente.

Pensiamo ad applicazioni per l'intrattenimento come YouTube VR, Prime Video VR e Steam Link, o alla lunga lista di app per mantenersi in contatto con i propri amici, come la versione VR di Whatsapp, passando per la lunga lista di titoli sia single player che multiplayer come Elixir, Flipside, Tennis Esports e Painting VR, un'innovativa app per il disegno 3D in realtà virtuale.

Se a ciò sommiamo le potenzialità di app e giochi disponibili su PC d'alta fascia, appare chiaro come un visore VR oggi non sia solo uno strumento volto a creare un momentaneo effetto "wow", ma che può piuttosto divenire un comodo compagno di viaggio nella quotidianità, a prescindere che lo si voglia utilizzare in maniera comoda e rilassata, o che lo si impieghi per aumentare la propria produttività.

Compatibilità

La compatibilità di un visore VR si articola in due tipologie: hardware e software. Per la prima, ci riferiamo principalmente ai cavi di collegamento a periferiche principali come PC o console, indispensabili per sfruttare così la propria libreria di titoli, applicazioni e software VR disponibili su questi dispositivi.

Va sottolineato che non sempre questi cavi sono inclusi in confezione, e dipende molto da che tipologia di visore VR stiamo parlando: se si tratta di un visore con capacità stand alone – come, per esempio, un Meta Quest 3 – è molto probabile che il cavo non sarà presente; diverso il caso per quei visori VR che funzionano solo se collegati con una periferica principale, come nel caso del PSVR 2 di Sony, che include in confezione tutto l'occorrente per collegare la periferica alla propria PS5.

Inoltre non manca, in alcuni casi, la possibilità di un collegamento wireless, tramite moduli Wi-Fi e Bluetooth con cui collegarsi direttamente al proprio PC sfruttando gli appositi programmi.

Nel caso della compatibilità software, invece, indichiamo principalmente la disponibilità di giochi, app e software in generale per il proprio visore. Praticamente tutti i sensori dispongono di un'app store proprietario con cui accedere a centinaia di applicazioni VR, ma ogni store può differire per numero di app presenti. Questo, almeno, vale per le app da usare con visori stand alone. La situazione cambia, infatti, quando colleghiamo il nostro visore al PC, dove lì la compatibilità si espande a pressoché ogni modello supportato per ogni genere di app, software e programma disponibile.

Il consiglio, se puntate ad un visore VR stand alone, è quello di dare anticipatamente un'occhiata agli store che troverete nel visore prima ancora di acquistarlo, così da valutare se siano presenti tutti i tipi di app e giochi che volete provare in realtà virtuale.

Quanto costa un visore VR?

Il costo di un visore VR può oscillare dai 300 ai 1000 (e più) euro circa, con alcune eccezioni date dai visori VR per smartphone, la cui tecnologia è senz'altro più semplice e meno costosa: i loro prezzi, infatti, si attestano tra i 30 e i 50 euro circa.

I visori VR stand alone o compatibili con PC e console possono essere suddivisi in base al loro costo in fasce di prezzo economica, medio e alta: nel primo caso, parliamo di dispositivi che viaggiano dai circa 300 ai 550 euro, mentre la fascia media si attesta sul range 600-800 euro. Tutto ciò che c'è al di sopra, invece, rientra in piena fascia premium, dove troviamo tutti quei dispositivi particolarmente ricchi in termini di specifiche tecniche e con ampia compatibilità con ogni genere di software presente sul mercato, perfetti da accoppiare a dei PC di fascia alta, per sfruttare a pieno tutto il loro potenziale.

Data la sempre maggiore diffusione di questi prodotti, però, non mancano ormai delle ottime offerte che aumentano ancor di più il rapporto qualità-prezzo di questo genere di dispositivi.

Quali sono le migliori marche che producono visori VR

Come si può intuire dalla nostra guida all'acquisto, scegliere il visore VR adatto alle proprie esigenze può non essere semplicissimo, specie per tutti gli aspetti tecnici da considerare. Tuttavia, per orientarsi al meglio nel grande mercato dei visori VR, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di affidarsi alle migliori marche che producono visori VR, come Meta, HTC, Sony, PICO e Cutebe.

Meta è un'azienda che non ha certamente bisogno di presentazioni: si tratta della celebre compagnia che sta dietro ai più grandi servizi di rete digitale come Facebook, Instagram, Whatsapp e Messanger. Da anni è entrata nel mercato dei visori VR con una delle linee di prodotti più apprezzate sul mercato, Meta Quest, che brilla per l'elevato rapporto qualità-prezzo dei suoi modelli e per l'eccellenza tecnica con cui sono realizzati.

HTC è stata invece tra le prime a gettarsi nel mondo della VR assieme a Oculus, azienda acquisita anni fa proprio da Meta. La sua linea di visori Vive è tra le più apprezzate nell'ambito della fascia alta del mercato, con un utilizzo addirittura adatto all'ambito professionale per molti esperti nei settori del design e della realizzazione di modelli 3D.

Sony è un'altra azienda che non necessita di presentazioni, ma che, nel mercato della VR, è tra le più giovani. Difatti, il primo approccio con queste tecnologie è avvenuto solo col PSVR per PS4 prima, e col PSVR 2 di PS5 poi. Parliamo, quindi, di una produzione solo orientata al gaming, con risultati di elevatissima qualità.

Meno celebre ma assai apprezzata dagli appassionati della realtà virtuale è PICO, un'azienda impegnata nella ricerca e sviluppo, produzione e vendita di visori ed accessori per la VR. Si tratta di una compagnia che ha conquistato il mercato con prodotti per la fascia medio-bassa, caratterizzati da software aperti ad una grande quantità di app sia per l'uso stand alone che in connessione con un PC, e che brillano in particolare per l'elevato rapporto tra la qualità delle prestazioni offerte e il prezzo a cui vengono proposti.

A chiudere, troviamo Cutebe: si tratta di una piccola azienda che nel mercato della VR ci è entrata con un prodotto di facile consumo e assai economico, che sfrutta intelligentemente gli smartphone degli utenti per far provare esperienze nuove e intriganti a tutti i consumatori, con risultati tecnicamente più che convincenti.

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