Zanzare in forte aumento in Europa, cresce il rischio di Dengue e West Nile
“Il cambiamento climatico sta creando condizioni più favorevoli affinché le zanzare invasive si diffondano in aree precedentemente non colpite e infettino più persone con malattie come la dengue”. È questo l’avvertimento che arriva dal Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) sulla base degli ultimi dati sulle malattie infettive trasmesse dalle zanzare in Europa che mostrano un peggioramento nella circolazione geografica dei patogeni di Dengue e West Nile e nella crescita delle popolazioni di zanzare che trasmettono questi virus.
A partire dal 2024, la zanzara tigre (Aedes albopictus), vettore dei virus di dengue, chikungunya, febbre gialla e Zika, conta popolazioni autosufficienti in 13 Paesi europei, inclusa l’Italia, e si sta progressivamente diffondendo verso le regioni più settentrionali nelle aree più a est e a ovest del continente. Presente anche in Austria, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna, ed è introdotta in Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia, ha raggiunto anche Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia.
Anche Aedes aegypti, più conosciuta come zanzara della febbre gialla perché appunto in grado di trasmettere questa malattia virale ma anche i virus di dengue, chikungunya e Zika, si è recentemente insediata a Cipro ed è stata segnalata in diverse regioni periferiche dell’Unione europea, come Madeira (Portogallo) e le isole dei Caraibi francesi. La zanzara Culex pipiens, responsabile della diffusione del virus del Nilo occidentale (West Nile), è presente in tutta Europa.
Secondo Andrea Ammon, direttore dell’ECDC, con l’aumento dei viaggi internazionali dai paesi endemici per la Dengue “aumenterà anche il rischio di casi importati e, inevitabilmente, anche il rischio di epidemie locali”.
Cresce il rischio di Dengue e West Nile
In Europa, lo scorso anno, sono stati registrati 130 casi di dengue acquisti localmente a fronte dei 71 notificati nel 2022, segnando un aumento significativo non solo rispetto all’anno precedente ma anche rispetto al decennio 2010-2021, durante il quale il numero di casi di dengue acquisiti localmente era stato di 73 nell’intero periodo. In forte aumento anche in casi importati, passati da 1.572 nel 2022 a oltre 4.900 casi nel 2023, con incrementi sostanziali già segnalati nel 2024 e che, secondo l’ECDC, potrebbero suggerire che le infezioni potrebbero superare significativamente i livelli dello scorso anno.
Riguardo invece la febbre del Nilo, i casi di infezioni registrati in Europa nel 2023 sono stati 713 acquisiti localmente e 123 di importazione, un numero inferiore ai 1.133 casi notificati nel 2022, ma il numero di regioni colpite è stato il più alto dal 2018. Sempre nel 2023, sono stati segnalati anche 67 decessi.
“Quest’anno a Siviglia, in Spagna, è stato segnalato un caso umano confermato di infezione da virus del Nilo occidentale, acquisito localmente, con insorgenza dei sintomi all’inizio di marzo – ha sottolineato l’ECDC – Sebbene si tratti di un caso isolato, si evidenzia che la trasmissione del virus del Nilo occidentale può verificarsi molto presto nel corso dell’anno, probabilmente a causa delle condizioni climatiche adatte”.
Come il cambiamento climatico sta favorendo la diffusione delle zanzare
Da diversi anni, la comunità scientifica ha messo in guardia su come il cambiamento climatico abbia un impatto significativo anche sulla diffusione di zanzare in grado di trasmettere infezioni virali, per l’instaurarsi di condizioni sempre più favorevoli proliferazione di questi insetti. Un recente report, pubblicato da The Lancet, ha fornito prove evidenti della pericolosa relazione tra probabilità di malattie trasmesse da vettori di virus come le zanzare e i dati su temperature e precipitazioni, mettendo in risalto il fenomeno della “idoneità climatica”, ovvero la capacità di nuove condizioni di favorire la diffusione e la proliferazione di agenti patogeni e dei loro vettori anche in contesti ambientali dove in precedenza la loro crescita ed espansione non era favorita dal clima.
“L’istituzione di misure coordinate di controllo dei vettori è un elemento chiave per la lotta contro le malattie trasmesse dalle zanzare e saranno necessarie ulteriori ricerche per sviluppare strumenti efficienti ma ecologici per gestire le popolazioni di zanzare – ha aggiunto l’ECDC – . Si dovrebbero inoltre pubblicizzare misure semplici, come la rimozione dell’acqua stagnante nei giardini o nei balconi dove si riproducono le zanzare, e le misure di protezione personale per ridurre il rischio di punture di zanzara”.
Queste comprendono l’uso di indumenti che coprano la maggior parte del corpo, l’uso di repellenti per le zanzare e l’uso di zanzariere per finestre/porte. “Affinché tali misure possano essere ampiamente applicate, sono essenziali campagne efficaci di sensibilizzazione del grande pubblico” ha concluso l’ECDC.